Dalla introduzione di PAOLO MOLINARI, S.J. al volume 

"Le lettere di nennolina"

Quante volte mi è accaduto di incontrarmi con i genitori di qualche piccolo bimbo, che erano stati sorpresi e meravigliati da qualche cosa che una loro piccola creatura aveva espresso, da qualche gesto di bontà che aveva compiuto e dal perché lo aveva fatto: erano ovviamente la manifestazione di una conoscenza che andava al di là di ciò che essi sapevano essere il grado di sviluppo del loro figlio... si trattava di una semplice intuizione? O di qualche cosa che era frutto di un seme (quello della fede) che il battesimo aveva piantato nel cuore e che l'azione di Dio aveva fatto germogliare portandolo ad una autentica comprensione intuitiva che oltrepassa ciò che una mente umana può capire, e non solo dei bambini ma anche degli adulti?

E se questi genitori, meravigliati per ciò che era uscito dalle labbra e dal cuore del loro piccolo, rimanevano attoniti e silenziosi... forse riconoscenti a Dio per qualcosa di stupendo che avveniva nella mente del bimbo, Colui che del cuore dell'essere umano ha la più profonda conoscenza, Gesù Cristo Nostro Signore, ha manifestato esplicitamente ciò di cui il Figlio di Dio è ben al corrente: «In quel tempo Gesù disse:

"Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti ed agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te"» (Mt 11,25-26).

Nelle letterine di Antonietta Meo si scoprono degli autentici tesori che permettono di asserire con sicurezza che non si trattava per Nennolina di belle parole o frasi che erano una pura ripetizione di qualche cosa di "pio" da lei sentito pronunciare da altri, forse all'asilo delle suore, ovvero alla scuola in cui essa frequentò la prima elementare. Si tratta invece di una realtà di vita. Come è stato giustamente scritto, «nella vicenda di Antonietta si coniuga l'irruzione di una grazia "tremenda e fascinosa" con una risposta generosa al massimo»', una risposta data da una bimba a ciò che il Signore le chiedeva, e cioè di offrire anche lancinanti dolori e addirittura il sacrificio di una gamba per condividere la sofferenza che Cri­sto ha vissuto con amore per salvare l'umanità.

Quando in seguito all'amputazione della gamba sinistra, Nennolina fu costretta a portare una protesi che le dava non solo fastidio, ma era causa di acuti dolori, il 26 marzo 1937, essa scriveva a Gesù: «Ogni passo fa' che sia una parolina d'amore» (Lett. 149). E anche questa non era una bella espressione di un momento, perché sappiamo che essa rispose alla domestica che aveva difficoltà a metterle l'arto artificiale a motivo della sua vivacità: «Starò ferma... io lo porto per amore di Gesù e tu mettimelo per amore di Gesù».

Un mese più tardi, il 25 aprile 1937, Nennolina dettava poi una lettera in cui dice: «Caro Gesù Eucarestia, io oggi Ti rioffro il mio sacrificio della gamba. Caro Gesù, io prima di tutto Ti ringrazio che ci hai dato il mezzo di venire un giorno vicino a Te nel Paradiso. 2° Ti ringrazio perché ci hai dato la forza di sopportare con pazienza la nostra croce» (Lett. 159).

Già nel novembre 1936 la piccola Nennolina offrendo le sue sofferenze scriveva: «Caro Dio Padre, Tu fai convertire i peccatori a migliaia a migliaia!» (Lett. 70). E nell'attesa del Natale di quell'anno, chiede a Gesù, che sta per venire e che lei attende di ricevere nella Santa Comunione, molte "grazie", come, ad esempio, la seguente: «Caro Gesù ne ho anche un'altra di grazia da chiederti: quella di far convertire molti peccatori e specialmente quelli che stanno in Abissinia» (Letti 76).

Abbiamo scelto tra le tante, queste poche espressioni perché esse sole sono sufficienti a porre in luce quale profondo legame esisteva nella vita di questa fanciulla fra una percezione dovuta alla fede e il realismo di ciò che essa viveva ogni giorno, con le sofferenze che il suo male le infliggeva... e lei, più che sopportare, offriva al Signore, completando nella carne del suo piccolo corpicino quello che manca ai patimenti di Cristo per la salvezza altrui (cfr. Col 1,24). Tutto questo non poteva essere se non il frutto di una percezione interiore della realtà più profonda della fede cristiana e quindi di una luce concessale graziosamente da Dio.

È vero che Nennolina è ancora più piccola dei pastorelli di Fatima... è deceduta quando aveva solo sei anni e mezzo. Ma è anche certo che il buon Dio non ha bisogno di andare all'ufficio anagrafico per conoscere la data di nascita di una sua piccola creatura e per sapere se e quando Egli può concederle quella luce interiore che Egli stesso intende dare e dà di fatto secondo il suo beneplacito e la sua sovrana liberalità.

Vogliamo concludere esprimendo l'augurio, accompagnato dalla preghiera, che i lettori di queste pagine, di queste letterine, scorrendole lentamente sappiano soffermarsi là dove una espressione li colpisce e diano così modo alla grazia di Dio che ha mosso l'animo di chi l'ha scritta, di muovere quello di chi la legge.

 

Alcune letterine del 1936

1
15 settembre 1936
Caro Gesù
Oggi vado a spasso e vado dalle mie suore e gli dico che voglio fare la prima Comunione a Natale...
Gesù vieni presto nel mio cuore, che io ti stringerò forte forte e ti bacerò!...
Oh Gesù! Voglio che Tu resti sempre nel mio cuore uri saluto e un bacio dalla tua
Antonietta

2
Roma 18 settembre 1936
Gesù amoroso ti dono il cuore mio
Gesù dammi delle anime!...
Gesù Tu sei buono...
Gesù accogli la tua bambina
Baciala Gesù amoroso.

