Apparizione ad Alessandria d'Egitto
notte tra il 7 e
l'8 Settembre 1858
Beata Mirijam Banardy (1846 - 1878)
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MONACA PROFESSA col
nome di
Maria di Gesù
Crocifissa
DELL'ORDINE DELLE CARMELITANE SCALZE
Beatificazione: 13 novembre 1983 — Festa: 26 agosto |
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MARIA DI GESÙ CROCIFISSO BAOUARDY
nacque ad Abellin (Cheffa-Amar), tra Nazaret e Haifa, il 5 gennaio 1846,
da una famiglia di lavoratori di rito greco-melchita cattolico. I
genitori, Giorgio Baouardy e Mariam Chahyn, dopo aver perduto dodici figli
in tenera età, fecero a piedi il pellegrinaggio di 170 km fino alla grotta
di Betlemme, per chiedere a Gesù Bambino il dono di una figlia alla quale
avrebbero dato il nome della Vergine. E così al battesimo, insieme al
quale, secondo il rito orientale, ricevette anche la cresima, la piccola
venne chiamata Mirijam.
A poco più di due anni, rimase orfana del padre e della madre, morti a
distanza di pochi giorni. Adottata dello zio paterno insieme al fratello
Boulos, nato dopo di lei, crebbe ben educata nella sua casa. Verso gli
otto anni, ricevette la Prima Comunione, concessale dopo ripetute
richieste. Nel 1854 lo zio si trasferì ad Alessandria di Egitto e portò
con se la piccola Mirjam alla quale non fu impartito nessun insegnamento
(soltanto più tardi imparò a scrivere ed a leggere stentatamente).
A dodici anni, secondo le usanze orientali, a sua insaputa, lo zio la
fidanzò al fratello della moglie, un giovane del Cairo. Mirjam, saputolo,
dichiarò apertamente di non volersi sposare. Alla vigilia delle nozze
sentì la voce di Gesù sussurrarle:
"Tutto passa. Se tu mi
regalerai il tuo cuore, sarò sempre con te".
Mirjam si recise la capigliatura,
esponendosi cosi ad una vera tortura, fisica e morale, da parte degli zii.
In questa situazione di sofferenza Mirjam si rivolse ad un ex domestico
dello zio, diretto a Nazareth, chiedendogli di informare il fratello
Boulos. Questi, saputo del martirio che attraversava, l'invitò a passare
all'Islam. Mirjam professò allora decisamente: «Sono figlia della
Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana. Con la grazia di Dio spero di
perseverare sino alla morte nella mia religione, l'unica vera ».
La reazione fu un calcio violento, dopo
il quale venne colpita gravemente alla gola con la scimitarra. Poi fu
avvolta esanime in un lenzuolo e deposta in una stradina oscura. Quando
Mirijam riprese vita, si trovava in una grotta, assistita da una religiosa
vestita di azzurro, che in poche parole le annunciò il suo futuro. Mirijam
ebbe la convinzione che fosse la Madonna, e perciò celebrava sempre con
solennità la festa della Natività della Beata Vergine in ricordo di quell'8
settembre. La Madonna le disse:
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Sii contenta anche se
dovrai soffrire e soffri per Dio; Egli ti invia solo quello che è
necessario, accettalo sempre per il bene". |
Inoltre la mise in guardia contro le
tentazioni del demonio, esortandola a donarsi all'amore verso il prossimo
e predicendole la sua futura vita conventuale.
Ancora tredicenne iniziò il lavoro di
domestica presso alcune famiglie di Alessandria, di Gerusalemme - dove, al
S. Sepolcro, emise il voto di castità perpetua - e di Beirut. Questi
cambiamenti furono anche dovuti al fatto che Mirijam era sempre pronta a
lasciare la migliore famiglia per servirne un'altra che si trovava nella
miseria, fino a farsi mendicante per essa.
Nel 1863 la famiglia Naggiar, presso la quale serviva a Beirut, si
trasferì dal Libano a Marsiglia in Francia, e condusse con se anche
Mirijam. Qui avvertì sempre di più la chiamata alla vita consacrata. Non
essendo stata accolta dalle Figlie della Carità a motivo dell'intervento
della sua padrona che non voleva perderla, nel 1865 riuscì ad entrare
quale postulante tra le suore di S.Giuseppe dell'Apparizione, da dove
venne dimessa nel 1867 a causa di alcuni fatti straordinari della sua vita
spirituale, a motivo dei quali era giudicata più idonea alla vita
contemplativa. Mirjam riteneva questi fatti straordinari di rapimenti e
visioni come una malattia. Il 29 marzo 1867 si aggiunsero per la prima
volta le stimmate.
Il 14 giugno 1867 Mirjam entrò nel Carmelo di Pau (Bassi Pirenei) con
Veronica della Passione, già sua maestra a S. Giuseppe dell'Apparizione, e
il 27 luglio 1867 prese l'abito col nome di Maria di Gesù Crocifisso. Non
sapendo nè leggere, nè scrivere, aveva sognato di essere conversa. Voleva
solo servire. Invece, fu deciso che fosse ammessa come corista e la
obbligarono a imparare a leggere e a scrivere, però senza troppo successo.
