Santa Faustina prova l'agonia della morte..."Svenimento improvviso. Sofferenze preagoniche. Non era la morte, cioè il passaggio alla vera vita, ma un pregustarne le sofferenze. Pur donandoci la vita eterna, la morte è spaventosa. Mi sentii improvvisamente male: mancanza di respiro, buio davanti agli occhi, sensazioni di mancamento nelle membra. Questo soffocamento è atroce. Un istante di tale soffocamento è infinitamente lungo... Nonostante la fiducia, sopravviene pure uno strano senso di paura. Desiderai ricevere gli ultimi S.Sacramenti. Ma, in quello stato la Santa Confessione riesce assai difficoltosa, malgrado il desiderio di confessarsi. Non si sa quel che si dice,: si comincia una cosa, senza finire l'altra. Iddio preservi ciascun'anima dal rinviare la confessione all'ultima ora. Ho sperimentato la potenza delle parole del sacerdote, che scendono benefiche sull'anima dell'ammalato. Quando chiesi al Padre spirituale se ero pronta a presentarmi a Dio e se potevo stare tranquilla, ottenni questa risposta: "Può essere pienamente tranquilla, non solo adesso, ma dopo ogni confessione settimanale". La grazia di Dio che accompagna queste parole del sacerdote è grande. L'anima sente la forza ed il coraggio per la battaglia. O Congregazione, o madre mia, come è dolce vivere sotto le tua ali, ma è ancora meglio morirvi! Ricevuti gli ultimi S.Sacramenti, sopravvenne un miglioramento totale. Rimasi sola. Il miglioramento durò circa mezz'ora, poi si ripeté l'attacco, ma non più così violento, perché le cure mediche lo contrastavano. Unii le mie sofferenze a quelle di Gesù e le offrii per me e per la conversione delle anime che non credono nella bontà di Dio. All'improvviso la mia cella si riempì di ceffi neri pieni di malvagità e di odio contro di me. Uno di essi disse:" Maledetta tu e Colui che è in te, perché già cominci a tormentarci nell'inferno". Appena dissi:" Ed il Verbo si fece carne ed abitò in mezzo a noi", subito quei ceffi scomparvero rumorosamente." Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.139 |