3
Roma 18 settembre 1936
Madonnina Tu sei buona Scendi sopra di noi e benediteci Prendi il mio cuore e portalo a Gesù Oh Madonnina Tu sei la stella del nostro cuore.
Antonietta

4
18 settembre 1936
Oh Gesù Tu sei buono! ....
Oh Gesù amoroso!...
La tua bambina ti manda un bacio
A Te. o Gesù amoroso!...

5
21 settembre 1936
Gesù caro l'amor mio per Te è tutto
Gesù salva la tua bambina da qualche pericolo
Dammi delle anime... lo ti do il cuore mio.
Madonnina un saluto a Te Ti mando
Oh Madonnina Madonnina Tu sei buona.
Nella vita bisogna
1° Essere buoni
2° Obbedire
3° Farsi santi per andare in paradiso
Antonietta

6
22 settembre 1936
Oh Gesù bambino! Ti voglio tanto bene!...
Veramente oggi
ho fatto un po' di capriccetti ma perdonami...
Non voglio farne più. baci dalla tua
Antonietta

7
22 settembre 1936
Oh Gesù tu sei buono
Oh Gesù amoroso
la tua bambina ti manda un bacio
a Te o Gesù amoroso*

8
23 settembre 1936
Caro Gesù bambino
Gesù bambino fammi queste due grazie, la prima di farmi diventare buona la seconda di farmi camminare bene.
Oh Gesù bambino aiuta i miei genitori proteggili, proteggi la mia sorellina. Oh bambino Gesù aiuta tutti buoni e cattivi:
Oh Gesù bambino!... Ti bacio e non vedo l'ora di riceverti nel mio cuore che ti aspetta da tanto tempo!...
Gesù vieni presto nel mio cuore. Gesù bambino benedici tutti!... Salvali... Gesù bambino dammi delle anime.
Gesù bambino ti ringrazio di questa grazia che mi hai fatto che la Madre Generale è contenta che facci la Comunione.
Gesù bambino!... Benedici la Madre Generale e tutte le suore... e tutte le suore di questo mondo... benedici i sacerdoti...
Gesù bambino benedici i poveri missionari. Benedici i poveri bambini pagani... Gesù Bambino benedici tutto il mondo
Grazie e baci dalla tua
Antonietta

9
26 settembre 1936

Caro Gesù bambino
Tu sei Santo. Tu sei buono aiutami fammi questa grazia
ridammi la mia gambina dammi delle anime Gesù amoroso n
on partir più dal mio cuore sta sempre con me
Caro Gesù bambino
Tu sei santo!... Tu sei buono!...
Aiutami fammi questa grazia
ridammi la mia gambina se tu vuoi
Se non vuoi. Fiat voluntas tua.
Gesù dammi delle anime
Gesù amoroso non partire più dal mio cuore
resta sempre con me.

10
27 settembre 1936
Cara Maria bambina
aiutami proteggimi prega per me Gesù
che mi faccia diventar buona
Madonnina Santa
O Maria Tu sei Santa.

 11
28 settembre 1936

A mamma
Mamma dolce amore stai sulla rosa
mamma tu sei l'amore
mamma uri saluto a te
mamma o dolce amore un saluto al cuor tuo
mamma ti bacia il fiore luce tu sei o dolce amore
mamma tu tieni bene i tuoi figli che ti salutano
tanto mamma tu sei buona o quanto sei buona te
O mamma dolce amore ti bacia appena la rosa.

12
28 settembre 1936

Caro Papacino
Tanti auguri dalla tua Nennolina.
O Papacino amoroso ti bacia e ti saluta il tuo cuore,
la tua bambina Papacino tu sei buono e vuoi tanto bene alla tua Nennolina
che pregherà sempre per te e dirà a Gesù Che ti dia la salute
e ti faccia andare in Paradiso ma prima ti dia ancora tanti anni di vita
questi sono gli auguri della tua Nennolina.

13
28 settembre 1936
Papà
Papà o dolce amore
un saluto a te un bacio al cuore
tutto ti bacio o dolce amore
tu sei il papà delle tue bambine
tu sei buono tu se l'amore
o papà la rosa che prendi in mano
quella che è più odorosa.

14
28 settembre 1936
a Margherita
Margherita tu sei buona vieni con me
O sorellina cara un bacio al tuo cuore
Un saluto alla tua anima.

15
28 settembre 1936
Alla madonnina
Madonnina tu sei buona
scendi sopra di noi e benedici
prendi il mio cuore portalo a Gesù
Oh! Madonnina tu sei la stella del nostro cuore.

16
28 settembre 1936
A Gesù
Gesù amoroso ti dono il cuor mio
Gesù dammi delle anime!...
Gesù tu sei buono!...
Gesù accogli la tua bambina
baciala o Gesù amoroso.

