Dal capitolo XXIII dell'opera "Lassù sui monti...", di padre Pietro Lavini (Il Piano di Dio) Il richiamo di Dio (...) Una voce arcana sembrava che ripetesse anche a me: "Va' e ripara la mia casa cadente". Forse Dio aveva anche su di me un progetto, un suo piano. Noi sappiamo che Iddio, per attuare i Suoi piani di amore e di salvezza, normalmente si serve dell'uomo. Leggendo la Sacra Bibbia, infatti, vediamo che Dio chiama Abramo e lo invita a lasciare la casa, i parenti, la sua stessa terra per andare nel paese che gli avrebbe mostrato. Nonostante tute le difficoltà, i dubbi, incertezze a cui sarebbe andato incontro, egli non esita a rispondere prontamente alla chiamata divina. Diventa così il "padre di tutti i credenti". Il capostipite di una immensa famiglia. Quando vorrà risollevare l'umanità dal baratro in cui era caduta, la risposta del suo Unigenito Figlio sarà pronta e totale: "Ecco, Signore, io vengo per compiere la tua volontà". Tutta la vita di Cristo, dai primi vagiti della culla, fino al grido esasperato del Calvario, si potrebbe dire che sia stato come la risposta più vera per l'attuazione del piano salvifico. Anche Maria, all'annuncio del grande mistero dell'Incarnazione, risponderà prontamente: "Ecco l'ancella del Signore, si faccia di me secondo la tua parola". La stessa cosa farà Francesco all'inizio della sua vocazione. Ciò dimostra chiaramente che Iddio pur lasciando l'uomo nella più assoluta libertà, lo chiama a collaborare nell'attuazione dei suoi piani di salvezza.
Si potrebbe dire che la vita di ogni uomo sia seminata di appelli da parte di Dio: la Sua voce può assumere mille toni e mille sfumature; spesso è quasi impercettibile come il soffio di un leggero venticello; altre volte invece è forte ed incalzante come la voce udita dall'apostolo Paolo sulla via di Damasco. Non di rado si fa udire attraverso dei segni: potrebbe essere l'affascinante spettacolo di un'aurora che sorge, come pure l'incanto di un tramonto; il fascino di un prato ricoperto di erba e di fiori, come pure la contemplazione di un orizzonte che si perde all'infinito, il grande fragore di un mare in tempesta, come pure il profondo silenzio e raccoglimento di un angolo di montagna. Sempre e con ogni mezzo Egli chiama l'uomo a collaborare nell'attuazione dei Suoi piani di salvezza. Da lui attende soltanto la massima attenzione e disponibilità, qualunque sia la strada che egli segua, la sua condizione e la sua età. La maggior difficoltà che l'uomo incontra nel rispondere alla chiamata credo che sia demolire tutte le sue false sicurezze. Non interessa il ruolo più o meno importante che dovrà svolgere; l'apporto potrebbe essere di poco conto, ma sempre indispensabile. |