Apparizione
di Benevento
Nel 663 la
vergine, invocata da San Barbato vescovo di Benevento, sarebbe apparsa
sulle mura, obbligando l'imperatore Costante II a togliere l'assedio che
da tempo stava cingendo alla città.
Il santo era
dotato di poteri taumaturgici: cacciava i demoni e guariva i malati con
abluzioni dopo la Santa Messa.
Notizie
tratte dal libro: "Apparizioni mariane" di M.Gamba, Ed.Segno
San
Barbato di Benevento
Vescovo
19
febbraio
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Benevento,
610 c. - Benevento, 29 febbraio 682
Patronato: Benevento
Emblema: Bastone pastorale
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La città di
Benevento ha sempre riservato un culto particolare a questo suo
santo vescovo, le cui reliquie furono poste sin dal 1687 sotto
l’altare maggiore del Duomo, segno di grande venerazione sia del
popolo, sia della gerarchia ecclesiastica.
Egli nacque nel villaggio Vandano del comune di Cerreto nei primi
anni del VII° secolo, studiò a Benevento e sacerdote operò fra le
anime di Morcone. Come spesso capitava in quel periodo, Barbato fu
calunniato per cui dovette ritornare a Benevento e riconosciuta la
sua innocenza, si dedicò alla lotta contro le superstizioni e
l’idolatria imperanti in quell’epoca.
Divenne così popolare e ammirato per il suo zelo, che alla morte
del vescovo Ildebrando, clero e popolo lo elessero vescovo della
città. Nel secolo VII° i Longobardi governavano il Ducato di
Benevento guidati dal duca Romualdo, ma pur essendo cristiani,
professavano ancora forme di superstizioni come il culto
dell’albero e quello della vipera, lo stesso Romualdo ne era
ostinato sostenitore.
Intanto la città di Benevento veniva posta sotto assedio
dall’imperatore Costanzo II°, dopo la caduta di Siponto e
l’invasione della Puglia; il duca trovò in Barbato un valido
aiuto per la resistenza stimolando gli animi dei beneventani e
quando la vittoria arrise ai Longobardi, egli riconoscente fece
cessare, a partire dalla sua casa, il contestato e idolatra culto
dell’albero e della vipera.
La sede vescovile fu allargata anche a vasti territori pugliesi e
Teudorata, consorte di Romualdo divenne un valido e pio aiuto
all’attività pastorale del vescovo; partecipò al concilio di
Roma del 680 e dopo diciannove anni di episcopato, morì a Benevento
il 19 febbraio 682.
Il suo culto ebbe subito una rapida estensione nel beneventano e
anche nel salernitano, la prima traslazione delle reliquie avvenne
nel 1124, la sua celebrazione liturgica è al 19 febbraio.
Autore: Antonio Borrelli
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