Ortodossia ed ecumenismo

La Chiesa ortodossa prega a ogni celebrazione "per l'unione di tutti". L'unità non significa uniformità, né centralismo giuridico, né pluralità confessionale. Secondo il modello trinitario, la Chiesa è chiamata a essere una, nella diversità, non nelle divisioni. Non occorre far ritornare gli altri a sé, ma trovare insieme l'ortodossia della fede apostolica e viverla nella vita sacramentale.

Con questa convinzione le Chiese ortodosse sono entrate nel Consiglio Ecumenico delle Chiese con sede a Ginevra, all'interno del quale stabiliscono e sviluppano rapporti con le Chiese protestanti.

I rapporti con la Chiesa cattolica romana furono ripresi il 5.I.1964 a Gerusalemme con l'incontro tra il papa Paolo VI e il patriarca ecumenico Atenagora I, che dettero inizio al dialogo della carità. Il 7.XII.1965 furono cancellate le reciproche scomuniche dell'anno 1054. Si sono stabiliti contatti a tutti i livelli: di studenti, di professori, di vescovi. Il dialogo teologico ha raggiunto convergenze sorprendenti. La Commissione internazionale composta dai delegati delle due Chiese afferma il mistero della Chiesa come comunione di fede e di sacramenti; asserisce che lo Spirito Santo "procede dal Padre (Gv 15,26) come dall'unica fonte" (documento di Monaco, 1982), mettendo così le premesse per il superamento del problema riguardante il Filioque; ribadisce che "la Chiesa che celebra l'Eucarestia riunita intorno al vescovo non è una sezione del corpo di Cristo".

Significativo pure il riferimento al "Simbolo di fede di Nicea-Costantinopoli quale norma necessaria di questa comunione dell'unica Chiesa sparsa su tutta la terra e attraverso i secoli" (documento di Bari, 1987), al canone apostolico 34, che potrebbe suggerire la collocazione del papa all'interno del collegio dei vescovi e favorire una nuova lettura del dogma del primato universale (documento di Valamo, 1987).

Sulla base della confessione della fede apostolica, della partecipazione agli stessi sacramenti, e della successione apostolica dei vescovi "la Chiesa cattolica romana e la Chiesa ortodossa si riconoscono reciprocamente Chiese sorelle" (documento di Balamand, 1993).

Il compito dell'ecumenismo rimane il raggiungimento della piena comunione.

Traian Valdamam

INDIETRO