Chi è Don
Giussani? |
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Archivio CL 2004.
(immagine tratta dal video
in occasione dei 50 anni di CL) |
Biografia di Luigi Giussani
Luigi Giussani nasce nel 1922 a Desio, un paese nei dintorni di
Milano. Da sua madre, Angela, riceve la prima quotidiana introduzione alla
fede. Da suo padre Beniamino, appartenente a una famiglia dotata di mano
artistica, intagliatore in legno e restauratore, riceve l’invito costante
a chiedersi il perché, la ragione delle cose. Don Giussani ha ricordato
spesso alcuni episodi della sua vita in famiglia, segni di un clima di
grande rispetto per la persona e di attiva educazione a tenere deste le
dimensioni vere del cuore e della ragione. Ad esempio, l’episodio che vede
lui ancora bambino e sua madre camminare nella penombra dell’alba per
recarsi alla messa mattutina. E l’improvvisa sommessa esclamazione di sua
madre alla vista dell’ultima stella che brillava nella luminosità
crescente del cielo: «Com’è bello il mondo e com’è grande Dio!». O come
l’amore di suo padre, un socialista anarchico, per la musica. Passione che
non solo porta quell’uomo a stemperare momenti di difficoltà in famiglia
cantando arie celebri, ma a preferire, rispetto ai pochi conforti di una
situazione economica modesta, l’usanza, la domenica pomeriggio, di
invitare in casa qualche musicista per ascoltare brani dal vivo.
Giovanissimo, Luigi Giussani entra nel seminario diocesano di Milano,
proseguendo gli studi e infine completandoli presso la Facoltà teologica
di Venegono sotto la guida di maestri come Gaetano Corti, Giovanni
Colombo, Carlo Colombo e Carlo Figini.
Oltre che per la formazione culturale e per i rapporti di stima e di viva
umanità che intercorrono con alcuni dei suoi maestri, Venegono sarà per
Giussani un ambiente importantissimo per l’esperienza di compagnia vissuta
con alcuni “colleghi”, come Enrico Manfredini - futuro Arcivescovo di
Bologna -, nella comune scoperta del valore della vocazione, valore che si
attua nel mondo e per il mondo.
Sono anni di studio intenso e di grandi scoperte. Come la lettura di
Leopardi con la quale, racconta don Giussani, soleva talvolta accompagnare
la meditazione dopo l’Eucaristia. Si rafforza in quegli anni, infatti, la
convinzione che il vertice di ogni genio umano (comunque espresso) è
profezia, anche inconsapevole, dell’avvenimento di Cristo. Così gli accade
di leggere l’Inno Alla sua donna di Leopardi come una sorta di
introduzione al prologo del Vangelo di san Giovanni, e di riconoscere in
Beethoven e in Donizetti espressioni vivissime dell’eterno senso religioso
dell’uomo.
Da allora, il richiamo al fatto che il vero si riconosce dalla bellezza in
cui si manifesta farà sempre parte del metodo educativo del movimento.
Nella storia di CL si può parlare di un privilegio accordato all’estetica,
intesa nel senso più profondo, tomista del termine, rispetto
all’insistenza sul richiamo di ordine etico. Fin da quegli anni di
seminario e di studio, don Giussani impara che senso estetico ed etico
provengono insieme da una corretta e appassionata chiarezza circa
l’ontologia, e che un vivo gusto estetico ne è il primo segno, come
mostrano la più sana tradizione cattolica e quella ortodossa.
L’osservanza della disciplina e dell’ordine nella vita in seminario si
coniugherà con la forza di un temperamento che nel colloquio con i
superiori e nelle iniziative con i compagni si distingue per vivacità e
acume. Ad esempio, Giussani promuove insieme ad alcuni compagni una sorta
di foglio interno, intitolato Studium Christi, con l’intento di farne una
specie di organo di un gruppo di studio dedicato a scoprire la centralità
di Cristo nella comprensione di ogni disciplina.
Ordinato sacerdote, don Giussani si dedica all’insegnamento presso lo
stesso seminario di Venegono. In quegli anni si specializza nello studio
della teologia orientale (specie sugli slavofili), della teologia
protestante americana e nell’approfondimento della motivazione razionale
dell’adesione alla fede e alla Chiesa.
