La Donna
dell’Apocalisse e il Drago C’è una rivalità tra Maria e Satana che risale ad una precisa volontà divina e che si ripete nei secoli, per cui la Vergine Immacolata è la nemica dichiarata del serpente ingannatore. Giovanni Paoli II, nell’Esortazione Apostolica "Ecclesia in Europa", affida a Maria le sorti del nostro Continente nel Terzo Millennio, con una conclusione tutta mariana, dove si fa riferimento al capitolo 12° dell’Apocalisse per spiegare che "la vicenda storica della Chiesa è accompagnata da ‘segni’ che sono sotto gli occhi di tutti, ma che chiedono di essere interpretati. Tra questi, l’Apocalisse pone il ‘segno grandioso’ apparso nel cielo di ‘una donna vestita di sole’ e parla di ‘lotta tra la donna e il drago’ (cfr. Ap 12,1-2)". "Porrò inimicizia tra te e la Donna…" Partiamo da questa certezza per introdurre le nostre riflessioni sulla storia di sempre, come la Bibbia ci testimonia: la lotta tra Maria Santissima e il Demonio dal principio alla fine del mondo. Dispiace di doverlo riconoscere, ma la storia umana, infatti, ha avuto inizio con una vittoria di Satana. Adamo ed Eva non hanno resistito alla tentazione, benché si trattasse di andare contro ad un esplicito comando di Dio. E la condanna risuonò inesorabile per il serpente ingannatore: "Porrò inimicizia tra te e la Donna, tra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà la testa" (Gn 2, 15). È il seme della Donna, ossia il suo Figlio, a schiacciare la testa a Satana. Ma la madre è stata resa così partecipe di tutta l’opera del Figlio che è lecito – come la ritraggono tante volte gli artisti – rappresentarla nell’atto di schiacciare la testa al serpente. La parola di Dio ha un contenuto che non ci può sfuggire: "Porrò inimicizia tra te e la Donna". C’è quindi una rivalità tra Maria e Satana che risale ad una precisa volontà divina e che si tramanda nei secoli, per cui la Vergine Immacolata è la nemica dichiarata del serpente. E il serpente trama contro i figli di lei, cercando di strapparglieli. C’è una frase che ricorre sempre durante gli Esorcismi. Il ‘nemico’ dice continuamente: "Questa persona è mia, mi è stata data!"; e si ribella con furore quando l’Esorcista gli rinfaccia.: "Bugiardo! Questa persona è di Gesù Cristo e di Maria; in essa non c’è niente di tuo!". – Ma il Demonio incalza: "È mia, è mia! Tu non puoi niente…". E l’Esorcista: "Tua? Che cosa puoi fare contro il Battesimo? Che cosa puoi fare contro la Cresima?". – A questo punto, il Demonio tace; e ancora più tace sentendosi ripetere: "Questa persona è di Gesù ed è figlia di Maria!". Il richiamo alla inimicizia che Dio ha posto tra il serpente e la Donna appare con tutta la sua forza e ci rimanda all’incalzare di questa lotta davvero incessante, fino alla fine dei tempi, proprio come nel passo dell’Apocalisse citato dal Santo Padre (cfr. Ap 12,1-2). Esponiamolo in breve. Anche questa volta sono presenti la Donna e il drago. Ma la Donna è presentata come immagine gloriosa: "Un segno grandioso apparve nel cielo: una Donna vestita di sole…" (Ap 12, 1). Ed è presente di nuovo il nemico della Donna: "Un altro segno apparve nel cielo: un grosso dragone rosso vivo, con sette teste e dieci corna…" (Ap 12, 3). Come Satana iniziò la sua lotta contro i progenitori, qui incomincia il combattimento direttamente contro la Donna; ma, vedendosi sconfitto, il drago continua a combattere "contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù" (Ap 12, 17). Risulta dunque evidente come la Bibbia sottolinei con forza – dall’inizio alla fine della storia umana – la presenza di Maria, "Donna Nuova", "nuova Eva" che combatte contro il nemico di Dio e degli uomini. Ed è chiaro che durante tutto il corso della storia umana, come nel corso della vita di ciascuno di noi, Maria ci sostiene perché non cadiamo nell’errore dei progenitori, ma rimaniamo fedeli a Dio, vincendo gli assalti del Demonio. Cercheremo di scorgerlo nella storia infinita del Bene contro il Male, attraverso l’esperienza forte e talora incredibile dell’esercizio dell’Esorcistato. Gabriele Amorth Tratto dalla rivista paolina "Madre di Dio" - Gennaio 2004 |