Anglicanesimo: gli sviluppi ecclesiali Durante i secoli successivi l'anglicanesimo conobbe periodi di grande vitalità, ma anche di crisi, in particolare a motivo del cristallizzarsi di moti centrifughi, quale la fondazione nel 1739 della Chiesa metodista, da parte di John Wesley. Nondimeno salvaguardò robuste nervature dogmatiche e solidi indirizzi morali, pur mostrandosi disponibile a prudenti adattamenti nelle strutture e nelle disposizioni disciplinari. Insistette sulla continuità della Chiesa, sull'imprescindibilità della successione episcopale e, conseguentemente, sulla necessità della consacrazione da parte del vescovo per chi celebrasse l'eucaristia. Le differenti "anime" della Chiesa anglicana hanno dato vita a tre grandi orientamenti: la Chiesa alta (High Church), caratterizzata da un vigoroso orientamento cattolico, soprattutto in campo liturgico, ma anche in ambito dottrinale; la Chiesa bassa (Low Church), contrassegnata da una forte pietà individuale e da una marcata preoccupazione evangelico-sociale; la Chiesa larga (Broad Church), di tendenza liberale-moderata, sorta verso il 1830 e che manifesta un vivo interesse cristiano-sociale. Nel 1992 anche le donne sono state ammesse al sacerdozio, non senza contraccolpi e polemiche interne. Rimane tutta via stabile il cosiddetto Lambeth Quadrilateral, a sintetizzare i punti di riferimento fondamentali di questa confessione cristiana: la Sacra Scrittura; gli antichi simboli di fede; il battesimo e la cena del Signore; l'episcopato storico. La sensibilità anglicana trova forse adeguata espressione nella premessa del Book of Prayer, laddove viene suggerito che sempre si deve conservare l'equilibrio giusto mezzo "fra gli estremi di un rifiuto troppo ostinato e di un'accettazione troppo pronta di qualsiasi trasformazione". |