A metà degli anni Cinquanta lascia l’insegnamento in seminario per quello
nelle scuole medie superiori. Per dieci anni, dal 1954 al 1964, insegna al
Liceo classico «Berchet» di Milano. Inizia a svolgere in quegli anni una
attività di studio e di pubblicistica volta a porre all’interno e
all’esterno della Chiesa l’attenzione sul problema educativo. Redigerà,
tra l’altro, la voce «Educazione» per l’Enciclopedia cattolica.
Sono gli anni della nascita e della diffusione di GS (Gioventù
Studentesca).
Dal 1964 al 1990 terrà la cattedra di Introduzione alla Teologia presso
l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. In più di un’occasione
viene inviato dai superiori negli Stati Uniti per periodi di studio. In
particolare, nel ’66 trascorre alcuni mesi oltreoceano per approfondire
gli studi sulla teologia protestante americana, a cui fa seguito, in
edizione accademica, una delle rare pubblicazioni sull’argomento dal
titolo Grandi linee della teologia protestante americana. Profilo storico
dalle origini agli anni 50.
Guida il movimento di Comunione e Liberazione presiedendone il Consiglio
generale.
Presiede inoltre la Diaconia Centrale della Fraternità di Comunione e
Liberazione, associazione riconosciuta dal Pontificio Consiglio per i
Laici nel 1982.
Inoltre anima e guida l’esperienza dei Memores Domini, un’associazione
laicale anch’essa riconosciuta dal Pontificio Consiglio per i Laici
(1988), che riunisce persone di CL che hanno compiuto una scelta di
consacrazione a Dio nella verginità.
È consultore della Congregazione per il Clero e del Pontificio Consiglio
per i Laici.
È stato creato Monsignore da Giovanni Paolo II nel 1983 con il titolo di
Prelato d’onore di Sua Santità.
Dal 1993 dirige la fortunata collana «i libri dello spirito cristiano» per
una delle più importanti case editrici italiane, la Rizzoli RCS.
Dal 1997 dirige la collana discografica «Spirto gentil» realizzata
d’intesa con Deutsche Grammophon, che gode di un notevole successo
documentato dai dati di vendita e da numerose recensioni su riviste
specializzate.
Nel 1995 gli è stato assegnato il Premio Internazionale Cultura Cattolica.
È autore di numerosi saggi che sono stati tradotti in diverse lingue:
inglese, francese, spagnolo, tedesco, russo, polacco, portoghese,
slovacco, sloveno, ungherese, greco e albanese. Su di essi si sono formati
ormai centinaia di migliaia di giovani e adulti.
Nel 2001, in occasione della decima edizione della «Corona Turrita», il
riconoscimento voluto dalla città di Desio per i suoi cittadini illustri,
viene assegnato il premio a don
Luigi Giussani.
L’11 febbraio 2002, in occasione del ventesimo anniversario del
riconoscimento pontificio della Fraternità di Comunione e Liberazione,
Giovanni Paolo II scrive a don Giussani una lunga
lettera autografa.
Lo stesso anno, il presidente della Provincia di Milano, on. Ombretta
Colli, alla presenza del cardinale Dionigi Tettamanzi, assegna a don
Giussani il premio Isimbardi Medaglia d’oro di Riconoscenza, mentre il
Comune dei Giovani di Bassano del Grappa conferisce a don Giussani la
cittadinanza onoraria.
Nel 2003 don Giussani riceve il Premio
Macchi, tributato dall’Associazione Genitori Scuole Cattoliche a
chi si distingue nel campo dell’educazione.
Nel 2004, in occasione del cinquantesimo anniversario della nascita di
Comunione e Liberazione, Giovanni Paolo II scrive una lunga
lettera a don Giussani, datata
22 febbraio 2004.
Il 16 marzo dello stesso anno, durante la quinta edizione della festa
dello Statuto della Regione Lombardia, don Luigi Giussani è premiato con
uno dei sedici Sigilli Longobardi assegnati ai cittadini che si sono
distinti per particolari meriti sociali.
Muore il 22 febbraio 2005 nella sua abitazione di Milano.
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