Beata
Vergine del Miracolo
o
Madonna
della Gamba
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Desenzano
di Albino, Valle seriana (BG)
Il 9 ottobre
1440 la Vergine apparve a Ventura Bonelli, una contadina di 11 anni,
figlia di Andreolo de' Bonelli, da quindici mesi con la gamba sinistra
gravemente ammalata, tanto che il medico aveva deciso di amputargliela per
quel giorno. Nella notte tra l'8 e il 9, per la veemenza del dolore, la
ragazza si alzò e trascinò sino alla soglia della sua abitazione.
Qui, in una
luce abbagliante, Maria apparsale all'improvviso le si inginocchiò di
fronte, scoprendole la gamba ammalata; quindi toltasi dal seno un candido
pannolino, in cui involta teneva della terra, la prese, l'impastò con lo
sputo e gliela spalmò sull'arto, fasciandolo poi con dei panni. La
Madonna le disse che la mattina, perfettamente guarita, doveva mostrarsi
ai suoi concittadini per divulgare il miracolo, chiedendo che sul luogo le
fosse edificato un santuario.
Nel 1468
venne completata la costruzione del primo santuario, detto della Ripa. Nel
1599 ne fu inaugurato un secondo, edificato dove sorgeva la casa di
Ventura. Dal rifacimento di questo, attorno al 1740, nacque l'attuale
santuario.
Santuario
della B.V. del Miracolo: il Miracolo
9
ottobre 1440
“In
Christi nomine amen.
Puella
quaedam fuit Bergomensis, Ventura nomine, annorum undecim, nata
patre Andriolo de Bonellis de Disenzano Vallis Serianae
Inferioris, admodum pauper, et egena, et in crure sinistro
quindecim menses gravi morbo laboravit, quo in dies crescente
ipsum crus intra genu totum arefactum est, nec vivebat in eo
quicquam, excepto quodam nervulo, qui tibiam cum genu copulabat…”.
Questo
l’incipit dell’atto notarile che testimonia l’apparizione
che potrebbe essere così reso oggi:
Nel
nome di Cristo amen.
C’era
a Desenzano, nel territorio bergamasco, una ragazzina undicenne
che si chiamava Ventura. Era figlia di Andreolo dei Bonelli di
Desenzano, di poverissima condizione economica.
Da quindici mesi soffriva atroci dolori alla gamba sinistra, e
il male si aggravava ogni giorno di più, al punto che ormai,
dal ginocchio in giù, la gamba aveva perso ogni sensibilità e
restava viva solo per un piccolo nervo che congiungeva il
ginocchio con la tibia...
Un
giorno di ottobre la madre la portò da Desenzano alla frazione di
Comenduno per esservi curata; ma i medici proposero come unico
rimedio l’amputazione della gamba. La
madre della ragazza si oppose e, mortificata dalla povertà e
sconvolta dal dolore, si caricò la figlia sulle spalle e riprese
la strada per Desenzano. Poco
dopo, sfinita per il dolore e la fatica, fece sosta nella chiesa
di S.Pietro, a metà strada tra Desenzano e Comenduno. La figlia
prese a consolare la madre, e insieme trovarono conforto in Dio e
nella B.Vergine.
Intanto
era scesa la sera e la madre uscì sola dalla chiesa per
raccogliere delle erbe. Ma
fu assalita da una bestia di colore nero e cornuta che le causò
un grande spavento e le strappò un lembo di veste, lasciandolo
poi cadere in un campo non lontano dalla chiesa. Poi
la madre riprese la figlia sulle spalle e la riportò a casa. Si
erano ormai fatte quasi le dieci di sera e il dolore non dava pace
a Ventura. Strisciando fino alla porta di casa, vide nel cielo una
gran luce e ne fu sorpresa.
E
vide avvicinarsi a lei una Signora di aspetto nobilissimo, che le
disse di sollevare la veste e di scoprire la gamba piagata.
