Bologna con la sua "Madonna di San Luca" continua a scrivere – fra storia e leggenda – una eccezionale pagina di devozione mariana; tanto che, solo per questo, meriterebbe di essere chiamata "Città di Maria". Nonostante il capoluogo emiliano appaia come una Città tipicamente laica [e politicamente di un rosso-vivo!], ha avuto nel passato – e tenacemente conserva ancora oggi – una forte tradizione mariana, espressa simbolicamente e architettonicamente nella lunga teoria di portici [lunga poco meno di 4 km] che la collega al Santuario della "Madonna di San Luca", sul Colle della Guardia. Giocando sulle parole: un Santuario "a guardia" della Città. La storia di questo Santuario, come tante altre che si sono radicate nell’anima popolare, è avvolta nella leggenda. Le prime notizie relative all’immagine della Madonna sono legate alla tradizione, la quale – più che la storia – si presta a rivestire di meraviglie gli inizi di un avvenimento che poi avrà tanta risonanza nella storia della Città. Appunto secondo la tradizione, l’immagine della Madonna, che sarebbe stata dipinta dall’evangelista Luca, fu portata da Costantinopoli a Bologna dal pellegrino Teocle Kmnia che l’aveva ricevuta in consegna dai sacerdoti di "Santa Sofia" perché la recasse sul "monte della Guardia" . A Roma il pellegrino, avendo saputo che tale monte si trovava nei pressi di Bologna, qui la portò consegnandola agli Anziani della Città. L’8 Maggio 1160 il Vescovo Gerardo Grassi consegnò la sacra tavola ad Azzolina e a Beatrice Guerzi, che conducevano vita eremitica nella penitenza e nella preghiera sul "Colle della Guardia". Le due pie donne collocarono l’effigie in una chiesetta dedicata a San Luca; e Angelica Bofantini – che succedette poi a loro nella custodia dell’Immagine – si adoperò per la costruzione di una prima vera chiesa, dal momento che il quadro della Madonna era ormai oggetto di venerazione popolare, interessando lo stesso Papa Celestino III. La venerazione verso questa sacra Immagine continuò per due secoli, in mezzo alle burrascose vicende di guerre, discordie, lotte politiche, in cui si trovarono coinvolte le principali famiglie della città di Bologna […]. Nel 1443 un avvenimento inaspettato inserì definitivamente la "Madonna di San Luca" nella storia della Città. Secondo le cronache dell’epoca, continue piogge, cadute in primavera, minacciarono di compromettere l’intero raccolto dei campi, con la prospettiva di una lunga carestia, già in parte avvertita a causa delle guerre precedenti. Fu così che un certo Graziolo Accarisi suggerì agli Anziani di trasferire in Città l’Immagine della Madonna, portandola dal Colle della Guardia in solenne processione.
Quando, ogni anno, la sacra Immagine della "Madonna di San Luca" [un’icona del tipo dell’odighítria] scende in Città, non si tratta di una delle solite processioni (anche delle più solenni), ma di un "fatto" cittadino, quasi un palio religioso che ogni bolognese vive come una eredità preziosa di tradizione, con il rinnovato impegno di devozione alla Vergine pubblicamente testimoniata. Solenne e tutto da partecipare è il ‘rituale’ di tale Processione. La Madonna ‘soggiorna’ in Città per una settimana; ed è questo il tempo più grande e più vero della città di Bologna e della sua Madonna. Fonte: rivista "Madre di Dio", dicembre 2004
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