Le
apparizioni dell'Arcangelo Michele
Monte
Sant'Angelo (Puglia)
Monte Sant’Angelo è uno dei luoghi più suggestivi
dell’area del Gargano.
Sorge a 796 metri s.l.m. a 54 km. da Foggia e 24 km. da
San Giovanni Rotondo (città di Padre Pio).
Il nucleo urbano si è sviluppato intorno al Santuario
di San Michele, uno dei più importanti della cristianità,
meta di pellegrini da secoli e una delle tappe
principali del Giubileo del 2000.
La
storia del Santuario trae le sue origini dalle
apparizioni verificatesi dal 490 al 493 d.c. La prima
apparizione è detta del "Toro", la seconda
della "Vittoria", la terza della
"Dedicazione" avvenuta il 29 settembre del 493
quando l’Arcangelo apparve al Vescovo Lorenzo Maiorano
per annunciargli che non occorreva alcuna consacrazione
della grotta, poiché l’aveva già fatto egli stesso.
Il santuario di San Michele che ha le sue origini
intorno al VI secolo. Subì più volte saccheggi e
distruzioni. L’ingresso attuale fu voluto dal re di
Napoli Carlo I d’Angiò e dal figlio Carlo II. In
fondo alla scalinata si possono ammirare le porte di
bronzo commissionate da Pantaleone di Amalfi e costruite
a Costantinopoli nel 1706. La navata che risale alla
seconda metà del secolo XIII è in stile gotico. Autori
della sopracitata opera, come anche del campanile
ottagonale (1282), furono i fratelli architetti Giordano
e Maraldo. La statua di San Michele in puro marmo bianco
fu scolpita da Andrea Contucci detto il "Sansovino"
nel 1507.
Dal
punto di vista spirituale il santuario di San Michele fa
parte dei più antichi e importanti luoghi di
pellegrinaggio che racchiudevano il trinomio Deus
(Gerusalemme), Angelus (la grotta di San Michele), Homo
(le tombe degli Apostoli a Roma e di San Giacomo a
Compostela in Galizia).
Per
tutto questo Monte Sant’Angelo merita di essere
visitato e dopo avere appagato il desiderio di storia,
arte e tradizione cosa c’è di meglio di sedersi ad un
tavolo per assaporare le delizie della cucina pugliese?
Tutta la zona è famosa infatti per la cucina saporita e
tradizionale, salumi e formaggi locali, orecchiette e
troccoli (tipica pasta fatta a mano dalle casalinghe del
posto), pesce fresco del Golfo di Manfredonia, capretto,
agnello e salsiccia di maiale, ottimo vino locale, dolci
locali, come le "ostie ripiene", taralli con
vino e finocchietti.
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La
prima apparizione di San Michele (490 d.C.)
La prima apparizione risale al 490 d. C. sotto il
pontificato di Gelasio I. Vescovo di Siponto fu S. Lorenzo
di Maiorano. Un giorno Elvio Emanuele, signore del
Gargano, perse il miglior toro del suo gregge. Dopo averlo
cercato per diversi giorni, finalmente lo trovò
all'interno di una inaccessibile grotta. Poiché non riuscì
ad avvicinarsi, gli scaglio contro un dardo, che
straordinariamente cambio direzione, colpendo Elvio.
Sorpreso dall'evento si recò dal vescovo Lorenzo, il
quale ordinò tre giorni di preghiera. Il terzo giorno,
l'Arcangelo apparve e disse: "Io sono l'Arcangelo
Michele, e sono sempre al cospetto di Dio. La grotta è a
me sacra ed io l' ho scelta. Non ci sarà più spargimento
di sangue di animali. Dove si apre la roccia il peccato
dell'uomo potrebbe essere perdonato. Ciò che è stato
richiesto in preghiera sarà concesso. Perciò risalite la
montagna e consacrate la grotta al culto cristiano".
Dopo tali parole il vescovo con tutta la popolazione
decise seguire l'ordine angelico.
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La
seconda apparizione (492 d.C.)
Due anni dopo, nel 492, la città cristiana di Siponto fu
assediata dai pagani comandati da Odoacre. La città
era ridotta allo stremo. Lorenzo ottenne tre giorni di
tregua da odoacre e ordinò alla popolazione di pregare e
di fare penitenze.
L'arcangelo
gli apparve e promise il suo aiuto alla cittadina. Erano
circa le dieci del mattino, quando un violento temporale,
di sabbia e grandine, si abbatté sulle truppe di Odoacre,
che terrorizzate si ritirarono. Così San Michele salvò
Siponto; il vescovo Lorenzo dispose che le genti si
recassero in processione verso il monte consacrato
all'Arcangelo.
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La
terza apparizione (493 d.C.)
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Nel 493 , in occasione del terzo anniversario della prima
apparizione, l'Arcangelo apparve nuovamente al vescovo che
voleva far consacrare la grotta in cui San Michele era
apparso. L'arcangelo disse: " Non è necessario
che voi mi dedichiate questa chiesa che io stesso ho
consacrato con la mia presenza. Entra e con il mio aiuto
innalza preghiere e celebra il Sacrificio. Io ti mostrerò
come io stesso ho consacrato questo luogo".
Il
vescovo obbedì. Essendo entrato nella grotta, innalzò
un' altare coperto con un panno rosso e una croce di
cristallo su di esso, come l'arcangelo aveva detto.
All'entrata l'impronta di un piede infantile confermò la
presenza dell'arcangelo Michele. Lorenzo edificò una
chiesa all'entrata della grotta e all'arcangelo fu
dedicato il 29 settembre.
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La
quarta apparizione (1656 d.C.)
Una terribile peste nel 1656 mieteva vittime tra la
popolazione del Gargano. Il vescovo, Alfonzo Puccinelli,
ordinò giornate di preghiere e di digiuno per invocare
l'aiuto dell'arcangelo. San Michele fece la sua quarta
apparizione sul monte il 25 settembre. "Io sono
l'Arcangelo Michele" disse.
"Chiunque utilizzi
la pietra di questa grotta sarà guarito dalla peste. Benedici le pietre e scolpiscivi il segno della Croce e il
mio nome". I vescovo annunciò il miracolo. L'intera
popolazione prese le pietre consacrate. La pestilenza cessò.
Le piccole pietre ancora oggi sono richieste dai
pellegrini e sono portate in processione e lanciate in
direzione dei campi.
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