"Il 26 marzo 1570 nella chiesa
collegiata di Sant'Erasmo in Veroli venne esposto il SS.mo Sacramento per
le quaranta ore di pubblica adorazione, in memoria delle altrettante ore
nelle quali il corpo di Cristo stette rinchiuso nel Sepolcro. Don Angelo de Angelis, canonico della medesima chiesa collegiata, preparò così il calice e, dopo i Vespri di Pasqua, lo espose sull'altare della cappella dedicata a San Gregorio papa, illuminata per l'occasione da numerosi ceri. Era costume che ogni confraternita della città andasse ad adorare per un'ora il SS.mo Sacramento esposto. Così gli iscritti alla confraternita della Misericordia o della Buona morte, che precedevano quelli del Corpus Domini e quelli della Madonna, vestiti con i loro sacchi neri, si accinsero al loro ufficio e si posero tutti in ginocchio per pregare, recitare salmi ed orazioni. Ad un certo momento il velo, il calice e lo scatolino divennero trasparenti come puro cristallo. I presenti videro nel fondo della coppa del calice una stella molto splendente, la cui luce annientava quella delle candele della cappella e sopra detta stella poggiava l'Ostia consacrata. A breve distanza di tempo l'Ostia si convertì in un fanciullo vestito di nero, semicoperto da una nuvoletta, che si sollevava sopra il calice, per poi ancora trasformarsi repentinamente in Gesù Cristo morente sulla croce. Alla vista di tali apparizioni, i presenti, tra lacrime e grida, tra meraviglia e timore, iniziarono ad implorare la misericordia di Dio. La notizia in breve tempo fece il giro della città. Accorsero immediatamente nella chiesa di S.Erasmo il vescovo e le autorità cittadine. Numerosi altri devoti e curiosi affollarono l'ingresso della cappella di San Gregorio: tutti volevano entrare, tutti desideravano vedere ciò che stava accadendo. Molti poterono constatare di persona cosa avveniva poiché le visioni soprannaturali, come attesteranno i testimoni chiamati a deporre, durarono per circa mezz'ora. Poi tutto ritornò come prima. Il giorno seguente, 27 marzo, alla medesima ora, la luce della stella apparve di nuovo in fondo al calice e poi scomparve. Tutti videro distintamente tre
Ostie, di uguale grandezza e tangenti reciprocamente, sollevarsi dal
calice. Queste a loro volta scomparvero lasciando il posto a tre
fanciulli, dei quali quello centrale era più grande degli altri due;
successivamente rimasero visibili una sola Ostia ed un Bambino. Avvennero
ancora altre trasformazioni, che durarono mezz'ora circa, come la sera
precedente. Terminate le quaranta ore di adorazione, il SS.mo Sacramento
non fu riposto nel tabernacolo, in quanto le autorità ecclesiastiche
decisero di prolungare l'esposizione fino al 6 aprile. Nel frattempo si
verificarono diverse guarigioni miracolose di cittadini verolani e di
altre persone provenienti da paesi limitrofi che, venuti a conoscenza del
fatto, erano accorsi a Veroli." www.prolocoveroli.it |