Arabia Saudita:
in carcere
quattro cristiani, sorpresi a pregare in casa
Sono tutti originari dell’Africa orientale; l’arresto avvenuto
per mano della muttawa durante una funzione religiosa in una casa
privata. |
19 giugno 2006
www.asianews.it |
Jeddah (AsiaNews) – La famigerata muttawa
(polizia religiosa) torna a colpire i cristiani in Arabia Saudita. Secondo
quanto denunciato dall’agenzia Compass Direct, lo scorso 9 giugno 10
poliziotti armati di manganelli hanno fatto irruzione in un’abitazione
privata a Jeddah, arrestando quattro cristiani di origine africana,
durante una funzione religiosa. I due etiopi e i due eritrei sarebbero
ancora detenuti nel carcere per gli immigrati di Jeddah.
Al momento del raid della muttawa più di 100 cristiani eritrei, etiopi e
filippini erano riuniti in una casa nel distretto di Al-Rowaise a Jeddah.
I fedeli hanno invitato i poliziotti a sedersi e questi hanno aspettato
tre ore la conclusione della funzione per poi arrestare i quattro leader
del gruppo: Mekbeb Telahun, Fekre Gebremedhin, Dawit Uqbay e Masai
Wendewesen; tutti sposati tranne quest’ultimo. Fonti locali raccontano che
“alcuni poliziotti erano già venuti due settimane prima, senza però fare
niente”.
Un cristiano, che ha parlato con i detenuti al telefono, riferisce che i
quattro “stanno bene fisicamente e moralmente”; non ha, però, saputo dire
come vengono trattati o se stanno subendo interrogatori. Secondo altre
fonti da Jeddah, i consolati di Filippine e Stati Uniti in Arabia Saudita
sono stati informati dell’accaduto.
Il governo dell’Arabia Saudita proibisce la pratica di ogni religione
diversa dall’islam fondamentalista wahaabita. È proibita la missione e
ogni manifestazione pubblica (avere Bibbie, portare un crocifisso, un
rosario, pregare in pubblico). La muttawa, conosciuta per la sua
spregiudicatezza e violenza nelle torture, vigila sul divieto.
Negli ultimi anni, grazie alle pressioni internazionali, la corona saudita
ha permesso la pratica di altre religioni, ma solo in privato. La polizia
religiosa, però, continua ad arrestare, imprigionare e torturare persone
che praticano altre fedi anche se privatamente.
Nel regno saudita, musulmano per la totalità della popolazione, non è
permesso costruire luoghi di culto, chiese o cappelle. Non si conoscono
cifre esatte sulla presenza cristiana, costituita in maggior parte da
lavoratori immigrati.
INDIETRO |