Da Roma al mondo.

L’offensiva globale dei nuovi media cattolici
Sono agenzie, giornali, radio, tivù. Operano all’ombra del cupolone di San Pietro ma hanno come target il mondo intero. Sono fedelissimi al papa e alla Chiesa. E molto combattivi contro le culture correnti

ROMA – L’ultima nata è un’agenzia tivù tutta sul papa e la Chiesa. Opera a Roma, ma non parla italiano. Vende servizi, documentari e interviste in inglese, spagnolo e portoghese a emittenti dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina che non hanno soldi per fare da sole.

Si chiama “Rome Reports”. Fa capo alla Perseus, una fondazione che organizza master in comunicazione e spettacoli collegata al dipartimento di scienze della comunicazione dell’Università Cattolica di Milano. Il suo direttore è Yago de la Cierva, membro dell’Opus Dei e professore alla pontificia università della Santa Croce, il cui gran cancelliere è il prelato supremo dell’Opus, l’arcivescovo Javier Echevarría Rodríguez. De la Cierva ha lavorato al Vatican Information Service fianco a fianco col direttore della sala stampa della Santa Sede, Joaquín Navarro-Valls, altro celebre membro dell’Opus.

Ma “Rome Reports” è creatura sua, non dell’Opus Dei e nemmeno del Vaticano. È parte, piuttosto, della costellazione di media cattolici che sono sorti o risorti in questi ultimi anni all’ombra del cupolone di San Pietro, tutti fedelissimi al magistero ufficiale della Chiesa. Ad aprire la strada sono state una radio e una televisione create ciascuna da un prete dell’Italia del nord: Radio Maria dallo scolopio brianzolo Lino Fanzaga e Telepace dal sacerdote veronese Guido Todeschini. Partite con antenne che tiravano pochi chilometri, di cammino ne hanno fatto parecchio. Oggi arrivano in capo al mondo e ovunque trasmettono un’immagine di Chiesa fedele, disciplinata, fervente, con papa Giovanni Paolo II perennemente al centro di tutto.

Sul versante del cattolicesimo progressista non è accaduto nulla di simile, a Roma e in Italia. Ad esempio i paolini, che pure sono una potenza nel campo dei media, non sono mai riusciti a raddoppiare nell’etere il successo di massa del loro settimanale leader “Famiglia Cristiana”. C’è riuscita invece la conferenza episcopale italiana capeggiata dal cardinale vicario del papa Camillo Ruini, che al suo quotidiano pilota “Avvenire” ha affiancato la tivù satellitare Sat 2000, ritrasmessa in chiaro da decine di emittenti cattoliche locali. Sat 2000 è per antonomasia la tivù della Cei, mentre Telepace passa universalmente per la tivù del Vaticano e del papa. Quest’ultima attribuzione non è vera, ma s’è imposta così irresistibilmente che capi di stato e ambasciatori, cardinali e premi Nobel, rabbini e gran mufti fanno a gara per esservi intervistati.

Il pubblico al quale questi nuovi media cattolici mirano è il più vario. Radio Maria trionfa tra i ceti popolari. Ma anche i circuiti d’élite sono ben coltivati. Nel 2003 ha avuto un restyling completo la rivista ufficiale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, “Vita e Pensiero”. Ne è direttore Lorenzo Ornaghi, professore di scienza politica, rettore della Cattolica e testa d’uovo del “progetto culturale cristianamente ispirato” lanciato dalla Cei e dal cardinale Ruini, ma il vero artefice del nuovo corso della rivista è Roberto Righetto, responsabile delle pagine culturali di “Avvenire”. Con lui “Vita e Pensiero” vuol sfondare nell’arena culturale, ambisce al ruolo che in Italia fu del “Mulino” degli anni d’oro e in Francia di “Esprit”: questa volta però con i cattolici non più remissivi, ma fieri di sé. “Irriverenti” li ha definiti, e li vuole, il direttore di “Avvenire” Dino Boffo, in un dibattito a tre, sulla rivista, con i commentatori della sinistra laica Edmondo Berselli e Giancarlo Bosetti.

