Andai subito davanti al Santissimo Sacramento e mi ofrii insieme a Gesù, che è nel SS.mo Sacramento, all'Eterno Padre. E subito udii nell'anima queste parole: "Lo scopo tuo e delle tue compagne è quello di unirti a Me nella maniera più stretta per mezzo dell'amore. Concilierai la terra col cielo, mitigherai la giusta collera di Dio ed impetrerai la Misericordia per il mondo. Affido alle tue cure due perle preziose per il Mio Cuore, che sono le anime dei sacerdoti e le anime dei religiosi; per loro pregherai in modo particolare; la loro forza dipenderà dal vostro annientamento. Le preghiere, i digiuni, le mortificazioni, le fatiche e tutte le sofferenze, le unirai alla preghiera, al digiuno, alla mortificazione, alla fatica ed alla sofferenza Mia ed allora avranno valore di fronte al Padre Mio". Dopo la santa Comunione vidi Gesù, che mi disse queste parole: "Oggi penetra nello spirito della Mia povertà ed organizza tutto, in modo che i più poveri non abbiano nulla da invidiarti. Non nei grandi palazzi e negli splendidi arredamenti, ma in un cuore puro e umile trovo la Mia compiacenza". Quando restai sola, cominciai a riflettere sullo spirito di povertà. Vedo chiaramente che Gesù non aveva nulla, benché fosse il Padrone dell'Universo. Nasce in una mangiatoia presa in prestito; durante la vita fa del bene a tutti, ma Egli stesso non ha dove posare il capo. E sulla croce vedo il massimo della Sua povertà, poiché non ha nemmeno la veste su di Sè. O Gesù, col solenne voto di povertà, desidero assomigliare a Te; la povertà mi sarà madre. Dal "Diario" di Santa Faustina Kowalska, Libreria Editrice vaticana, pag.213
|