- "Ecco
davanti ai suoi occhi una Matrona bellissima e ammirabile,
di alta statura, dal viso grazioso e dall'aspetto
venerando, di un atteggiamento ineffabile e, non mai
pensato, vestita di color viola e il capo coperto di un
bianco velo". E’ questa la traduzione dal latino di
una pergamena, il più antico racconto del fatto
miracoloso, l'apparizione della Madonna ad una giovane
donna di Caravaggio.
-
- Era il
tardo pomeriggio del 26 maggio 1432 e Giovannetta,
o Giannetta, 32 anni, sposa poco felice di Francesco
Varoli, contadino o forse soldato, si rivolse come era
solito fare a Dio e alla Madre di suo Figlio con fiducia
per trovare conforto alle umiliazioni e ai maltrattamenti
cui il marito continuamente la sottoponeva.
-
- "Ascolta
bene e ricorda le mie parole.- disse
Maria
- Mio Figlio Onnipotente voleva distruggere la terra
tutta per la cattiveria degli uomini che continuano a
compiere sempre nuove scellerataggini e peccati. Ma io
l'ho pregato per sette anni perché ciò non facesse.
Voglio che tu dica a tutti che digiunino a pane e acqua
il venerdì in onore di Mio Figlio e che celebrino il
sabato dopo il vespro per devozione a Me. Alzati e non
temere. Riferisci ciò che ti ho comandato e quanto
dirai sarà comprovato da tali meraviglie che nessuno
dubiterà della verità delle tue parole".
-
- Nel luogo
ove era inginocchiata Giovannetta sgorga una fonte mai
vista prima alla quale gli ammalati "confidando nella
potenza divina si recarono e ritornarono poi liberati
dalle infermità di cui erano afflitti".
- L'apparizione
della Madonna avviene in un momento difficile per la gente
di Caravaggio che viveva al confine fra due Stati: Venezia
e Milano. Quelle terre erano crocevia di saccheggi, di
lotte sanguinose, di scorribande di compagnie di ventura.
Entrarne in possesso significava controllare in campo
militare ed economico le popolazioni bergamasche e
cremonesi. Da qui le lotte, gli assedi, le stragi. Solo sotto
il dominio degli Sforza Caravaggio conosce un periodo di
relativa pace. Rimarrà Stato di Milano fino all'unità
d'Italia, passando alla provincia di Bergamo nel 1861. Da quel
lontano 1432 i pellegrini fanno di Caravaggio uno dei
centri di attrazione spirituale nella geografia mariana
d'Italia: più di due milioni e mezzo di pellegrini (e tra
loro anche Giovanni Paolo II nel giugno 1992) giungono in
questo grandioso tempio edificato nella pianura lombarda
per venerare Santa Maria del Fonte.
-
- Caravaggio
non é solo uno dei più importanti templi mariani
d'Italia, con una storia centenaria ed una sua ricca
spiritualità; é anche uno scrigno d'arte. Il 31
luglio 1432, a soli due mesi dall'apparizione, il vescovo
di Cremona concedeva la facoltà di "porre in luogo
la prima pietra della chiesa".
-
- L'attuale
maestoso tempio, sorto sul luogo della prima cappella, é
di Pellegrino Pellegrini (1527-1596). Questo architetto,
su indicazione di san Carlo Borromeo, progetto come cuore
del tempio quello che sarà poi chiamato Sacro Speco,
ubicato proprio nel luogo dell'apparizione. Sopra vi
progetto, utilizzando il linguaggio di Michelangelo in
chiave monumentale e manieristica, una gigantesca cupola.
La maestosa costruzione venne poi portata a termine solo
nei primi decenni del Settecento. L'edificio,
a croce latina, comprende due chiese raccordate dalla
grande cupola che le abbraccia armoniosamente. Al centro
si eleva il grandioso complesso marmoreo dell'altare. Il
tempietto é formato da otto colonne che sorreggono un
baldacchino a festoni dorati. Nel sottostante Sacro Speco
é posto il gruppo statuario in legno raffigurante Maria e
Giovannetta, realizzato in Val Gardena è stato inaugurato
nel 1932 dal cardinale Ildefonso Schuster, arcivescovo di
Milano, in occasione delle celebrazioni per il quinto
centenario dell'Apparizione. La verga fiorita, posta tra
le due statue é in argento e risale alla prima
incoronazione della Madonna, nel 1710.
- Pregevoli
sono le opere artistiche del santuario. La parte più
suggestiva si trova nell'attuale sagrestia: a Giuseppe
Procaccini (fine 1600) si devono i diciotto affreschi
sulla vita di Maria; a Giacomo Carminati e fratelli di
Caravaggio (prima metà del 1700), gli intagli lignei dei
grandiosi armadi in noce. Gli affreschi del santuario sono
ottocenteschi e quasi tutti di artisti locali. Fra gli
altri si deve a Giovanni Moriggia (dal 1845 al 1959) la
decorazione dei quattro pennacchi sottostanti la cupola e
le volte dei due bracci ai lati dell'altare.
