Il culto dell’”Immacolata Concezione”

 

Un culto speciale ha avuto in Ucraina l'Immacolata Concezione, prima ancora che ne fosse stato definito il dogma da Pio IX. Già nel secolo XVII esisteva in Ucraina la Confraternita dell'Immacolato Concepimento di  Maria, il cui statuto imponeva con giuramento agli iscritti di difendere per tutta la vita l'eccelso privilegio mariano. Celebri oratori e professori dell'Accademia di Kiev, dopo il 1659, dai pulpiti e dalle cattedre davano per certo che Maria fosse stata rivestita di grazia "ab initio creationis suae", "in ipsa conceptione sua", "inde a puncto (instanti) conceptionis suae", "in ipso conceptionis instanti''. Così, dall'umile contadino al capo dello Stato, dall’ultimo studente al rettore dell'Accademia, tutti proclamavano nell'Ucraina Maria, come la Purissima, l'Immacolata; ma c'è di più, i professori firmavano i loro trattati teologici con la sigla: A. M. D. G. et B. M. V. S. L. O. C., cioè "Ad maiorem Dei gloriam et Beatae Mariae Virginis sine labe originali conceptae". Una congregazione dal titolo "Le serve di Maria Immacolata" si diffuse con oltre 100 conventi nell'Ucraina e in un numero considerevole in America e nel Canada. Vari scrittori e poeti scrissero o cantarono "la Perla preziosa", come l'archimandrita Antonio Trankwilion, "la gloriosissima Regina del cielo e della terra", come l'arcivescovo Lazzaro Baranowicz e nei secoli XVII e XVIII furono composti inni Acatisti, che, sull'imitazione degli inni mariani della Chiesa bizantina del V-VI secolo, salutavano la Vergine come "purissima Regina", "sede del Dio infinito", "porta dell'augusto mistero", "iniziatrice di nuova progenie","rifugio di disperati".

 

Il culto delle icone

Ogni casa ucraina, per quanto povera, ha sempre la piccola iconostasi domestica, posta nell'angolo più dignitoso della dimora, detto «angolo bello»; questo uso perdura tutt'oggi nelle case dei credenti.  Fra le icone non manca mai quella della Madre di Dio. La Madonna è presente in casa attraverso le sacre icone rappresentate sempre con il Bambino in braccio o sulle ginocchia, seduto o in piedi. L'Ucraina è coperta di migliaia di icone mariane, ma non esiste un catalogo, anche se qualcuno ne ha calcolate circa 2 mila. Davanti all'icona principale della famiglia, arde costantemente una piccola lampada votiva.

 

L'icona non è un ornamento, ma una presenza viva, la parte integrante della vita domestica. Nessun atto importante viene compiuto in assenza dell'icona: vien  tolta dall'«angolo bello» e posta accanto al giaciglio di un membro della famiglia malato o moribondo: con essa si benedicono i fidanzati o un familiare che deve intraprendere un viaggio, oppure partire militare; accompagna la famiglia in visita ai propri defunti; è presente alla stesura di un contratto e alla conclusione di un affare. Le icone miracolose avevano tutte una o più feste.

 

1988: il papa Giovanni Paolo II festeggia spiritualmente a Kiev il Millennio del Battesimo

 

Nonostante la persecuzione e la clandestinità, nel 1988 si riuscì a festeggiare il Millennio del battesimo.  

Giovanni Paolo II benedisse e incoraggiò l'iniziativa, partecipando alla sua realizzazione con due lettere apostoliche:  Euntes in mundum del 25 gennaio 1988 e Sacrum Baptismi donum del 14 aprile 1988. Egli diceva di recarsi in spirituale pellegrinaggio ai piedi della Madonna di Vladimir e della "Parete indistruttibile" per affidare alla Madre dolcissima tutte le vicende della comunità cattolica ucraina:

 

"O Madre della Consolazione, depongo nelle tue mani tutti i dolori secolari e le sofferenze, le preghiere e le testimonianze di vita di tanti tuoi figli; a te affido le speranze e le aspettative degli eredi del battesimo della Rus', i quali dalla tua intercessione attendono che l'antico ceppo cristiano possa conoscere lo splendore di una nuova fioritura. Stringi al petto, o Madre, la gente che soffre per la nostalgia di quanto ha perduto, ma che non cessa di sperare nell'avvento di tempi migliori. Aiuta questi tuoi fedeli seguaci perché, insieme con i loro pastori ed in spirituale comunione col Successore di Pietro, possano celebrare nella gioia il Millennio e cantare con animo fervente l'inno di ringraziamento a Dio e a te, santissima Madre del Redentore, a te, Theotókos!".

 

Alla vigilia della solenne celebrazione, 9 luglio 1988, a Roma, egli iniziò la sua omelia seguita al "Moleben" con il canto della Vergine: 

"L'anima mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore"

Poi riandò con la memoria, piena di riconoscenza, al battesimo di Vladimiro e Olga ed affermò: "Maria portò Dio alla terra della Rus', alle città di Kiev e di Leopoli, alle altre città e villaggi, scegliendo per sé il trono della 'Parete indistruttibile' a Kiev... Dalla 'Parete indistruttibile a Kiev, Maria - 'Odigitria' e  'Pyrogoszcza' - cammina col popolo ucraino, condividendone la sorte lungo tutta la sua storia".

 

Alla conclusione il pontefice affidò umilmente a Maria il popolo ucraino:

 

"A te, Madre dei cristiani, affidiamo in modo speciale il popolo ucraino, che celebra nel corso di questo Anno Mariano il Millennio della sua adesione al Vangelo. Sii, o Madre, aiuto dei fedeli ucraini, che vivono in patria o sparsi nei diversi Paesi del mondo. Spezza i legami degli oppressi. Conserva nei cuori la fede di S. Vladimiro e l'amore verso la santa Chiesa e il successore di Pietro...".

L'indomani, 10 luglio 1988, giorno del solenne "Te Deum" della Comunità ucraina cattolica, Giovanni Paolo II, all'ora dell'Angelus di mezzogiorno, si recò in pellegrinaggio spirituale alla santa città di Kiev  e si prostrò insieme con tanti fedeli dinanzi alla Madonna orante, la "Parete indistruttibile", perché, forte della sua intercessione, Dio concedesse nel nuovo millennio la piena libertà di professare la propria fede e di recuperare la piena unità per la Chiesa.

 

Fu una preghiera profetica, perché un anno dopo, nel 1989, il vento della perestrojka riportò anche ai cattolici ucraini il diritto al pieno riconoscimento giuridico della loro religione.

 

Fonte: www3.chiesacattolica.it

 

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