SONO STATO UN BAMBINO ABORTITO


Marcia S. è una donna molto rispettata in tutta la regione di S. Francisco. Guida del primo gruppo di preghiera della città, è conosciuta per la sua grande fede tanto che le autorità ecclesiastiche locali la incaricano volentieri di missioni delicate. La conosco bene e l'ammiro. 

Medjugorje ha trasformato la sua vita e non può incontrare nessuno senza parlargli del potere straordinario del rosario. Seguendo una chiamata interiore della Madonna, ha fondato 12 gruppi del rosario intorno a San Francisco per "chiudere in un cerchio" la città, per circondarla con la corona regale di Maria, formata da 12 stelle, per rendere a Dio quello che doveva essere di Dio e che disgraziatamente è invece caduto sotto il potere delle tenebre. Infatti, fra le metropoli del mondo, San Francisco soffre più di altre città di un satanismo attivo e la Madonna cerca strumenti scelti per vincere il Distruttore dei suoi figli. Un giorno il morbo dello scoraggiamento contagia Marcia perché suo marito, con tendenze depressive, si ammala di cecità progressiva che richiede cure continue 24 ore su 24. Con i nervi a pezzi, Marcia è al limite delle forze, tanto che ha la tentazione di annullare la serata "Preghiera-Testimonianza" di Medjugorje che deve tenere quella sera stessa in una chiesa della baia, "Il Santo Redentore", la parrocchia di San Francisco che raggiunge con il Vangelo il maggior numero di vittime dell'AIDS. Marcia sa che la maggior parte dei suoi uditori sarà formata da gay e lesbiche. Sa che una folla numerosa l'aspetta. Solo l'idea di uscire dalla macchina la spossa... Niente da fare... ci andrà comunque! Non può correre il rischio di abbandonare delle anime alla loro fame, perché sono in gioco delle vite! Il suo amico Denis la chiama: - Se c'è un posto al mondo di cui satana ha il controllo, questo è San Francisco. Non vuole che la gente senta parlare della Madonna o di Medjugorje. Le tue parole apriranno il manto di Maria e la gente accorrerà a Lei a frotte! Tieni duro! Marcia ha la stessa età di Maria ai piedi della croce e parla di lei come della sua migliore amica o meglio, come della sua confidente. La loro intesa è ben visibile. Le parole escono dalla sua bocca con grande tenerezza e anche con una potenza misteriosa; nell'assemblea i fazzoletti vengono tirati fuori di tasca, uno dopo l'altro... La serata finisce e un uomo, giovane e visibilmente sconvolto, viene verso Marcia per raccontarle quello che ha appena provato, mentre lei proiettava la videocassetta su Medjugorje. 

Lacrime colano dolcemente dai suoi occhi: 

"Sono stato un bambino abortito. Come ho visto la luce? Non lo so, ma mi hanno buttato in una pattumiera. Vivevo ancora. La pattumiera si trovava nel parcheggio dell'ospedale: urlavo a pieni polmoni e un uomo che passava di lì ha sentito le mie grida: Inorridito ha cercato l'origine del pianto e alla fine ha aperto la pattumiera. Ero insanguinato ma ben vivo. Mi ha portato a casa sua, coprendomi come poteva e mi ha curato per qualche giorno. Poi ha deciso di tenermi e di allevarmi; ha fatto una domanda di adozione che è stata accettata. Quindi sono cresciuto con lui e i suoi amici che abitavano là, tutti uomini perché lui era omosessuale. Da piccolo e durante tutta la mia infanzia non sono mai stato toccato, fasciato, nutrito o abbracciato da una donna. Non sapevo niente della presenza materna di una donna. Non so cosa sia una madre. Sono cresciuto in questo ambiente e nell'adolescenza molto naturalmente, sono diventato anch'io omosessuale. Niente di più naturale! Qualche anno fa ho incominciato a scoprire il Vangelo tramite i membri della Chiesa Episcopale. Mi invitavano a unirmi a loro e un giorno ho preso la decisione di diventare prete di quella chiesa. Il giorno della mia ordinazione stavo in piedi con altri candidati, pronto a salire all'altare per ricevere l'ordinazione. Ma tutti sono saliti, tranne me perché, mio malgrado sono rimasto inchiodato sul posto. Mi sembrava che delle braccia mi trattenessero impedendomi di fare un passo avanti. Non sono stato ordinato e da allora mi sono sempre chiesto perché non fossi riuscito ad avanzare; cosa mai ha potuto trattenermi in quel modo? Questa sera, mentre guardavo la videocassetta, sono rimasto sconvolto. Mentre si vedevano quei giovani in estasi ho sentito nettamente delle braccia femminili circondarmi con amore, un amore indescrivibile. Una donna era dietro a me, ne ero convinto. Affascinato dalla videocassetta da cui non potevo staccare gli occhi, ho sentito di nuovo le sue braccia intorno a me. Era una sensazione così forte che potevo appena sopportarla. Ho creduto di morire di gioia! Tremavo in tutto il corpo. Piangevo e piangevo. Il calore e l'amore di quella stretta erano tali che mi sentivo letteralmente sciogliere. Mi sono girato per vedere chi fosse ma non c'era nessuno nel banco dietro di me! Poi ho sentito una voce femminile che mi diceva: "Dan, ti amo, tu mi appartieni." Per la prima volta nella mia vita ho sentito delle braccia femminili che mi circondavano. Avevo trovato mia Madre! Ho capito allora in un lampo perché non ero riuscito a muovermi per l'ordinazione... era Lei! Me l'aveva impedito perché l'omosessualità non viene da Dio e dovevo innanzitutto abbandonare quelle pratiche, pentirmene..." 

Marcia ascolta il racconto di Dan con lo stesso amore che avrebbe per un figlio. Trattiene a stento le lacrime e capisce perché ha dovuto fare una tale violenza su sé stessa per venire quella sera. Quel figlio non era ancora uscito dal seno di sua madre che era già una vittima, pensa lei, vittima della nostra società. E' bastato parlare delle apparizioni di Maria a Medjugorje perché fosse liberato dal piano che Satana aveva ordito su di lui... - Marcia, cosa devo fare per diventare cattolico? - le chiede Dan. 

Oggi San Francisco conta un cattolico in più e il manto della Gospa un abitante in più e non dei meno importanti! Quel figlio, Maria lo aspettava da molto tempo, dal suo soggiorno in pattumiera. Lei lo aspettava per stringerlo fra le braccia, per attirarlo sul suo cuore di Madre... e oggi Dan si prepara a diventare sacerdote. 

Tratto dal libro:"Medjugorje: il trionfo del cuore", di suor Emmanuel. Edizioni Shalom