RIVELAZIONI DA CIVITAVECCHIA:
COME LA MADONNA
PROTEGGE L’ITALIA…. |
Un tragico e inconsulto precipitare degli
eventi in Italia, sommosse, scontri, sangue. Abbiamo sfiorato una
sanguinosa guerra civile con l’uccisione di Romano Prodi da parte delle
Brigate rosse? Sembra un romanzo di fantapolitica, ma se fosse invece una
tragedia che abbiamo davvero rischiato di vivere? Un presagio, un
drammatico avvertimento soprannaturale, una profezia “sotto condizione”,
forse ha permesso di scongiurarla, grazie anche all’eroico sacrificio di
una donna ignota a tutti.
Facciamo un passo indietro. Nei giorni scorsi è divampata la polemica
perché a Bologna si è messa in mostra una Madonna che “piange sperma”.
Forse la volgare parodia di un evento che ha colpito milioni di italiani,
la Madonnina di Civitavecchia che nel 1995 ha pianto lacrime di sangue.
Dieci anni di studi scientifici e di indagini della magistratura hanno
concluso che in quel pianto della statua non c’è alcun imbroglio, né
alcuna spiegazione naturale. E’ ragionevole dunque pensare a cause
soprannaturali.
Andrea Tornielli rivelò che lo stesso Giovanni Paolo II, il 9 giugno 1995,
volle pregare davanti alla statuetta – proveniente da Medjugorje –
facendosela portare in Vaticano: incoronò la Vergine, le mise fra le mani
il rosario che ha tuttora e il 20 ottobre 2000 inviò al vescovo di
Civitavecchia la testimonianza firmata di questo suo gesto che in qualche
modo “impegna” la Chiesa.
Ma che segno può essere una Madonnina che piange sangue alle porte di
Roma? “Maria piange sulla sorte del mondo” spiega Vittorio Messori “come
Gesù pianse al tempo della sua vita terrena sulla sorte di Gerusalemme”.
Quando una madre non è ascoltata dai suoi figli in pericolo, piange:
lacrime umane come ha fatto a Siracusa (un miracolo riconosciuto nel 1953)
e infine, di fronte alla perdurante sordità, lacrime di sangue (il sangue
del Figlio) a Civitavecchia. Una santa del XIX secolo legata a
Civitavecchia, Maria de Mattias, amava ripetere a ciascuno: “Tu vali il
Sangue di Cristo!”.
Probabilmente quelle lacrime sono un messaggio legato alle sorti della
Chiesa e del Papato stesso, su cui incombono minacce e pressioni
drammatiche; non dimentichiamo infatti che l’attuale pontefice –
nell’omelia del suo insediamento, il 24 aprile 2005 – pronunciò una frase
inaudita: “pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai
lupi”.
Ma forse le lacrime di Civitavecchia sono, fra le altre cose, anche un
avvertimento materno che riguarda il nostro Paese. Nei frammenti di Diario
del vescovo – pubblicati nel volume del decennale delle lacrimazioni, a
cura della Diocesi – si trova infatti un episodio strano su cui ho
indagato scoprendo un retroscena clamoroso.
Le lacrimazioni di sangue erano iniziate il 2 febbraio 1995, alle 16.30,
nel giardino della famiglia Gregori. Si sono poi ripetute, nei giorni
successivi, per altre 12 volte, davanti a un totale di 40 persone, diverse
in ogni episodio, che “hanno visto le lacrime formarsi e scendere”. Le
analisi hanno accertato che si tratta di sangue appartenente ad un unico
individuo e che la statuetta di gesso pieno non ha cavità al suo interno,
né marchingegni o trucchi.
Tutti ricordano il forte scetticismo iniziale del vescovo, monsignor
Grillo. Il quale, nelle pagine di Diario che ha pubblicato, riferisce che
il giorno 13 marzo ricevette una telefonata dal famoso esorcista della
diocesi di Roma, padre Gabriele Amorth (una vera autorità, che fu peraltro
amico di padre Pio). Padre Amorth pregò il vescovo di aver fede, “perché
egli era venuto a conoscenza fin dalla scorsa estate, da un’anima da lui
diretta spiritualmente, che una Madonnina avrebbe pianto a Civitavecchia e
che questo segno sarebbe stato di non buon auspicio per l’Italia, ragion
per cui sarebbe stato opportuno far penitenza e pregare molto”.
Il vescovo annota di non avergli creduto e di averne parlato poi con la
sorella, Grazia, con accenti ironici. La sorella però restò turbata e
l’indomani, il 15 marzo 1995, alle 8.15 del mattino, dopo la messa,
ricordando le parole di padre Amorth, manifestò il desiderio di pregare
davanti alla statuetta che era custodita da giorni in un armadio del
vescovado. Monsignor Grillo acconsentì e insieme ad altri iniziarono a
recitare il “Salve Regina”: al versetto “rivolgi a noi gli occhi tuoi
misericordiosi” la statuetta iniziò a piangere ancora sangue, per la
quattordicesima volta, ma ora fra le mani del vescovo scettico. Per il
prelato fu un duro choc, tanto che dovette essere soccorso urgentemente
dal cardiologo.