54
7 novembre 1936

Caro Gesù
Ti voglio molto bene!... chissà quando verrà questo Santo benedetto Natale per riceverti nel mio cuore
Caro Gesù, chissà come mi piacerà quel S. Natale che Ti dovrò ricevere nel mio piccolo cuore per la prima volta
Caro Gesù, aiuta i miei genitori proteggi la mia sorellina benedici tutto il mondo e benedici anche me aiuta anche nonna e Caterina e anche zia.
Caro Gesù Ti ringrazio che hai fatto smettere la guerra, e ne sono molto contenta.
Caro Gesù... Tanti saluti e baci
Antonietta

55
7 novembre 1936

Caro Gesù Grande
Ti voglio molto bene, e io farò molti sacrifici perché Tu sentissi meno dolore quando Tu stavi sulla paglia che Ti pungeva tutto. Caro Gesù fammi trovare un buon confessore e fammelo trovare presto perché io mi voglio confessare.
Caro Gesù!... benedici i miei genitori e fa stare bene papà e anche mamma aiuta la mia sorellina, e anche quella persona che Tu sai e anche nonna e Caterina. Caro Gesù oggi sono stata a Messa e sono stata molto contenta e buona perché era la casa Tua.
Caro Gesù, fammi morire prima che possa commettere un brutto peccato mortale, almeno potrò venire in paradiso nella gloria dei Santi e degli angeli.
Caro Gesù Ti regalo il mio cuore perché Tu lo faccia buono e Santo.
Caro Gesù io lo desidero molto questo Natale e spero che venga presto perché Ti voglio ricevere nella Prima Comunione.
Caro Gesù tanti saluti e baci dalla cara Tua
Antonietta

56
9 novembre 1936

Caro Gesù Grande
Ti voglio molto bene!... Chissà quando verrà questo Natale!... per riceverti nella prima Comunione
Caro Gesù farò molti sacrifici per farti piacere farò molti sacrifici in riparazione dei dolori che soffristi nella flagellazione e nella paglia che Ti pungeva
Caro Gesù, aiuta i miei genitori e la mia sorellina e anche Caterina e nonna aiuta anche zio e zia aiuta tutto il mondo e tutti i sacerdoti e specialmente i missionari.
Caro Gesù spero che venga presto il Natale!... Chissà come sarà bello quel giorno che per la prima volta Tu verrai nel mio cuore!...
Caro Gesù saluti e baci dalla Tua cara
Antonietta

57
10 novembre 1936

Caro Gesù Grande
Ti voglio tanto bene e spero che possa venire il S. Natale per riceverti nella S. Comunione nel mio cuore e sono già tanto tranquilla contenta e felice che Tu vieni nel mio piccolo cuore ma grande di amore.
Caro Gesù sai che oggi a scuola ho preso un lodevole e anche per regalo un quadretto con l'immagine della Tua Mammina, e anche Suor Noemi mi ha dato un mazzolino di fiori finti e un'immagine della piccola S. Teresina che giocava nel giardino quando era piccola con la sua sorellina!...
Caro Gesù! benedici i miei genitori la sorella i benefattori e anche nonna e Caterina.  Caro Gesù saluti e baci dalla Tua
Antonietta

Alcune letterine del 1937

 

122
22 gennaio 1937

Caro Gesù Bambino
Caro Gesù Bambino, oggi sono stata sotto la croce e ho fatto un bel pensierino che ora Ti dirò.
Gesù Tu che hai sofferto tanto per noi per riacquistarci il Paradiso io Ti voglio ricompensare col fare tanti sacrifici.
Madonnina cara Tu che hai visto soffrire tanto il Tuo Figliuolo Gesù io Ti voglio un po consolare e fare tanti piccoli sacrifici
Tanti baci e saluti
Antonietta

123
23 gennaio 1937
Caro Gesù in Croce e caro Gesù Bambino
Oh! Gesù!... Tu che sei tanto tanto buono e vedi che noi facciamo tanti peccati, Tu perdonaci e fa che un giorno veniamo con Te in Paradiso.
Oh Gesù!... Tu che hai sofferto tanto per noi, ma io voglio riparare tutti questi peccati che vengono fatti a Te.
Oh Gesù!... Tu che sei nato in una grotta a Betlem e che hai sofferto tanto in quella paglia io voglio fare tutto il possibile per riparare tanto dolore.
Tu sentivi tanto freddo ma solo un bue e un asinello facevano il possibile per riscaldarti.
Caro Gesù, Tu che scendesti dalle stelle per venire in questa terra per salvarci e per riacquistarci il Paradiso. Tu che soffristi tanto dolore, io voglio fare il possibile per riparare tanto dolore.
Caro Gesù tanti saluti carezze e baci dalla Tua cara Antonietta
Antonietta e Gesù

124
24 gennaio 1937
Caro Papà
Ti scrive la rosa più odorosa di questa famiglia e ti voglio tanto bene caro papà e sono Antonietta.
Caro Papà io pregherò tanto perché tu vada in paradiso e tu pregherai per me. Noi ti vogliamo tanto bene.
Caro Papà questa rosa che ti scrive vuole essere tanto tanto buona per fare piacere a te.
Caro papà, lo ti prometto che non farò più capricci e ti ubbidirò sempre.
Caro Papà questa rosa vuol soffrire tanto tanto per Gesù! caro papà, questa rosa ti vuole tanto tanto bene e l'anima sua profumerà tanto.
Caro papà questa rosa ti saluta tanto e ti manda tanti baci
Antonietta

