MESSAGGIO del 25 Agosto 1991 - Medjugorje

"Cari figli, 

anche oggi v'invito alla preghiera, ora come non mai, da quando il mio piano ha cominciato a realizzarsi. Satana è forte e vuole disturbare i miei progetti di pace e di gioia e farvi pensare che mio Figlio non sia forte in ciò che ha deciso. Perciò, v'invito, cari figli, a pregare e digiunare ancor più intensamente. V'invito a qualche rinuncia per la durata di nove giorni, perché con il vostro aiuto si realizzi tutto ciò che voglio realizzare secondo i segreti iniziati a Fatima. V'invito, cari figli, a comprendere l'importanza della mia venuta e la serietà della situazione. Voglio salvare tutte le anime e offrirle a Dio. Perciò, preghiamo perché tutto quello che ho cominciato si realizzi completamente. 

Grazie per aver risposto alla mia chiamata". 

LA PRAVDA CONTENEVA LA VERITÀ!

Fatima! Per la prima e unica volta la Gospa cita in un messaggio un altro luogo d'apparizioni e questo sette anni dopo che Giovanni Paolo II°, "il più caro dei suoi figli", l'ha fatto. 

Ritorniamo dunque a sette anni fa. 20 marzo 1984. Monsignor Pavol Hnilica, da sempre vicino di cuore a Karol Wojtyla, è in India con Madre Teresa e discute con lei del progetto del Santo Padre di consacrare solennemente la Russia e il mondo al Cuore Immacolato di Maria, secondo la richiesta della Madonna a Fatima. Questo progetto deve realizzarsi il 25 marzo, cioè cinque giorni dopo! "Peccato che non possa essere a Mosca il 25", dice a Madre Teresa. "Non ci sarà nessuno sul posto per consacrare la Russia!". Il Vescovo decide allora di fare tutto il possibile per essere a Mosca quel giorno. "Ci vada! Tenga, prenda il mio rosario. Pregherò per lei!", gli dice Madre Teresa con la sua abituale convinzione. "Ma... è impossibile passare la frontiera!", risponde il vescovo. "É la Madonna che le aprirà le porte della Russia!". 

Come per miracolo il Vescovo ottiene il visto; si appropria della fede di Madre Teresa (e del suo Rosario) e si mette in viaggio. Il doganiere russo è veramente da "cortina di ferro", bisognava aspettarselo. "Non passerete!" dice ai due viaggiatori (Padre Leo accompagnava il vescovo) e impreca in russo con le parole più espressive del dizionario di bestemmie comuniste. Loro insistono e attendono. Ci sono quindici gradi sotto zero. Si sgranano rosari su rosari. Il doganiere cerca ogni ora di chiamare il suo capo, ma l'apparecchio non funziona. All'alba, stralunato, grida loro: "Andatevene al diavolo, non voglio più vedervi!" La Gospa aveva aperto le porte della Russia a modo suo... Il 24 marzo, il vescovo arriva al Cremlino. Va alla chiesa sconsacrata, ironicamente battezzata "museo dell'ateismo" dal regime, dove la gente viene segretamente a venerare le icone, con la scusa di ammirare le opere d'arte. Il suo cuore batte all'impazzata perché, per un ex prigioniero delle prigioni comuniste, l'avvenimento ha del prodigioso. Prende la Pravda e si mette dietro un antico altare. Nel giornale ha nascosto il testo di Giovanni Paolo II° per la consacrazione del mondo. (Quando Pavel Hnilica è stato consacrato clandestinamente, ha ricevuto la missione di occuparsi dei paesi sotto la dominazione comunista. Il Vescovo che lo ha consacrato gli ha detto: "Il tuo campo di missione si estende da Berlino a Pechino, passando per Mosca". E dopo trent'anni è la prima volta che il Vescovo mette piede in Russia!. Il suo cuore di pastore scoppia d'emozione ma, attenzione, lo si osserva... Per non attirare l'attenzione, fa finta di leggere con cura la Pravda mentre rivolge la sublime preghiera di consacrazione alla Madre di Dio. "Che buon comunista, - pensano senza dubbio i visitatori - con che attenzione legge la Pravda!" 

Bisogna ben dire che quel giorno, per una volta, la Pravda conteneva la verità! Celebra l'Eucaristia nelle sue tasche, secondo un rito imparato in prigione, e se ne va alla chetichella. Che gioia! Ha potuto vivere questa consacrazione in comunione con tutti i vescovi del mondo, come aveva chiesto la "Signora" di Fatima! Una pagina era stata definitivamente voltata nella storia del comunismo. Ritorna a Roma dove Giovanni Paolo II° lo convoca per la prima colazione. Una prima colazione che è durata... 3 ore! Il Vescovo racconta come abbia potuto trovarsi al Kremlino nel giorno in cui il Papa consacrava il mondo al Cuore di Maria. Profondamente commosso, il Santo Padre esclama: "La Madonna ti ha condotto per mano!", "No, Santità, mi ha portato in braccio". Poi il Santo Padre gli chiede: "Sei già stato a Medjugorje?", "No, Santo Padre, il Vaticano me lo ha sconsigliato!". Con un gesto della mano Giovanni Paolo II° spazza via questa obiezione. "Vacci in incognito e dimmi quello che vedrai". Lo porta poi nella sua biblioteca e gli mostra un libro di Padre Laurentin. Legge qualche messaggio della Gospa e dice: "Vedi Pavol, Medjugorje è la continuazione di Fatima. La realizzazione di Fatima!".

Qualche anno dopo gli dirà "Oggi il mondo ha perduto il senso del soprannaturale, ma lo ritrova a Medjugorje, attraverso la preghiera, il digiuno e la confessione sacramentale." Questo Vescovo è diventato da allora un grande difensore di Medjugorje. Il Papa gli domanda regolarmente: "Che notizie ci sono da Medjugorje?".

Il 25 marzo 1994, ha celebrato a Mediugorje il decimo anniversario della consacrazione del mondo. Sembra che Giovanni Paolo II° sia illuminato in modo soprannaturale su Medjugorje. Ha confidato a Mons. Hnilica che, nell'attentato del 3 maggio 1981, l'aveva protetto dalla morte la Madonna di Fatima. Ha fatto anche questa prodigiosa confidenza al suo amico: "perché Lei mi ha salvato? Dopo tre mesi tra la vita e la morte, ho capito che il solo modo di risolvere i problemi del mondo e della Chiesa era la conversione della Russia, come detto dal messaggio di Fatima. L'unica soluzione è di vivere e realizzare il messaggio di Fatima...".

 Se Medjugorje porta a compimento Fatima.... allora grande è la nostra speranza. Sappiamo che il Papa fonda la sua speranza sui gruppi mariani, quelli di Medjugorje in particolare, perché trova in essi fedeltà assoluta alla Chiesa, alla preghiera, al digiuno, ai sacramenti... E come non ricordare qui la gioia della stessa Suor Lucia che non ha mai smesso di vedere la Madonna dal 1917 e alla quale Maria parla oggi di... quello che sta facendo a Medjugorje!

 

Tratto dal libro: "Medjugorje: il trionfo del cuore", di suor Emmanuel, edizione Shalom