Dopo quell’evento sconvolgente ovviamente si convinse.
Ma cosa gli aveva detto padre Amorth poche ore prima? Perché lo aveva
invitato a credere che lì c’era davvero il dito di Dio? E a quali eventi
tragici per l’Italia alludeva? L’ho chiesto allo stesso padre Amorth.
L’anziano sacerdote è il più famoso esorcista incaricato dalla Chiesa,
quindi si occupa di liberare nel nome di Cristo persone che sono vessate o
possedute da entità diaboliche: ogni settimana, in una chiesa del centro
di Roma, svolge questo compito drammatico e lì si assiste a scene
sconvolgenti, analoghe a quelle narrate nei Vangeli (mi dice che quelle
“entità” urlano e inveiscono molto, per esempio, quando lui invoca
l’intercessione di Giovanni Paolo II).
Ma, per il suo profondo discernimento, padre Amorth fa anche da guida
spirituale a persone che hanno carismi soprannaturali. Si deve sapere
infatti che ci sono nella Chiesa persone che vivono, con umiltà, nel
nascondimento e nella preghiera, dei doni particolari (come locuzioni
interiori o apparizioni e altro ancora). Una di queste, da lui guidata,
una signora che viveva in una città toscana, aveva saputo per vie
“soprannaturali”, nell’estate del 1994, che una statuetta della Madonna
avrebbe pianto alle porte di Roma, a Civitavecchia, perché eventi tragici
potevano verificarsi in Italia se non si fosse pregato molto e fatto
penitenza: sconvolgimenti sociali, guerra civile, tanto sangue e pure
l’uccisione da parte delle Brigate rosse di “un certo Prodi, eletto al
governo”.
Va detto che nell’estate del 1994 nessuno parlava di Prodi (non faceva
politica) e nessuno più parlava di Br (che solo negli anni successivi
tornano fuori e uccidono). Di quella donna sono riuscito a sapere solo
questo: che “si offrì come vittima” per risparmiare al suo Paese questa
tragedia e che di lì a poco in effetti si è ammalata di una patologia
strana e grave. Dopo la lacrimazione del 15 marzo anche il vescovo di
Civitavecchia chiese a tutti i monasteri di clausura d’Italia di pregare
ardentemente per il nostro Paese. La chiesina di Pantano che custodisce la
Madonnina è meta di pellegrinaggi e luogo di conversioni: molte preghiere
e sacrifici certamente sono saliti al cielo da lì e molte grazie (anche
miracoli) sono state lì elargite.
Le tragedie previste non si sono verificate in Italia per la misteriosa
forza di sacrifici e preghiere? La Chiesa afferma che queste sono
veramente forze immense a noi sconosciute. La Madonna stessa a Fatima e a
Medjugorje ha ripetuto che la preghiera e i sacrifici possono allontanare
perfino le guerre. L’offrirsi vittima è un vertice dell’ascesi cristiana e
si fonda sul “sacrificio vicario” di Cristo che si è offerto come vittima
espiatrice per tutti noi. E’ stato vissuto da grandi santi, come padre
Pio. Nel volume “Immagini di speranza” Ratzinger spiega: “Esiste davvero
qualcosa come la sostituzione vicaria nel più profondo dell’esistenza.
Tutto il mistero di Cristo poggia proprio su questo”.
Un giorno conosceremo quante tragedie ci sono state risparmiate grazie
alla preghiera e all’offerta silenziosa di tanti umili e santi. E
conosceremo di quale speciale protezione ha goduto il nostro Paese. Il 13
settembre 1959, per esempio, tutti i vescovi d’Italia consacrarono
l’Italia al Cuore Immacolato di Maria. Un immenso esorcismo a protezione
del nostro popolo. Noi lo abbiamo dimenticato, ma evidentemente la Regina
della pace no. E veglia su di noi.
Antonio Socci
(Da “Libero” 24 giugno 2007)
P.S. Aggiungo a questo articolo un piccolo pensiero: il sacrilegio di
Bologna (N.d.R.: a Bologna in questi giorni è
stata allestita una mostra patrocinata dalla Regione e della Provincia dal
titolo blasfemo: "La Madonna piange sperma") chiama noi cristiani alla riparazione (molte preghiere e
sacrifici), per ridire il nostro amore alla Santa Vergine e per impedire
che quell’atto allontani da noi la materna protezione di Maria, esponendo
il nostro Paese a gravi sciagure.
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