125
28 gennaio 1937
Caro Gesù Crocifisso
Caro Gesù libera molte anime dal purgatorio perché vengano in paradiso a glorificare la SS. Trinità
Caro Gesù, io Ti voglio tanto tanto ma proprio tanto bene
Caro Gesù è vero che oggi non sono stata tanto buona ma Tu perdonami e Ti prometto che domani sarò sempre buona
Caro Gesù io mi vorrei fare suora Tu sei contento?
Caro Gesù dì a Dio Padre che gli voglio tanto ma tanto bene
Caro Gesù io vorrei farmi santa e Tu aiutami a fare tanti fioretti.
Io caro Gesù voglio convertire tanti peccatori perché quando muoiono vengano in Paradiso con Te
Caro Gesù benedici la Chiesa il S. Padre e il clero la mia famiglia e tutto il mondo.
Caro Gesù fa guarire la mia mamma e fa che non sia nulla.
Caro Gesù dì allo Spirito Santo che illumini il mio cuore d'amore e che mi benedica.
Caro Gesù dì alla Madonnina che gli voglio tanto bene e che mi protegga e mi metta sotto il suo manto
Caro Gesù Tu che hai sofferto tanto sulla Croce io voglio fare tanti fioretti e voglio restare sempre sul calvario vicino vicino a Te e alla Tua mammina.
Ricevi tanti saluti carezze e baci dalla cara Tua
Antonietta e Gesù

126
29 gennaio 1937
Carissima SS. Trinità
Carissimo Dio Padre io so che mi vuoi bene e anch'io Te ne voglio tanto tanto... Caro Dio Padre fa guarire la mia mamma.
Carissimo Dio Padre Tu che sei tanto onnipotente fammi la grazia di guarire presto e di camminare bene. Caro Dio Padre Tu che sei tanto buono perdona e fa che presto possa andare a ricevere il Tuo figliuolo Gesù.
Caro Gesù Ti voglio tanto tanto bene caro Gesù Tu quando sei nato nella grotta a Betlem soffrivi pure tanto e avevi tanto freddo. Caro Gesù io voglio riparare questi Tuoi dolori
Caro Spirito Santo Tu che sei l'amore del Padre e del figlio illumina il mio cuore e la mia anima e benedicimi
Caro Spirito Santo io Ti voglio tanto tanto bene caro Spirito Santo quando io farò la Cresima Tu dammi tutti i Tuoi sette doni
Caro Spirito Santo tanti saluti e baci carezze dalla tua
Antonietta

Cara Madonnina io Ti voglio tanto bene e Tu stammi vicino quando riceverò il Sacramento della Cresima.
Antonietta e Gesù

 

127
30 gennaio 1937
Caro Gesù Crocifisso
Fa guarire mamma caro Gesù io Ti amo tanto e voglio essere il Tuo giglio e la Tua lampada.
Caro Gesù io voglio restare sempre con Te sul Calvario. Caro Gesù Ti bacio le piaghe e i piedi tanti saluti e baci
Antonietta di Gesù

128
31 gennaio 1937
Caro Gesù Eucarestia
Ti voglio tanto tanto bene caro Gesù!... io so che Tu hai sofferto molto quando eri piccino, e io voglio andare tutte le domeniche a Messa dove si rinnova il sacrificio della croce e dove Tu fai un sacrificio ancora più grande di rinchiuderti nel SS. Sacramento dell'Altare. Caro Gesù io verrò a riceverti tutte le domeniche, ma io vorrei riceverti tutti i giorni, ma mamma non mi ci porta.
Caro Gesù dì a Dio Padre che le voglio tanto tanto bene!...
Caro Gesù, libera tante anime dal purgatorio perché vadino in paradiso a glorificare la SS Trinità.
Caro Gesù!... Te lo voglio ridire che Ti voglio tanto tanto bene e voglio essere tanto buona.
Caro Gesù, oggi veramente non sono stata tanto buona ma domani Ti prometto che sarò tanto buona.
Caro Gesù dì a Dio Padre che lo ringrazio che mi ha fatto guarire mamma, e Ti ringrazio anche Te e anche lo Spirito Santo.
Caro Gesù, io voglio salvare tanti peccatori e Ti raccomando specialmente quel peccatore che Tu sai, e che è tanto vecchio e caro Gesù anche quello dell'ospedale di S. Giovanni.
Caro Gesù fa che presto possa conoscerti i russi e fatti conoscere da tutte le altre Nazioni cattive
Ti saluto, Ti adoro o Gesù!... e voglio stare sempre sul calvario sotto la croce
Antonietta e Gesù

129
1
° febbraio 1937
Caro Gesù Crocifisso
lo voglio salvare tante anime per venire in Paradiso con Te e con queste anime che io ho salvato
Caro Gesù!... dì a Dio Padre che sono molto contenta che mi ha fatto guarire la mia mamma e Ti ringrazio pure a Te caro Gesù.
Caro Gesù Ti voglio tanto tanto bene caro Gesù fa convertire tanti peccatori specialmente quel peccatore. Caro Gesù Ti raccomando chi Tu sai e falle la grazia che lei desidera Caro Gesù io voglio essere sempre la tua lampada che arde giorno e notte davanti al Tuo altare
Caro Gesù io voglio fare tanti tanti sacrifici
Caro Spirito Santo Ti ringrazio anche a Te che mi hai fatto guarire la mia mamma e fa venire in Paradiso a me e la mia famiglia e fammi crescere sempre più buona
Caro Gesù Tanti saluti e baci dalla Tua Antonietta
Cara Madonnina Ti voglio tanto bene Ti mando tanti saluti dalla Tua cara figlia
Antonietta e Gesù*

