"Lassù sui monti...",

di padre Pietro Lavini

 - Capitolo VIII -

La presenza della Mamma

Non è possibile parlare dei monti Sibillini senza richiamare alla nostra attenzione uno dei luoghi che li ha resi maggiormente famosi: il Santuario della Madonna dell'Ambro. Attraverso i secoli, uomini di ogni età e condizione hanno potuto ammirare questo piccolo gioiello incastonato in mezzo ai monti, gustarne tutta la bellezza, immergersi in quell'atmosfera di pace, di serenità e di intensa spiritualità che vi regna. L'importanza di questo luogo è strettamente legata ad un'antica tradizione secondo la quale la Madonna sarebbe apparsa ad un'umile pastorella di nome Santina, sordomuta fin dalla nascita. Ogni giorno, mentre il gregge pascolava nelle vicinanze del fiume Ambro, raccoglieva i fiori più profumati e li deponeva ai piedi di un grosso faggio dove aveva appeso una immagine della Madonna. A lei confidava il suo dolore per la mancanza del dono inestimabile dell'udito e della parola, chiedendo anche la grazia della guarigione. La sua insistenza e la sua umile fede non tardarono a toccare il cuore della Vergine che, apparendole con il Bambino Gesù in braccio, le concesse quanto chiedeva.

In seguito, per ricordare il prodigioso evento, venne costruita una cappella sul luogo dell'Apparizione. La notizia non solo richiamò l'attenzione delle popolazioni vicine, ma incominciò a diffondersi per tutta la regione. Ben presto raggiunse le terre più lontane ed oggi "La piccola Lourdes dei Sibillini", come è stata definita, è diventata meta di turisti anche stranieri. Schiere di pellegrini ogni giorno specie nella stagione estiva raggiungono il Santuario, tanto da diventare uno dei maggiori poli di attrazione per tanta gente che stanca della vita disumana delle nostre città e dell'odierna civiltà, cercano qui un sollievo alla stanchezza del vivere quotidiano.

L'affascinante bellezza del luogo, il mormorio del fiume che, scorrendo tra sassi e cascate, ci accompagna come una dolce melodia, il silenzio incantato dei boschi circostanti, fanno di questo luogo una delle mete preferite per tutti coloro che desiderano trascorrere una giornata all'aperto, immersi nel verde della natura.

Ma ciò che maggiormente rende attraente questo piccolo angolo dei monti Sibillini è senza dubbio la presenza della Mamma. Lungo il corso dei secoli, la Madonna ha sempre scelto, nei suoi interventi a favore degli uomini, i luoghi più umili e più silenziosi, come i monti, le grotte, le rive dei fiumi. Sarà infatti la riva del fiume Ambro, uno dei luoghi più nascosti dei monti Sibillini, dove dimostrerà tutta la sua attenzione, tutte le sue premure a favore dei Suoi figli. E quando vorrà rivelare agli uomini il grande privilegio del Suo Immacolato concepimento sceglierà addirittura una grotta, situata lungo le rive del fiume che costeggia Lourdes. Da questo luogo privilegiato, seguiterà a svolgere la Sua opera di amore e di bontà, riversando sugli uomini gli infiniti tesori del Suo Cuore materno. Sarà ancora a Fatima, una località del tutto sconosciuta del Portogallo, il luogo da Lei scelto per lanciare agli uomini uno dei più accorati messaggi di salvezza. Nei Suoi numerosi interventi, insomma, noi vediamo un fattore che li accomuna: la presenza di alcuni fanciulli che si dedicano a condurre il loro gregge al pascolo, oppure di una fanciulla che va in cerca di legna lungo le rive del fiume. E proprio per queste persone più piccole e più innocenti, Ella nutre una particolare predilezione: non affida i Suoi messaggi di salvezza ai grandi personaggi, non li rivela "ai sapienti ed agli intelligenti, ma ai piccoli". E' una divina strategia. Sappiamo infatti che Iddio per attuare il Suo progetto di salvezza, sceglierà una delle donne più sconosciute della Palestina. Nella preghiera che eleverà al Signore per tutto quello che aveva operato in lei Lo ringrazierà per avere "guardato all'umiltà della Sua serva".

Chi visita il Santuario dell'Ambro può osservare un affresco del Parodi in cui viene rievocato il momento dell'Apparizione e coloro che, nel corso dei secoli, ne furono i custodi. Seduta come su di un trono, vediamo la Santa Vergine che tiene in braccio il Suo divin Figliuolo. Un fascio di luce si sprigiona da Lei che investe la pastorella. In ginocchio, poco distante, vediamo anche S.Francesco che Le offre il proprio omaggio floreale. E' facilmente comprensibile il motivo per cui l'autore abbia voluto inserire anche la figura del Poverello di Assisi. In questi ultimi tempi sono stati proprio i Cappuccini a tener viva la fede e la devozione verso la Madonna dell'Ambro. Completano il quadro due figure di santi: S.Benedetto fondatore dei Benedettini e S.Romualdo fondatore dei Camaldolesi. Non è affatto improbabile che siano stati proprio i seguaci di S.Benedetto, che avevano, ancor prima dell'anno mille, il loro monastero sul Golubro, ad erigere la prima cappella sul luogo dell'Apparizione. Mentre la figura di S.Romualdo ci potrebbe indurre a pensare che vi abbia addirittura dimorato qualche monaco camaldolese che dipendeva dal Priore di S.Leonardo.

Sono trascorsi ormai mille anni da quando si è verificato il fatto prodigioso, tuttavia ancora oggi la Madonna seguita qui a svolgere la Sua missione di amore e di tenerezza verso tutti i Suoi figli. Di Lei si serve la Misericordia di Dio come mezzo privilegiato per richiamare gli uomini sulla strada della salvezza.

In una piccola edicola che la pietà cristiana ha eretto lungo un sentiero della montagna, si possono leggere le parole: "Soffermati un poco, o passeggero. E' sempre bello rivedere la Mamma, quando si è stanchi e ripido è il sentiero". Sì, è veramente bello incontrare la Mamma nel silenzio e nel raccoglimento dei monti dove i Suoi figli sono più disposti ad accogliere il Suo messaggio d'amore.

Attraverso i secoli, uomini di ogni età e condizione, hanno potuto ammirare questo piccolo gioiello incastonato in mezzo ai monti.
La storia dell'Apparizione della Madonna dell'Ambro

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