Notizie Storiche
Si chiama S.Maria del Sasso perché ai piedi di un grande masso, ora
racchiuso nella chiesa, il 23 giugno 1347 apparve la Madonna:
una bellissima signora biancovestita che, alla piccola
veggente, Caterina di 7 anni, donò dei baccelli, trovati poi
pieni di sangue: presagio della terribile peste dell’anno
successivo, 1348, dal cui contagio furono risparmiati gli
abitanti di Bibbiena e dintorni.
La bambina,
mentre la madre lavava i panni nel torrente Vessa, si discostò
un poco, ponendosi vicino ad un sasso. Qui vide una bellissima
donna tutta vestita di bianco che,entrata nel vicino campo di
fave,ne raccolse parecchie e le pose in seno alla fanciulla. La
madre nel frattempo era intenta a lavare i panni; la fanciulla le
raccontò dell'incontro e le mostrò le fave avute in dono, ma
la madre non prestò attenzione all'incontro della figlia.
Tornando poi verso il paese Caterina si lamentò con la madre
perché le fave erano talmente cresciute che il loro peso le
risultava faticoso da reggere; ma la madre le disse di portare
pazienza che presto sarebbero giunte a casa e lì si sarebbe
riposata. La sera la madre volle cuocere un po' di quelle fave,
ma si accorse che erano piene di sangue. Tutto il paese corse a
vedere il prodigio. La mattina seguente tutti si recarono in
processione presso il sasso e qui decisero di costruire una
cappella in onore della Madonna.
L’apparizione
della Madonna fu preceduta e seguita da altri due eventi
miracolosi. Sempre nel 1347, poco prima della visione, una bianca
colomba che per circa un mese compariva sulla cima del sasso e
si lasciava avvicinare solo dai bambini e da un vecchio eremita,
Beato Martino da Poppi, monaco camaldolese, che aveva nei
paraggi il suo romitorio. Quando vi si avvicinavano i fanciulli
la colomba beccava loro le dita e le mani, ma se vi si
avvicinavano degli adulti fuggiva. Nel 1444 parecchie persone
videro per tre mesi dei globi di luce color azzurro dorato
dentro e fuori la chiesetta. Il podestà, assieme ad alcuni
familiari ed amici, di ritorno da una partita di caccia, a circa
300 metri di distanza dal sacro sasso, videro uno stuolo di
giovanetti biancovestiti che si dirigevano in processione nella
chiesetta.
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Madonna del
Buio:
statua della scuola
fiorentina del 1500, venerata nella cripta del Santuario |
Accanto al masso fu subito costruita una piccola cappella, in
seguito ingrandita per includervi al suo interno tutto il masso
dell’apparizione, che, opportunamente prolungato in
muratura, poté ospitare la bellissima immagine della Madonna
del Sasso, affrescata da Bicci di Lorenzo verso il 1435.
Questa immagine rimase miracolosamente intatta nell’incendio
che nel 1486 distrusse completamente la chiesa.
I Padri Domenicani. custodi del santuario già dal 1468, si
adoperarono subito per la costruzione dell’attuale santuario,
in puro stile rinascimentale. su disegno di Giuliano da Maiano.
Un buon impulso a tutta la costruzione, santuario e convento,
venne dal Savonarola nel 1495, che sollecitò buoni aiuti da
famiglie nobili di Firenze e dai Medici in particolare.
Il sasso
dell'Apparizione, attorno al quale è stato costruito il
Santuario
Nella cripta, ai piedi del masso, nel 1500 fu posta una
bellissima statua lignea della Madonna del Sasso, opera
pregevole della scuola di Donatello: le cronache del tempo ci
documentano il ritorno da sé di questa statua da Bibbiena al
santuario per due volte: la seconda volta nella notte del 22
marzo 1512, avendo lasciato le impronte dei piedi sulla neve
appena caduta. Per il luogo buio dove fu collocata, nella
cripta, questa statua venne ben presto chiamata dai fedeli col
titolo di Madonna del Buio: titolo col quale anche oggi è
venerata questa bellissima immagine di Maria.
Tutto il complesso di S. Maria del Sasso venne riconosciuto
nel 1899 come monumento nazionale e il santuario nel 1947 da Pio XII fu onorato col titolo e la dignità di Basilica minore. Le
due immagini della Vergine, quella del Sasso e quella del Buio
nell’anno centenario dell’apparizione, 1947, con decreto
pontificio vennero solennemente incoronate con corone d’oro.
In questo secolo, a custodia del santuario, ai Domenicani si
sono aggiunte le consorelle claustrali, che con la loro vita
ritirata e di preghiera rafforzano la lode a Dio e alla Vergine
di quanti accorrono al Santuario di S.Maria per invocare la
Vergine.
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