130
2 febbraio 1937

Cara Madonnina
Cara Madonnina Tu che sei la mamma del Paradiso, dell'inferno e di tutti gli uomini, io non ho potuto oggi fare tanta festa perché non sono venuta in Chiesa, ma ho pregato tanto, cara Madonnina e Ti voglio tanto tanto bene. Cara
Madonnina, io so che oggi è la Tua festa e sempre come ho fatto oggi Ti pregherò tanto
Cara Madonnina oggi che è la Tua festa fa venire in Paradiso molte anime del purgatorio e fa convertire tanti peccatori, e Ti raccomando specialmente quel peccatore che tu sai e fa che tutti i peccatori vadino a confessarsi.
Cara Madonnina Ti prometto di essere tanto buona e te lo prometto davvero!...
Cara Madonnina dì a Dio Padre che le voglio tanto bene e dì a Gesù che mi faccia guarire presto mamma e dì allo Spirito Santo che mi santifichi e mi illumini e anche Tu aiutami cara Madonnina.
Cara Madonnina io Ti ringrazio anche delle tre grazie che mi hai fatto insieme a Gesù, per mamma (1° che non fosse niente, 2° che non sentisse dolore 3° che non restassi in clinica)
Cara Madonnina io voglio soffrire con il Tuo Gesù.
La Tua figlioletta Antonietta
Antonietta e Gesù