Un’altra testata che nel 2003 s’è rimessa a nuovo è “Mondo e Missione”, il mensile del Pontificio Istituto Missioni Estere. All’opposto di altre riviste del ramo, come “Nigrizia” dei comboniani e “Missione Oggi” dei saveriani, marcatamente terzomondiste, pacifiste estreme, molto sbilanciate politicamente a sinistra, “Mondo e Missione” vuol ridar voce ai missionari che per prima cosa predicano il Vangelo, sicuri che da questo consegua un miglioramento dell’uomo e delle civiltà. Il suo punto di riferimento è padre Piero Gheddo, il missionario al quale Giovanni Paolo II chiese di scrivere la bozza della sua enciclica “Redemptoris Missio”.

Poi ci sono le testate nuove di zecca. La più controcorrente è “Il Timone”. Ignora le edicole, non si fa pubblicità, ha un solo stipendiato a tempo pieno, il suo direttore Gianpaolo Barra, in precedenza direttore della sezione italiana dell’Aiuto alla Chiesa che Soffre. Ma ha già conquistato più di diecimila lettori arciconvinti e in un centinaio di parrocchie comincia a essere venduta all’ingresso delle chiese.

Dal gennaio 2004 “Il Timone” esce una volta al mese e dichiara così la sua doppia ragione sociale: primo, “illustrare le ragioni di chi crede” e, secondo, “parare gli attacchi di chi contesta la verità cattolica, disprezza la morale e denigra la storia della Chiesa”. In breve, vuol rinverdire la grande “apologetica” cattolica caduta in oblio dopo il Concilio Vaticano II. E schiera una squadra combattiva di difensori della fede, in continuo crescendo. Il penultimo acquisto, strappato al mensile progressista “Jesus”, è Vittorio Messori, lo scrittore cattolico più tradotto al mondo, autore del celebre libro intervista con Giovanni Paolo II “Varcare la soglia della speranza”. L’ultimo è il cardinale Giacomo Biffi, dalla penna più acuminata che mai. Sul numero di luglio, al suo esordio, Biffi fa a pezzi gli “spensierati” cultori del dialogo. Mentre nell’editoriale il direttore Barra invoca dal papa, “novello Gregorio VII”, una “moderna scomunica” sull’Europa dimentica delle sue radici cristiane: “I cattolici non si sentono rappresentati da questa Europa. Anzi, di questa Europa non si sentono cittadini. Non è la loro. Faremo i dissidenti”.

Ma più che l’Italia, questi nuovi media cattolici hanno il mondo intero come target. “Inside the Vatican” è un mensile in inglese fondato e diretto dall’americano trapiantato a Roma Robert Moynihan, con 15.000 copie vendute soprattutto in Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Australia e Filippine. Ai suoi lettori offre una lettura ravvicinata e partecipe del Vaticano, in dichiarata contrapposizione a quella “parziale, superficiale, tendenziosa e acritica” attribuita ai media più diffusi. Il papa, il cardinale Joseph Ratzinger, il culto della Madonna, la liturgia rispettosa della tradizione, i cattolici dei paesi ex comunisti sono le sue stelle fisse. Frequenti le interviste ai capi di curia, sontuoso l’apparato fotografico, curato dal polacco Grzegorz Galazka.

“Zenit” è ancor più mondiale. È un’agenzia on line con casa madre a Milwaukee nel Wisconsin, ma con redazione centrale a Roma. Partita nel 1998 in inglese, oggi trasmette contemporaneamente in sei lingue, da quest’anno anche in italiano, ed è letta ogni giorno da 240.000 sottoscrittori di cinque continenti, che la ricevono gratuitamente via e-mail. La maggior parte delle spese sono coperte dai contributi volontari dei lettori, che quest’anno hanno versato in cassa già mezzo milione di dollari. L’orientamento di “Zenit” è lealissimo al papa e alla curia vaticana, ma lo stile comunicativo è distaccato, oggettivo, professionale, molto più attento a documentare che a militare. Il direttore è lo spagnolo Jesús Colina, membro del “Regnum Christi”, che è l’associazione laicale dei Legionari di Cristo, e uomo di fiducia del fondatore dei Legionari, il sacerdote messicano Marcial Maciel.