Perciò, nel 1871, poté ritornare conversa, assicurando che questo
conveniva a lei.
Il 21 agosto 1870, fu inviata in India con altre carmelitane per la
fondazione del primo Carmelo a Mangalore, ove lo stesso Vicario Apostolico
divenne suo direttore spirituale e il 21 novembre 1871 fece la professione
religiosa. Fu la prima professione di una carmelitana in India. Anche qui
condusse la stessa vita di dedizione nel servizio più semplice. E questo
anche dal mercoledì sera al venerdì mattina, giorni in cui, dal 1871, le
stimmate incominciavano a sanguinare piuttosto forte. Cercava di
nascondere tutto, ma l'infermità, come essa la chiamava, ritenendola
contagiosa, comprometteva l'agilità del suo lavoro.
In seguito ad alcune manifestazioni paranormali che sfuggivano ad ogni
spiegazione, lo stesso direttore spirituale la giudicò posseduta dal
diavolo e perciò nel settembre 1872 dovette tornare al Carmelo di Pau in
Francia, sua comunità d'origine. Fu per lei una prova di estrema
obbedienza. Mirjam si inserì però con serenità e gioia nel servizio sul
nuovo, e nello stesso tempo, vecchio campo di lavoro.
Nello stesso anno 1872 confidò ai superiori che il Signore voleva un
Carmelo a Betlemme, in Terra Santa, assicurandoli che sarebbe stato eretto
nonostante tutte le varie difficoltà. Infatti, con la collaborazione
generosa di Berta Dartigaux, vinta - per intervento diretto di Pio IX -
ogni opposizione, nell'agosto 1875 Mirijam, dopo una visita a Lourdes,
salpò con altre otto consorelle per l'Oriente. Il 6 settembre era a
Gerusalemme e l'11 settembre giunse a Betlemme, ove fu fondato il primo
monastero carmelitano costruito a forma di torre sulla « collina di Davide
» secondo un progetto ideato dalla stessa Mirijam che diresse anche i
lavori di costruzione. Il monastero fu inaugurato il 24 settembre 1876 ed
il 21 novembre dello stesso anno le suore vi entrarono mentre era ancora
in costruzione.
In quell'umile casa visse gli ultimi anni della sua esistenza, assorbita
dall'amore di Dio. Qui la sua vita si svolse all'insegna dello
straordinario: estasi, visioni, levitazioni, bilocazioni, stimmate,
orrende vessazioni e forme di ossessioni.
Mirijam progettò anche la fondazione di un Carmelo a Nazareth, dove si
recò nel 1878 per vedere il posto del futuro convento. In quell'occasione
andò pellegrina pure ad Ain Karem, ad Emmaus, al monte Carmelo e ad
Abellin, senza perdere il contatto con la presenza di Dio un solo istante.
Così confidò al P. Etchécopar, dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Bétharram,
la Congregazione per l'approvazione delle cui Costituzioni ella intervenne
in maniera decisiva. I Padri di Bétharram, fondati da san Michele
Garicoïts, che Mirijam riuscì a portare in Terra Santa, riconoscono in lei
la più insigne benefattrice.
Infatti, umile e illetterata, seppe dare consigli e spiegazioni teologiche
d'una chiarezza cristallina, frutto della comunione ininterrotta col
Signore e di un dialogo continuo con lo Spirito Santo, di cui percepì in
maniera straordinaria la missione di santificazione, di unità e di pace
nella Chiesa, diventando messaggera della devozione verso di lui. « È
trascurata la devozione allo Spirito Santo ». In un'estasi disse: «
Per questo c'e l'errore, la divisione, e mancano la pace e la luce ».
Era lo Spirito Santo che dilatava il suo cuore ai confini della Chiesa,
dandole una comunione mistica particolare specialmente col suo Papa Pio IX,
alla cui morte, il 7 febbraio 1878, partecipò in estasi, come partecipò in
estasi al conclave dell'elezione di Leone XIII.
Non è però lo straordinario che porta alla santità, ma l'umiltà: « La
santità non consiste nella preghiera, nè nelle visioni o rivelazioni, nè
nell'arte del ben parlare, nè nei cilizi o penitenze: è l'umiltà...
L'umiltà e la pace, e l'anima umile e serena, è sempre felice. E'
l'orgoglio che porta il turbamento ».
Nell'agosto 1878, mentre portava due vasi d'acqua, cadde, fratturandosi
gravemente un braccio. « È finita », mormorò. Ed infatti, nelle prime ore
del 26 agosto, fu udita sospirare, col Salmo 41: « Come il cervo anela ai
corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio ». E poi, verso le
cinque, santamente morì nel nuovo Carmelo di Betlemme all'età di trentadue
anni.
Il suo corpo riposa nel Carmelo di Betlemme.
Il 13 novembre 1983, Maria di Gesù Crocifisso (Mirijam Baouardy) è stata
beatificata da Papa Giovanni Paolo II.
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