PROFILO BIOGRAFICO


Antonietta Meo nasce il 15 dicembre 1930 in una famiglia benestante di Roma. È l'ultima di quattro fratelli due dei quali morti in tenerissima età prima ancora della sua nascita. La casa della famiglia Meo è a pochi passi dalla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme.
La sorella Margherita ricorda: «Mia sorella Antonietta, più piccola di me di otto anni, era una bambina allegra, vivacissima e birichina, come lo sono i bambini a quell'età». A tre anni, nell'ottobre del 1933, viene iscritta all'asilo delle Suore del Monte Calvario. Dopo due mesi passa all'asilo delle Suore Zelatrici del Sacro Cuore in via Sommeiller.
«Si affezionò subito alla maestra» ricorda Margherita «e le suore dicevano a mia madre: "È il moto perpetuo! Ma è molto sveglia e impara subito. È una bambina matura per la sua età"». Non aveva ancora compiuto cinque anni quando i suoi genitori notano un rigonfiamento al ginocchio sinistro. Dopo qualche diagnosi e cure sbagliate, la sentenza: osteosarcoma. Il 25 aprile del 1936 le viene amputata la gamba.
Superato il primo duro periodo, nonostante l'intervento e le difficoltà provocate dall'apparecchio ortopedico, Antonietta continua la sua vita di sempre: i giochi, la scuola. I suoi genitori intanto prendono la decisione di anticipare la data per la sua prima comunione e così, alla sera, la madre inizia a farle un po' di catechismo. Da questo momento Antonietta comincia dapprima a dettare alla madre e poi a scrivere le sue letterine che ogni sera metterà sotto una statuina di Gesù bambino ai piedi del suo lettino «perché lui di notte venisse a leggerle»
«Iniziò per gioco» così sua madre riferisce nel Diario «quando suggerii ad Antonietta di scrivere una letterina alla madre superiora delle suore sue educatrici per domandarle il permesso di fare la prima comunione nella loro cappella la notte di Natale. Così, spesso la sera, dopo aver detto la preghiera all'Angelo custode, la bambina prese l'abitudine di dettarmi delle "poesie" (così le chiamava lei) prima per me, poi per il papà e Margherita, poi per Gesù e per la Madonnina. Prendevo il primo pezzo di carta che mi capitava sotto mano e non facevo che scrivere sotto dettatura, sorridendo indulgente a quello che mi dettava con tanta semplicità e sicurezza»
La prima letterina è datata 15 settembre 1936. Queste prime letterine dettate alla madre sono pensieri semplici nei quali Antonietta si rivolge ai suoi destinatari celesti esprimendo per loro tutto il suo affetto. Ma c'è anche qualcosa di davvero non comune per una bambina di cinque anni: «Gesù amoroso ti dono il cuore mio, Gesù dammi delle anime!» (Lett. 2); «O Gesù bambino, dammi delle anime...» (Lett. 27); «Caro Gesù dammi delle anime! Te le chiedo tanto volentieri e Tu dammene tante, tante! Te lo chiedo perché Tu le faccia diventare buone [...] perché io vorrei che venissero tutte in Paradiso con Te» (Lett. 63); «Farò dei sacrifici per salvare tante anime» (Lett. 82).
E questo Antonietta lo ripeterà moltissime volte. «Vedevo che la bambina sapeva esprimersi molto di più di quello che mi aspettavo. Ma credo inutile dire» precisa la madre «che in casa non si dava la minima importanza a queste letterine che andavano messe via senza riguardo e delle quali molte sono andate perse»'. Questa noncuranza della madre è confermata dalla sorella di Antonietta. «Mia madre» ricorda «era una donna riservata, prudente, concreta, una donna coi piedi per terra insomma, non era certo una sentimentale o una credulona.
A certi facili entusiasmi tagliava corto: "Guardi, io ai santi non credo se non quando la Chiesa li ha canonizzati". Tendeva sempre a minimizzare gli elogi che si facevano di mia sorella e non le piaceva quando si parlava di lei idealizzandola. Ricordo che, poco dopo la morte di Antonietta, un sacerdote tenne alla radio una conferenza sul senso della sofferenza e parlò anche di Antonietta. La mamma non ne fu affatto contenta. Anzi. Commentò che si trattava di travisamenti, di esagerazioni. Dissero che Antonietta declamava il suo amore a Gesù con larghi gesti..."Ma cosa! No, mai!" ribatté la mamma. Dissero che Gesù fu la prima parola pronunciata da Antonietta. E lei: "No. Mamma, ha detto mamma! Come tutti i bambini!"».
Appena Nennolina impara ad usare la penna, frequentando dal 9 ottobre 1936 la prima elementare, inizia a mettere da sé la firma alle sue "poesie": «Antonietta e Gesù», che più tardi cambierà in «Antonietta di Gesù». «Caro Gesù, [...] oggi ho imparato "O" e a poco a poco imparerò a scrivere e a leggere e così Ti scriverò da me» (Lett. 53).
Antonietta si rivolge a Gesù e a Maria con tenerezza confidenziale. Le sue letterine terminano sempre con abbracci, carezze e baci rivolti ai suoi destinatari celesti. Di questa tenera confidenza sono testimoni anche le suore, quando non poche volte hanno visto la bambina, prima di uscire dalla chiesa, avvicinarsi al tabernacolo ed esclamare: «Gesù, vieni a giocare con me!». Lo scriverà anche nelle letterine desiderando di averlo sempre vicino: «Caro bambino Gesù, vieni a scuola con me» (Lett. 24).
Nei due mesi che la separano dalla notte di Natale, le sue letterine esprimono tutto il suo amore per Gesù e l'ardente desiderio di riceverlo nel suo cuore. Sono un continuo scandire lo stesso pensiero fino a contare i giorni, le ore, i minuti. Il 29 novembre 1936 fa la prima confessione dandone preannuncio nella letterina del giorno 28.
La forma delle letterine è ripetitiva e i pensieri procedono staccati, come avviene nel modo di esprimersi proprio dei bambini, ma sotto la forma infantile il pensiero non è banale, mai puerile. L'indomani della prima comunione, così detta alla madre: «Caro Gesù, domani, quando sarai nel mio cuore, fai conto che la mia anima fosse una mela. E, come nella mela ci stanno i semi, dentro all'anima mia fai che ci sia un armadietto. E, come sotto la buccia nera dei semi, ci sta dentro il seme bianco, così fa' che dentro l'armadietto ci sia la tua grazia, che sarebbe il seme bianco».
A questo punto la madre l'interrompe: «"Ma, Antonietta, cosa dici! Cosa significa questo dentro, che sta dentro? Cosa vuoi dire?". Tentai invano di dissuaderla. Infine Antonietta mi spiegò: "Senti, mamma: fai conto che l'anima mia sia una mela. Dentro alla mela ci sono quei cosini neri che sono i semi. Poi dentro alla buccia dei semi c'è quella cosa bianca? Ebbene fai conto che quella sia la grazia"». «Trovai» continua la madre «che il paragone, che io non conoscevo, era profondo, ma non volli darmi per vinta e perciò ripresi: "Ma queste cose chi te le ha dette? La maestra a scuola ha preso la mela per farvi capire...". "No, mamma" rispose candidamente "non me l'ha detto la maestra, l'ho pensato io".
Poi completò il suo pensiero: "Gesù, fa' che questa grazia la lascerai sempre, sempre con me"». Antonietta riceve la prima comunione la notte di Natale del '36, nella cappella della scuola. Quella notte, nonostante l'apparecchio ortopedico le provocasse dolore, i familiari ricordano che dopo la comunione volle restare in ginocchio e rimase così ferma per più di un'ora.
