XXVI Giornata per la Vita
di Mons. ANGELO COMASTRI

Madre Teresa: un canto alla vita 
   

Così è iniziata la grande, folle avventura della carità di Madre Teresa di Calcutta a difesa della vita…

Nel mese di Febbraio si celebra in Italia la Giornata per la Vita: per l’occasione, mi sembra bello lasciar parlare la Beata Madre Teresa di Calcutta.

La sua vita sembra una fiaba, con episodi e incontri che appaiono irreali: e, invece, è una storia vera, meravigliosamente vera.

Il 24 Settembre 1928, alla giovane età di diciotto anni, lascia la mamma vedova e la giovanissima sorella Aga per andarsene missionaria in India. Ma che ne sapeva dell’India, dei poveri, dei lebbrosi, dei moribondi abbandonati per le strade come rifiuti senza valore alcuno? Niente sapeva la giovane ragazza albanese! Ma aveva nel cuore un fuoco d’amore… e l’amore è presenza di Dio: e con Dio tutto è possibile.

In tale giorno Agnese (questo era il nome di Battesimo di Madre Teresa) abbraccia la mamma sotto la pensilina della stazione ferroviaria di Zagabria: nessuno se ne accorge, nessuno prende nota, ma in quel momento iniziava la meravigliosa avventura della donna più famosa del secolo XX°. La mamma piange, e piange anche la figlia, perché ogni partenza è uno strappo: ma l’amore è più forte in entrambe.

La mamma ha il coraggio di dire: "Figlia mia! Quando accetterai un compito, portalo a termine con generosità. Se no, non lo accettare. E va’ in pace! Non preoccuparti di me! Cerca di non appartenere a nessuno: sii tutta di Dio e così sarai tutta dei poveri!".

I poveri, tutti figli della Beata Madre Teresa di Calcutta.
I poveri, tutti figli della Beata Madre Teresa di Calcutta.

Che mamma! Si abbracciarono fortemente e, in questa terra, non si rividero mai più; anche se la mamma morì nel 1972, quando Madre Teresa era già famosa in tutto il mondo…

Passano gli anni… e Madre Teresa sente nel cuore un grido incessante: "Ho sete! Ho sete del tuo amore! Non ti accorgi che sto aspettando il tuo amore in tanti poveri che affollano le strade di Calcutta e di tutto il mondo?". Madre Teresa esita: che cosa può fare? Ha paura. Ma poi, con la decisione tipica degli innamorati, esclama: "Risponderò al tuo amore in tutti i poveri del mondo: questa sarà la mia vocazione, lo scopo della mia vita!".

Il 21 Giugno 1952 a Calcutta piove; anzi, viene giù una pioggia torrenziale.

Come ogni mattina, Madre Teresa ha preso il tram per recarsi nei quartieri più poveri. Sta guardando fuori dal finestrino quando scopre che là, sulla strada, c’è una persona stesa a terra. Le persone le passano accanto senza prestarle attenzione. Tutti hanno troppa fretta per rendersi conto che ‘quella cosa’ è un essere umano. Madre Teresa scende alla prima fermata e, correndo sotto la pioggia, si reca in quel punto. Lì trova una donna, stesa sotto un albero e completamente inzuppata d’acqua. Ha il corpo roso dai topi ed è in agonia. Madre Teresa la prende fra le sue braccia e corre all’Ospedale più vicino.

"Per favore, aiutatemi! – dice supplicando –. Questa donna sta morendo in mezzo alla strada; ha bisogno di cure mediche urgenti". – "Mi spiace, sorella – risponde l’infermiere alla porta dell’Ospedale –. Ce ne sono migliaia come lei. Non esistono Ospedali sufficienti a Calcutta per prendersi cura di tutti". – "Ma, per favore! Se non mi aiutate, morirà…". – Mi spiace, sorella! Porti via questa donna di qui: sta ostruendo il passaggio. In questo Centro ci prendiamo cura soltanto di persone che hanno possibilità di essere curate, e questa è più morta che viva... Uhm! Come puzza! Se ne vada!…".

Madre Teresa non riesce quasi a credere a quel che sente. Prendendo nuovamente la donna tra le braccia, esce sotto il temporale e si incammina verso un altro Ospedale vicino. Ma la scena si ripete. Quando si ritrova nuovamente per strada, si rende conto che la persona che ha tra le braccia è morta.

E così scatta la grande, folle avventura della carità di Madre Teresa di Calcutta! 

Perché, come lei, non facciamo qualcosa di più anche noi?

Mons. Angelo Comastri

Rivista "Medre di Dio", febbraio 2004

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