"Alle prime luci dell'aurora, mi trovai (in sogno) in una sorta di galleria; c'erano molte altre persone, ma lontane, solo Nostra Madre stava vicino a me. Tutto a un tratto, senza aver visto come fossero entrate, scorsi tre carmelitane vestite dei loro mantelli e grandi veli. Mi sembrò che venissero per Nostra Madre, ma ciò che capii chiaramente era che venivano dal Cielo. In fondo al mio cuore esclamai: Ah! come sarei contenta di vedere il viso di una di queste carmelitane. Allora, come se la mia preghiera fosse stata da lei ascoltata, la più grande delle sante avanzò verso di me; subito caddi in ginocchio. Oh! gioia, la Carmelitana alzò il suo velo o piuttosto lo sollevò e mi coprì... Senza alcuna esitazione riconobbi la venerabile Madre Anna di Gesù(*), fondatrice del Carmelo di Francia. Il suo volto era bello, di una bellezza incorporea, dal suo viso non si sprigionava alcun raggio, eppure, malgrado il velo che ci circondava entrambe, vedevo questo volto celeste brillare di una luce indicibilmente dolce, luce che non riceveva ma che esso stesso produceva... Non saprei riferire la gioia della mia anima: queste cose si provano soltanto e non si possono esprimere... Diversi mesi sono trascorsi da quel dolce sogno, tuttavia il ricordo che ha lasciato nella mia anima non ha perso nulla della sua freschezza, del suo fascino Celeste.... Vedo ancora lo sguardo e il sorriso pieni d'amore della Venerabile Madre. Mi pare di sentire ancora le carezze di cui mi colmò. ...Vedendomi amata così teneramente, osai pronunciare queste parole: "O Madre mia! vi supplico, ditemi: il Buon Dio mi lascerà a lungo sulla terra?... Verrà presto a cercarmi?...". Sorridendo con tenerezza, la Santa sussurrò: "Sì, presto, presto... Ve lo prometto". "Madre mia", aggiunsi, "ditemi ancora se il Buon Dio mi chiede qualcosa di più delle mie povere piccole azioni, dei miei desideri. E' contento di me?". Il viso della Santa assunse un'espressione incomparabilmente più tenera della prima volta che mi parlò. Il suo sguardo e le sue carezze erano la più dolce delle risposte. Tuttavia mi disse:"Il Buon Dio non chiede nient'altro da voi; è contento, molto contento!...". Dopo avermi accarezzata ancora con più amore di quanto non abbia mai fatto per suo figlio la più tenera delle madri, la vidi allontanarsi... Il mio cuore era nella gioia, ma mi ricordai delle mie sorelle e volli chiedere qualche grazia per loro; ahimé...mi svegliai!... O Gesù! la tempesta allora non tuonava, il cielo era calmo e sereno...: credevo, sentivo che c'é un Cielo e che questo Cielo è popolato di anime che mi amano teneramente, che mi vedono come la loro bambina... Questa impressione resta nel mio cuore, anche se fino ad allora la Venerabile Madre Anna di Gesù mi era stata assolutamente indifferente, non l'avevo mai invocata e mi veniva in mente solo quando sentivo parlare di lei, cosa rara. Così, quando ho capito fino a che punto mi amava, quanto le ero poco indifferente, il mio cuore si è sciolto in amore e riconoscenza, non soltanto per la Santa che mi aveva visitato, ma ancor più per tutti i Beati abitanti del Cielo... (*)Anna de Lobera (1545-1621), consigliera di Teresa d'Avila e per la quale san Giovanni della Croce scrisse il Cantico spirituale: entrata nel 1570 nel primo Carmelo riformato di S.Giuseppe d'Avila, introdusse la riforma teresiana in Francia e nei Paesi Bassi. Tratto da: "Storia di un'anima", di Santa Teresa di Lisieux |