A Gesù Antonietta indirizzerà 112 letterine. A Gesù chiederà sempre l'aiuto della Sua grazia: «Caro Gesù io mi voglio abbandonare nelle Tue mani «Però Tu aiutami perché senza il Tuo aiuto non posso fare nulla» (Lett. 146); «e fa che la Tua grazia la lascerai sempre con me» (Lett. 134). A Gesù e alla sua Mamma non cesserà di chiedere grazie per quelli che le sono vicini, per quanti si raccomandano alle sue preghiere e per i peccatori: «Caro Gesù aiuta [...[ quell'uomo che si raccomanda a Te» (Lett. 53); «Ti raccomando specialmente quel peccatore che tu sai, e che è tanto vecchio e caro Gesù anche quello che sta all'ospedale di San Giovanni» (Lett. 128).
Il 19 maggio del '37 ad Antonietta viene conferita la cresima nella stessa cappella dove aveva ricevuto la prima comunione. Sono ormai gli ultimi mesi della sua vita. Così riferisce la madre: «Dopo la cresima Antonietta cominciò progressivamente a peggiorare. L'affanno e la tosse non le lasciavano tregua. Non riusciva più neanche a tenersi seduta e fu costretta a letto.
Si vedeva che soffriva, ma a tutti, compresa me, diceva sempre: "Sto bene". Magari a stento, ma volle sempre recitare le sue solite preghierine del mattino e della sera. Chiese poi che un sacerdote le portasse la comunione tutti i giorni, e le ore che seguivano la comunione erano sempre calme [...]. Appena poteva mi chiedeva anche di scrivere le sue letterine». L'ultima è datata 2 giugno '37. È rivolta come la prima scritta tutta di suo pugno a Gesù crocifisso. Sarà questa lettera a finire nelle mani di Pio XI.
Così ricorda la madre: «Mi sedetti accanto al suo letto e scrissi quello che Antonietta a fatica mi dettava: "Caro Gesù crocifisso, io Ti voglio tanto bene e Ti amo tanto. Io voglio stare sul calvario con te. [...] Caro Gesù, di' a Dio Padre che lo amo tanto anche Lui. [...] Caro Gesù dammi la forza necessaria per sopportare i dolori che ti offro per i peccatori"». «A questo punto» afferma la madre «Antonietta fu presa da un violento attacco di tosse e di vomito, ma appena cessato volle ugualmente continuare a dettare: "Caro Gesù, di' allo Spirito Santo che mi illumini d'amore e mi riempia dei suoi sette doni. Caro Gesù, di' alla Madonnina che l'amo tanto e che voglio starle vicina. Caro Gesù, ti voglio ripetere che ti amo tanto tanto. Mio buon Gesù, ti raccomando il mio padre spirituale e fagli le grazie necessarie. Caro Gesù, ti raccomando i miei genitori e Margherita. La tua bambina ti manda tanti baci...".
Mi sentii all'improvviso prendere da un moto di ribellione nel vedere quanto soffriva, con uno scatto accartocciai quel foglio e lo gettai in un cassetto. Qualche giorno dopo» racconta «venne a visitare la piccola il professor Aminta Milani, archiatra pontificio, chiamato dal dottor Vecchi, per un consulto. Disse che la bambina era molto grave e che doveva essere riportata in clinica per essere nuovamente operata.
Il professore restò a parlare con la bambina e si stupì per i dolori che Antonietta sopportava senza lamentarsi. Mio marito gli parlò delle letterine che scriveva. Chiese di vedere l'ultima e io non ebbi il coraggio di rifiutare. Ripresi la letterina da dove l'avevo gettata quel giorno e gliela mostrai. Il professore dopo averla letta chiese il permesso di portarla con sé per farla leggere al Santo Padre.
Il rimorso di aver trasgredito l'ordine di monsignor Dottarelli mi fece rispondere esitante: "Ma non so... il suo padre spirituale non vuole che le veda nessuno!". Più voci risposero: "Ma al Santo Padre tutto è permesso!". Il giorno seguente un'automobile del Vaticano si fermò davanti alla nostra abitazione. Un delegato inviato personalmente dal santo padre Pio XI era venuto a portare alla bambina la benedizione apostolica. Ci disse che Sua Santità era rimasto molto commosso nel leggere la letterina. Ci lasciò anche un biglietto del professor Milani in cui chiedeva ad Antonietta di ricordarlo al Signore e di implorare per lui quei doni che lei aveva chiesto per sé».
Il 12 giugno Antonietta si aggrava. Respira affannosamente. Viene ricoverata nella clinica di Santo Stefano Rotondo al Celio dove le viene estratto il liquido dai polmoni. II 23 giugno le vengono resecate tre costole in anestesia locale, date le sue precarie condizioni generali. Racconta la madre: «Non posso dire lo strazio di quel corpicino martoriato. Quel giorno trattenendo a forza le lacrime le dissi: "Vedrai, piccola mia... appena ti sarai rimessa andremo in vacanza, andremo al mare... ti piace tanto il mare... potrai fare anche i bagni, sai?...". Mi guardò... con tenerezza mi disse: "Mamma, in clinica resterò dieci giorni meno qualche cosa"». La madre non poteva sapere che in quel momento Antonietta le aveva predetto esattamente il giorno e l'ora in cui sarebbe morta.
Nei giorni che seguirono, con fortezza disarmante continua a sorridere anche alle infermiere che vengono a medicarle la ferita, nonostante che le metastasi avessero ormai invaso e devastato tutto il suo piccolo corpo, nonostante che la massa tumorale le comprimesse il petto al punto da averle provocato lo spostamento del cuore. Tutti, al processo, testimonieranno lo sconcerto di fronte alla sua straordinaria serenità. La mamma arriverà persino a dubitare che la bambina soffrisse:
«Andai dal dottore, gli dissi: "Dottore, io non credo... mi dica la verità, mi dica veramente... Antonietta non soffre molto, vero?". "Ma signora, cosa chiede! Cosa dice! Stia zitta!... I dolori sono atroci". Ritornai al suo lettino... la voce non mi reggeva, per la prima volta le dissi: "Antonietta, benedici la tua mamma... Antonietta, benedici mamma". Facendo uno sforzo lei mi segnò sulla fronte una crocetta con la mano»".
Il padre così testimonia al processo: «Un giorno, aggravatasi maggiormente, decisi che alla mia piccina fosse amministrata l'estrema unzione. Domandai ad Antonietta: "Sai cos'è l'olio santo?". "Il sacramento che si dà ai moribondi" rispose. Non volevo però turbarla; perciò soggiunsi: "Talvolta apporta anche la salute del corpo...". Antonietta.si rifiutò di riceverlo. "E troppo presto" disse, e io non insistetti. Ma quando più tardi il sacerdote le disse che l'olio santo aumenta la grazia, la bambina che ascoltava attentamente rispose: "Sì, lo voglio". Rispose con tranquillità a tutte le preghiere, recitò l'atto di dolore, poi dette le sue manine aperte perché il sacerdote le ungesse... Baciò con tenerezza il crocifisso della sua prima comunione. Tutto si svolse in semplicità e pace»`.
La mattina di sabato 3 luglio 1937 albeggiava appena quando il papà le si avvicinò per accomodarle ancora una volta il cuscino e, accostatele le labbra per un bacio, Antonietta sussurrò: «Dio... mamma, papà...». «Fissò lo sguardo davanti a sé ...ricorda la madre. «Sorrise... poi un ultimo lungo respiro».
L'indomani la piccola bara bianca fu trasportata in mezzo ad una folla commossa nella Basilica di santa Croce in Gerusalemme. In quella stessa Basilica delle reliquie della Passione di Gesù, appena sei anni prima Nennolina era stata battezzata. Era il 28 dicembre 1930. Il giorno dei Santi Innocenti.