-
- La
decorazione della volta di tutto il tempio é di Luigi
Cavenaghi, nato a Caravaggio nel 1844, che restaurò anche
il Cenacolo di Leonardo tra il 1903 ed il 1904. Opera di
Camillo Procaccini (sec. XVI) é la tela raffigurante
l'apparizione (assieme alla Madonna e Giannetta compaiono
anche san Fermo e san Carlo Borromeo) che si trova nella
navata est sulla parete sinistra; su quella destra una
tavola dell'apparizione, opera di G.Montalto (sec. XVIII).
-
- Nel
transetto di sinistra una Deposizione di Ambrogio
Borgognone (sec. XV). L'organo, nella grandiosa cassa
lignea intagliata nel 1739 da Giacomo Carminati, é opera
dei Serassi, che lo restaurarono nel 1781 e nel 1846. Un
importante rifacimento fu realizzato nel 1955 con i
comandi elettrici e la tastiera inglobati nella cassa
settecentesca. Nel 1995 un restauro é stato effettuato da
Vincenzo Salvato, organista nella chiesa di S.Michele a
Padova e installatore dell'organo a 5 tastiere di Fatima
in Portogallo. L'organo conta oggi ben 5.475 canne
distribuite in 5 corpi e comandate da 4 manuali e dalla
pedaliera. Una delle
caratteristiche che rendono imponente ed estremamente
funzionale il grandioso complesso architettonico (si pensi
agli affollati pellegrinaggi con gli ammalati) é
l'ampiezza degli spazi creati dai piazzali e dai portici
che attualmente corrono per circa 800 metri, segnati da
duecento arcate. I portici si aprono poi su un grandioso
viale, lungo quasi due chilometri, che con lussureggianti
filari di ippocastani raccorda il santuario alla città di
Caravaggio.
-
- Altra
struttura di accoglienza dei pellegrini é il Centro di
spiritualità, inaugurato il 26 maggio 1989. Moderno e
funzionale, dispone di 50 confortevoli camere tutte con
servizi, alcune sale per riunioni ed un salone di 500
posti. Luogo di silenzio e di raccoglimento, di preghiera
e di riflessione, viene utilizzato per giornate di ritiro
di laici, religiosi e ammalati, incontri spirituali di
famiglie e gruppi giovanili, soste di preghiera e di
silenzio per persone singole.
-
-
- Notizie
pratiche
- Come
arrivarci
-
- Il
santuario di Santa Maria del Fonte in Caravaggio
(provincia di Bergamo, diocesi di Cremona) si raggiunge
facilmente sia in auto che in treno.
- AUTO.
Dall'Autosole (A.1), uscita Lodi con direzione Bergamo -
Brescia;
- - dalla
Serenissima (A4), uscita Rovato su statale 11, direzione
Milano per chi viene da Est;
- - dalla
Serenissima (A4), uscita Trezzo d'Adda, direzione Cassano
d'Adda Treviglio per chi proviene d ovest;
- - dalla
Statale 11 (Milano - Brescia) la "Rivoltana" (da
Milano - Linate fin quasi all'innesto sulla statale 11).
- TRENO. La
stazione di Caravaggio sulla linea Milano - Treviglio -
Cremona, la vicina stazione di Treviglio é centro
ferroviario per le linee Milano - Bergamo e Milano -
Brescia - Venezia.
- Curiosità
- I MIRACOLI
-
- Anche
Caravaggio, come ogni santuario, ha la sua storia di
grazie. I miracoli "storici" sono richiamati al
pellegrino nel sotterraneo del Sacro Fonte, lungo trenta
metri con cinque celle. Nell'ultima c'é una grande vasca
in marmo di Siena, in cui i pellegrini possono attingere
acqua benedetta.
-
- Fra gli
episodi curiosi, "la
sfida di Graziano".
Un certo Graziano, incredulo, volle sfidare il luogo ove
Maria pose i suoi piedi. Preso un ramo secco, lo piantò e
subito lo vide ricoprirsi di fiori e foglie.
- Altro
episodio é quello di Domenico Mozzacagna. Nel 1520,
accusato di rapina, doveva essere decapitato; ma
la scure del boia più volte calata sul suo collo non lo
scalfì.
Era il 26 maggio e la folla lo acclamò miracolato.
-
-
La sera
del 9 agosto 1650 uno sconosciuto pellegrino incontrò qui
un suo acerrimo nemico che lo rincorse cercando di
ucciderlo. Il malcapitato cercò scampo nel tempio che era
ormai chiuso. Implorata
la protezione di Maria il catenaccio del portone si spezzò
consentendo all’aggredito di porsi in salvo ai piedi
della statua della Vergine dopo che il portone si era
immediatamente rinchiuso alle sue spalle.
-
- Francesco
Viganò