Sacramenti ed escatologia I sacramenti hanno un triplice carattere: cristologico, perché Cristo è il vero ministro; pneumatologico, perché sono resi possibili dall'opera dello Spirito Santo che viene invocato nella preghiera detta "epiclesi"; ecclesiale, poiché si celebrano all'interno della Chiesa. Se avvengono fuori, anche quel "fuori" diventa Chiesa, come nel caso di Cornelio negli Atti degli apostoli. Il numero dei sacramenti celebrati nella Chiesa ortodossa è sette, come per i cattolici; non è un numero dogmatizzato, ma si conserva nella tradizione. Ogni sacramento manifesta l'unico mistero in cui Dio condivide con l'umanità la vita divina, redime l'uomo dal peccato e dalla morte e gli conferisce l'immortalità. Secondo Nicola Cabasilas è solo attraverso i sacramenti che Cristo viene nell'uomo e l'uomo si unisce a Cristo. Il battesimo si celebra per triplice immersione totale, la cresima viene amministrata nella stessa celebrazione dal sacerdote e la comunione viene offerta subito dopo sotto le due specie. Così il neobattezzato diventa cristiano a pieno titolo. Mediante la chirotonia (imposizione delle mani), nel diaconato e nel presbiterato vengono accolti anche sposati; i vescovi vengono scelti tra i monaci. Dal punto di vista escatologico, la Chiesa ortodossa crede nell'immortalità dell'anima. Dopo la separazione dal corpo essa continua a vivere su un altro piano dell'esistenza, passando per un giudizio personale. Lo stato di comunione con Dio è chiamato Paradiso, o regno dei cieli, mentre quello lontano da Dio è nominato Inferno; non è conosciuto il Purgatorio. |