Vita liturgica

Il fedele ortodosso non si ferma alla riflessione sulla fede, ma la vive nella liturgia. Creata dalla Chiesa di Costantinopoli sulla base del rito antiocheno, radicato a sua volta nel vecchio fondo siriano e palestinese, la liturgia ortodossa del rito bizantino è animata - come osserva O.Clèment - dai temi giovannei della luce e della vita. Celebrata nelle lingue nazionali, essa costituisce un forte elemento di unione spirituale tra i cristiani ortodossi ed espressione di universalità. La ricchezza dottrinale, alimentata dai commenti biblici, dalla teologia patristica e dai dogmi dei concili ecumenici, ed espressa con squisita formulazione poetica, dà alla liturgia ortodossa un'incisiva forza catechetica, che ha aiutato i cristiani ortodossi a rimanere ancorati nella fede anche nei periodi di persecuzione.

Da spirito monastico, essa segue le regole precise del Typikon, intrecciando diversi cicli liturgici, in modo da disporre i fedeli ad accogliere la grazia e a guidarli alla comunione con Cristo e all'incontro con il Padre. Il ciclo quotidiano inizia con la sera. Gli uffici quotidiani (vespro, compieta, ora di mezzanotte, mattutino con la prima ora, l'ora terza e l'ora nona) fanno vivere la storia della salvezza, dalla creazione fino all'incarnazione del Figlio di Dio, alla cui vita ogni fedele partecipa nella Divina liturgia.

La Divina liturgia è la celebrazione eucaristica che coinvolge i fedeli nella vita stessa di Cristo. Ha come centro la preparazione e la consacrazione dei doni del pane e del vino e la comunione con il Cristo eucaristico. Ha forte carattere ecclesiale, tanto che alla celebrazione del sacerdote deve essere partecipe almeno un'altra persona e non si possono celebrare più Divine liturgie nello stesso giorno.

L'anno liturgico ortodosso registra una compenetrazione di diversi cicli. Il ciclo della quaresima comprende le dieci settimane che precedono la Pasqua. Le prime tre domeniche dedicate al pubblicano e al fariseo, al figlio prodigo, al giudizio universale introducono nell'atmosfera penitenziale. Seguono le settimane della Quaresima con le domeniche dedicate al trionfo dell'ortodossia, a s.Gregorio Palamas, alla Santa Croce, a s.Giovanni Climaco o della Scala, a s.Maria Egiziaca, all'ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme. Gli inni di questo cilco si trovano nel libro chiamato Triodion. Il ciclo pasquale, dalla domenica della Risurrezione alla domenica dopo la Pentecoste, dedicata a tutti i santi, è il più gioioso.

Le domeniche vengono enumerate a partire dalla festa della Pasqua. Per le celebrazioni si usa il libro detto Pentecostario. Il ciclo della domenica di Tutti i santi fino alla domenica del pubblicano e del fariseo è detto dell'Octoeco, dal nome del libro che raccoglie gli inni degli otto toni ecclesiastici, per tutte le sette lodi. Le domeniche e con loro le settimane vengono enumerate dalla Pentecoste. Il ciclo delle feste fisse, dedicate al Salvatore, alla Madre di Dio ed ai santi, dura tutto l'anno e raccoglie gli inni liturgici per ogni mese in volumi detti minaion (da min: mese).

Alcune Chiese ortodosse, come quella di Costantinopoli, la romena, la greca, la finlandese, osservano il calendario gregoriano per le feste fisse, mentre celebrano le feste mobili - collegate alla Pasqua - secondo il vecchio calendario giuliano. Altre invece, come quella di Gerusalemme, la russa, la serba ecc., celebrano tutte le feste secondo il vecchio calendario giuliano.

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