Il
santuario è situato in campagna, ad un chilometro dal Comune di
Castelleone. È raggiungibile in treno, autobus o mezzo privato;
è aperto tutto l'anno (orari 7/19) ed è visitato da numerosi
pellegrini particolarmente devoti alla Madonna. In quel luogo la
Vergine apparve quattro volte (i giorni 11, 12, 13, 14 maggio
1511) a una donna semplice e devota che, intenta a lavorare in
una vigna, pregava in un momento di pausa. La donna si chiamava
Domenica Zanega e si trovava in una vigna che aveva affittato
dal parroco del paese e in una pausa del lavoro stava pregando;
all'improvviso vide Maria, avvolta in una gran luce, che le
disse con dolcezza:
"Alzati,
Domenica, non temere! Io sono la Madre di Misericordia. Tutti
preghino Dio e facciano penitenza dei loro peccati. Troppo è
offeso il Signore. Assicura tutti che io non mancherò mai di
intercedere per i peccatori pentiti e di ottenere per loro
perdono e misericordia. Si facciano pubbliche preghiere e
rigorosi digiuni nei giorni di mercoledì, venerdì e sabato.
Siano santificati e non profanati i giorni di festa. E' mio
desiderio che si costruisca in questo luogo una chiesa e sia
chiamata Santa Maria della Misericordia".
Domenica portò
il messaggio al paese, ma nessuno le credette, anzi fu diffidata
a propalare voci di presunte visioni.
Il giorno
seguente Maria le apparve ancora sul lavoro, riconfermandole le
sue richieste. Dopo averle domandato collaborazione di
sofferenza, le lasciò due segni di dolore nel suo corpo: venne
resa muta e storpia. Maria le soggiunse:" Torna al Castello
e rinnova le mie richieste. Sarai creduta ed io ti ridarò la
salute".
Domenica, muta,
con la mano rattrappita ed il corpo mezzo paralizzato si
trascinò a fatica nella chiesa parrocchiale, dove il
vice-parroco ed i Consoli sembravano proprio lì ad attenderla.
Durante il penoso interrogatorio un prete, don Giacomo Zoveni,
incredulo, prese per mano la veggente come per scuoterla, ma
egli stesso rimase menomato nella mano e nel braccio.
Il 13 maggio
Domenica si sentì richiamare dalla Madonna e tornò sul luogo
del suo incontro, accompagnata dai figli, da una folla orante e
da don Zoveni. Per la terza volta Maria le apparve,
confortandola, rassicurandola e ripetendole:" Ritorna al
Castello, ripeti i miei desideri. Tutto ti sarà creduto".
E subito don Zoveni si trovò guarito.
Il 14 maggio
tutto il paese, accompagnato dal clero e dalle autorità, si
recò assieme a Domenica sul luogo delle apparizioni. La Madonna
riapparve, donando la salute alla veggente e a numerosi malati
presenti, e rinnovando le richieste e le promesse fatte nella
prima apparizione.
La chiesa fu
costruita tra il 1513 e il 1525; è in stile bramantesco, ma col
tempo ha subito molte modifiche fino all'aggiunta, agli inizi
del 1900, della campata di accesso che ha aumentato lo spazio,
ma alterato l'unitarietà della costruzione.
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Elegantissima
la cupola poligonale che si innalza all'incrocio dei transetti
e, proprio stando sotto alla cupola, si gode la visione più
completa e più bella del santuario. Nel tamburo si aprono
tredici nicchie con dipinti che raffigurano il Cristo e i dodici
Apostoli.
Nel mese di maggio, a ricordo delle apparizioni, si celebra la
festa del santuario alla presenza di S.E. il Vescovo; ad essa si
è aggiunta un'altra festa la seconda domenica di settembre,
anniversario dell' Incoronazione della statua della Madonna
(avvenuta nel 1886). Non mancano le tradizionali processioni,
molto seguite, che, partendo dalla chiesa parrocchiale, giungono
al Santuario accompagnate dalla Banda Musicale.
Nel 1969,
dietro istanza del Vescovo di Cremona, venne concessa al
santuario, in perpetuo, la possibilità per i pellegrini di
acquistare l'indulgenza plenaria in due ricorrenze religiose
dell'anno: il primo novembre, solennità di tutti i Santi e l'11
maggio, anniversario della prima apparizione.
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