La visione della Chiesa

Secondo D.Staniloae, "la Chiesa è l'unione di tutto ciò che esiste ovvero è destinata a comprendere tutto ciò che esiste: Dio è creazione. Essa è il compimento del piano di Dio: l'unità di tutti e di tutto. In essa c'è l'eterno e il temporale, l'ultimo destinato a essere penetrato dall'eternità; c'è l'increato e il creato, l'ultimo destinato a essere penetrato dall'increato, a divinizzarsi".

La costituzione della Chiesa è teandrica, cioè divino-umana. In essa Cristo e l'umanità sono talmente uniti che non può essere visto l'uno senza l'altra, essendo egli il capo e la Chiesa il suo corpo. Cristo è, nel linguaggio bizantino, il Pantocrator (onnipotente, onnitenente) che mantiene la Chiesa unita a sé come un corpo unitario, in dialogo immediato con ognuno dei suoi membri.

Con l'espressione slava sobornost nell'Ortodossia si sottolinea il carattere conciliare e comunionale della Chiesa. I laici, i diaconi e i presbiteri attorno al vescovo formano la Chiesa locale. Tramite il vescovo, che è membro del collegio episcopale, la Chiesa locale si mantiene nella comunione della Chiesa universale. La teologia ortodossa sottolinea anche il carattere sacramentale della Chiesa. La sua unità non è anzitutto di ordine istituzionale, bensì unità di vita in Cristo e nello Spirito Santo. E' nella Chiesa che il fedele partecipa alla vita di Cristo, mediante i santi misteri, chiamati in Occidente sacramenti.

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