Per esprimere compiutamente il titolo sotto il quale è venerata l’Immagine miracolosa della "Beata Vergine del Castello" si dovrebbe aggiungere: "Mediatrice di tutte le Grazie". Si tratta di un dipinto del sec. XV, posto sull’arcata sovrastante il portale d’ingresso del Castello di Fiorano, probabilmente una "Maestà". La fortezza fu distrutta nel 1510; ma il dipinto della Beata Vergine rimase intatto; e quando, l’8 Febbraio 1558, soldataglie spagnole incendiarono il Borgo sorto sui ruderi del Castello, le fiamme, giunte all’altezza dell’Immagine mariana, si divisero senza arrecarle alcun danno. Iniziò così la grande devozione dei fioranesi per la "loro" Madonna: devozione rafforzata in seguito alla liberazione della Città dalla pestilenza del 1630, quando in ringraziamento essi vollero costruire il bellissimo Santuario alla Vergine. Fonte: rivista "Madre di Dio", dicembre 2004
Nel 1630, in adempimento ad un voto
espresso dai fioranesi, si dava inizio alla costruzione, sul colle di
Fiorano, di un Oratorio sufficientemente capace per custodire una Sacra
Effigie della Beata Vergine. L'immagine della Madonna,
originariamente dipinta sull’arcata sovrastante il portale d'ingresso
dell'antico castello di Fiorano, era stata miracolosamente risparmiata
dall'incendio appiccato alle case del borgo del castello dai soldati
spagnoli l'8 febbraio 1558. La fama del miracolo si era sparsa
velocemente e, quindi, numerosi erano divenuti nel tempo i fedeli che si
recavano al borgo di Fiorano per venerare la Sacra Immagine. Quindi, nel
1630, sparsasi per il modenese la terribile epidemia di pestilenza, i
fioranesi, al primo annuncio dell'avanzare del morbo, ricorsero
all’intercessione della Beata Vergine, la cui Effigie si trovava
ancora esposta alle intemperie e fecero voto che, se il paese si fosse
salvato dal flagello, avrebbero iniziato la costruzione di un oratorio. A
Fiorano non si ebbe alcun caso di contagio e già il 23 aprile 1631
veniva solennemente benedetto, dal vescovo di Modena, il nuovo oratorio
dedicato alla Madonna. Nel 1866, ripresero i lavori di
costruzione della fabbrica dei Santuario (iniziati nel 1634 ed
interrotti nei 1683), con la ristrutturazione della cupola ed il
rinnovamento delle secentesche pitture di Sigismondo Caula ad opera del
pittore modenese Adeodato Malatesta. Il papa Giovanni Paolo II ha innalzato il tempio di Fiorano alla dignità ed allo stato di Basilica Minore con i relativi diritti e privilegi, confermandole il diritto di precedenza su tutte le altre chiese. Il Santuario di Fiorano é divenuto, in tal modo, la quarta Basilica minore della Diocesi di Modena-Nonantola, insieme al Duomo ed alla chiesa di San Pietro di Modena ed all'Abbazia di San Silvestro di Nonantola. A circa 370 anni, quindi, dalla costruzione del primo Oratorio sul colle dedicato all'immagine Miracolosa della Beata Vergine, il secentesco Santuario di Fiorano ha ricevuto dal Pontefice l'ambito onore del titolo basilicale, con il quale é stata coronata la sua lunga storia, che prese avvio da quel lontano 8 febbraio dei 1558. Nel settembre 1998, a quattrocentoquaranta anni da quell'avvenimento, a cura dell'amministrazione comunale di Fiorano e con la collaborazione della parrocchia fioranese, é stata ordinatamente collocata e catalogata la preziosa collezione di ex voto del Santuario, la quale, ora, può documentare attraverso una mostra permanente allestita all'interno dei tempio stesso, i veri aspetti del tessuto socio-economico e religioso nonché della vita quotidiana della comunità fioranese nel suo evolversi storico. Tavolette votive, cuori in lamina d'argento, ex voto oggettuali vengono quindi a costituire un prezioso patrimonio storico e artistico, un importante complesso di memorie religiose e civili, attestando la forte devozione popolare verso l'immagine miracolosa della Madonna e il suo Santuario. Fonti: www.comune.fiorano-modenese.mo.it ; www.fioranoturismo.it |