Infine, al suo secondo anno di vita, c’è “Asia News”, l’agenzia on line fondata e diretta da padre Bernardo Cervellera, in precedenza direttore della vaticana “Fides”. Trasmette in italiano, inglese e cinese ed è una fonte insostituibile per le notizie e le inchieste sull’Asia – compresi Iraq e Medio Oriente – e soprattutto sulla Cina. Così insostituibile, anche per i cattolici cinesi ai quali fa da finestra su Roma e sul mondo, che da qualche mese il governo di Pechino ha deciso di oscurarla.


Gli apologeti di “Il Timone” lanciano anche il loro manuale

Alla rivista, lo staff di “Il Timone” ha recentemente aggiunto anche un libro. Nel quale affronta “le obiezioni più ricorrenti e i temi più spinosi in materia di cattolicesimo e storia del cattolicesimo”.

Il libro è uscito in piena estate 2004 è ha per titolo: “Piccolo manuale di apologetica”. L’ha curato Rino Camilleri, una delle colonne della rivista, e l’ha pubblicato Piemme. “Un libro che non dovrebbe mancare in nessuna casa cattolica”, è scritto nella sua presentazione.

Basta scorrere l’indice per avere un’idea dei contenuti: inquisizione e “Sillabo”, crociate e caso Galileo, sesso ed embrione... Tutto a domande e risposte, a firma degli apologisti di “Il Timone” specializzati in ciascun tema: Maurizio Schoepflin, Massimo Introvigne, Angela Pellicciari, Giacomo Samek Lodovici, Mario Palmaro, Alessandro Massobrio e altri.

Il libro: Rino Cammilleri (a cura di), “Piccolo manuale di apologetica”, Piemme, Casale Monferrato, 2004, pp. 182, euro 11,50.

E questi sono i media del Vaticano

Di strettamente suoi, nel campo dei media, il Vaticano ha i seguenti strumenti:

– la sala stampa, con direttore il numerario dell’Opus Dei Joaquín Navarro-Valls;

– il sito on line www.vatican.va in sei lingue, con un bollettino quotidiano d’informazione e i documenti integrali;

– “L’Osservatore Romano”, giornale quotidiano diretto da Mario Agnes, con edizioni settimanali in sette lingue;

– la Radio Vaticana, con il gesuita Pasquale Borgomeo come direttore generale e l’altro gesuita Federico Lombardi a capo dei programmi, in decine di lingue;

– il Centro Televisivo Vaticano, con presidente Emilio Rossi, che ha l’esclusiva della copertura tivù nel territorio pontificio e riprende sistematicamente tutti gli atti pubblici del papa e della Santa Sede;

– il Vatican Information Service, un’agenzia interna a servizio degli alti gradi della Chiesa in tutto il mondo;

– “Fides”, l’agenzia on line della congregazione per la propagazione della fede, in sette lingue tra cui il cinese, con direttore Luca De Mata;

– la Libreria Editrice Vaticana, diretta dal salesiano Claudio Rossini, con suo compito principale la pubblicazione degli atti ufficiali della Santa Sede.

In più, vi sono riviste o bollettini espressioni di singoli uffici.

I link alle testate citate, nell’ordine:

> Rome Reports

> Radio Maria

> Telepace

> Sat 2000

> Vita e Pensiero

> Mondo e Missione

> Il Timone

> Inside the Vatican

> Zenit

> AsiaNews

> Bollettino della Santa Sede

> L'Osservatore Romano

> Radio Vaticana

> Centro Televisivo Vaticano

> Fides

Articolo di Sandro Magister - L'Espresso - 20/08/2004

INDIETRO