LA FAMA DI SANTITA'


Conversioni e grazie accompagnarono la morte di Antonietta Meo. La fama di santità di Nennolina si diffuse tanto spontaneamente e immediatamente da oltrepassare non solo i confini della sua parrocchia di Santa Croce in Gerusalemme, ma anche i confini di Roma e d'Italia.
«Dopo la morte, la fama di santità si diffuse ovunque. Nelle visite, che io e la madre facevamo al cimitero, trovavamo lettere in tutte le lingue scritte da fedeli, che si raccomandavano a lei o la ringraziavano. Anche a casa venivano tanti sacerdoti e fedeli per chiedere notizie di essa...»: testimonianza al processo di Caterina Prosperi (Deposizione al processo 4).
Nel primo anniversario della morte il parroco di Sant'Eusebio, mons. Dottarelli, organizzò un pellegrinaggio alla sua tomba al Verano. Il parroco, recitato il salmo «Laudate Dominum», pronunciò un discorso di circostanza dicendo che essi erano venuti a visitare la tomba di Antonietta Meo, come i primi cristiani andavano alla tomba dei martiri: essa infatti, fu "piccola vittima d'amore" di Gesù. Testimonianze di grazie attribuite alla intercessione di Antonietta Meo sono attualmente conservate presso la sede dell'Associazione Nennolina.
Nel 1938 furono pubblicate due biografie che già nel 1940 furono tradotte in diverse lingue, tra cui l'armeno. Il 2 ottobre 1942 il Centro nazionale della gioventù femminile dell'Azione cattolica si costituì promotore della causa di beatificazione. Il 4 gennaio 1962 il Consiglio nazionale dell'Azione cattolica affidò il mandato di promuovere presso la Santa Sede la causa al padre Antonio Cairoli, postulatore generale OFM. Il 22 aprile 1968 furono eletti i membri del Tribunale ecclesiastico per il processo ordinario informativo e il 27 aprile 1968 si aprì la fase diocesana del processo canonico. La fase diocesana si concluse il 23 marzo 1972. Il motivo della tenera età della serva di Dio (come ha spiegato padre Paolo Molinari nell'Introduzione) ha creato non pochi ritardi e difficoltà nello svolgimento del processo canonico. Tuttavia il "caso Nennolina" fu affrontato da illustri personalità ecclesiastiche. Con una lettera indirizzata alla presidente nazionale della Gioventù femminile di Azione cattolica, l'indomani della pubblicazione delle letterine, anche il futuro Paolo VI, Giovanni Battista Montini, allora sostituto alla Segreteria di Stato, espresse il suo autorevole pensiero riguardo ad Antonietta Meo. Dal 1938 al 1990 più di centocinquanta pubblicazioni in italiano e in altre lingue hanno contribuito alla diffusione della fama di santità della serva di Dio.
« Sua Ecc. Giovanni Battista Montini, della Segreteria di Stato di Sua Santità: "Penso che il giudizio di padre Gemelli [...] intorno alle Letterine di Nennolina sia quello giusto [...]. Davvero il Signore ludit in orbe terrarum. E, operando nelle anime per le vie più misteriose, conceda a molti di penetrare, grazie all'opera buona di questa pubblicazione, il mistero di quella sapienza, che si nasconde ai superbi e si rivela ai piccoli"» (Lettera alla presidente centrale della Gioventù femminile di Azione cattolica italiana). Altri autorevoli giudizi sono riportati nella pubblicazione di A. ROSSI, Antonietta Meo (Nennolina). Studio dei documenti del processo canonico, op. cit., pp. 355-358, e in M. R. DEL GENIO, "Carissimo Dio Padre...". Antonietta Meo-Nennolina, Città del Vaticano, Libr. Ed. Vaticana, 1999.
Dal 26 febbraio 1998 la postulazione della causa è affidata al professor don Mario Sensi per incarico ricevuto da monsignor Agostino Superbo, allora assistente generale dell'Azione cattolica italiana.
Nell'aprile del 1997 il parroco di Santa Croce in Gerusalemme aveva inoltrato al cardinale vicario di Roma la richiesta di nulla osta per la pratica di tumulazione privilegiata della serva di Dio, pratica che si è conclusa il 3 maggio 1999 con la traslazione dei resti mortali di Antonietta Meo dalla tomba di famiglia nel cimitero Verano alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Dal 5 luglio 1999 Antonietta Meo riposa in una piccola cappella adiacente a quella che conserva le reliquie della Passione di Gesù all'interno della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Dei resti mortali della serva di Dio è stata fatta una ricognizione. La perizia è stata effettuata dal biochimico professor Nazareno Gabrielli e dall'anatomopatologo professor Armando Capelli. Per il crescente interesse dei fedeli verso la figura di Antonietta Meo e la sollecitazione di questi ultimi, il 7 maggio 1999 si è costituita in Roma, con sede presso la parrocchia di Santa Croce in Gerusalemme, l'Associazione Nennolina con la finalità di promuovere studi e ricerche sulla breve vita della serva di Dio e di sostenere anche materialmente la causa.
La perizia ha rilevato lo stato di conservazione dello scheletro. Dopo sessantadue anni dalla sepoltura sono rimasti in buono stato di conservazione i capelli e straordinariamente è stata rinvenuta la presenza di tessuto cardiaco. I resti mortali di Antonietta Meo sono stati sistemati in contenitori di plexiglas e riposti nella piccola bara originaria.
La tomba di Nennolina durante l'anno giubilare duemila è stata meta di numerose visite. Testimonianze di grazie attribuite alla sua intercessione continuano a pervenire alla sede dell'Associazione da ogni parte del mondo. Se il processo si svolgerà speditamente, questa bambina romana candidata alla canonizzazione potrebbe divenire la più giovane santa, non martire, elevata agli onori degli altari, la più giovane nella storia della cristianità.