Ventura rimase immobile per la sorpresa. Allora la Signora le
sollevò la veste, passò la sua mano sulla gamba, sul piede,
sulle dita; poi si tolse dal seno una benda bianca: la svolse,
tolse un pizzico di terra, la bagnò di saliva, e la spalmò sulla
gamba piagata.
Poi
disse alla ragazza di essere la Madonna, e le ordinò che, il
giorno appresso al sorgere del sole, tornasse nel campo dove la
bestia aveva lasciato cadere il brandello di veste della madre, lo
riprendesse e lo gettasse nell’ossario del cimitero, sul
sacrato. Deponesse poi la benda con la terra spalmata sulla gamba
nella fessura tonda di una roccia alla Ripa, appena sopra la
chiesa di S, Pietro, e che lì facesse edificare un'edicola, e vi
fosse dipinta l’immagine di Lei e del Figlio suo, e si facesse
conoscere il miracolo nei dintorni.
Ventura
balbettò che la condizione della gamba non le permetteva tutto
questo. La Vergine rispose:
“Non
temere, sarai del tutto guarita”.
E fu davvero così, come la Madonna
aveva detto. Fattosi
giorno, la cosa fu risaputa e confermata da tutti i vicini la
guarigione miracolosa.
Alla
presenza dei testimoni oculari: Concino dei Signori di Comenduno,
Franchino dei Borelli di Desenzano, Benedetto del fu Gataldo dei
Signori di Comenduno, Stefanino Mafiolo dei Marinoni di Desenzano,
Perolino del fu Perolino dei Marinoni, Pietro Mafiolo dei Solari,
Martino dei Marinoni di Desenzano, e di molti altri, il notaio
Gabriele fu Giuseppe dei Borelli di Desenzano stese l’atto
notarile.
A
testimonianza del miracolo, la Vergine dunque ordina a Venturina
Bonelli che sulla ripa che domina la chiesa parrocchiale di S.Pietro sia costruita un'edicola. In
breve tempo la gente di Desenzano, Comenduno, Albino concorre con
offerte di ogni genere perché sia soddisfatto il desiderio della
Vergine.
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A
Desenzano al Serio (Comune di Albino) in provincia di Bergamo
sorge, circondato dai monti, un santuario conosciuto come
Santuario della "Madonna della Gamba" in riferimento al
miracolo che ha dato origine alla sua costruzione.
"Venturina
Monelli, una ragazza di dodici anni, avrebbe dovuto essere
sottoposta all'amputazione di una gamba che andava in cancrena. La
madre portò la figliola davanti all'altare della Vergine nella
Chiesa della Ripa. Madre e figlia pregarono e piansero. Era l'8
ottobre 1440. La povera figliola, riportata alla propria casa,
posta al centro del paese, dopo alcune ore ebbe l'Apparizione di
una maestosa Signora che le sorrise amabilmente, dicendo di essere
la Madre di Dio. Le prese la gamba inferma, e ponendo sulle sue
piaghe un bianco pannolino, la guarì. Per manifestare la
riconoscenza alla Madre Celeste, la famiglia Bonelli e la
popolazione provvidero ad ampliare e decorare la chiesa della Ripa
e ad invocare Maria come Madonna del Miracolo".
Solo
nel 1579 la casa dove ebbe luogo l'Apparizione fu trasformata in
chiesetta. Il primo Santuario fu edificato in 7 anni (1592-99),
quello attuale fu terminato intorno al 1740, trecento anni dopo
l'Apparizione, rifatto dalle fondamenta. La festa principale
ricorre il 9 ottobre, anniversario dell'apparizione, preceduta da
una novena di preghiera.
Presso
questo santuario si recano molte persone che soffrono agli arti o
che debbono essere operate affinchè la Madonna interceda per
loro.
Ricordo
che un sabato di giugno accompagnai al santuario una trentina di
partecipanti al nostro gruppo di preghiera che non lo conoscevano.
Mentre stavamo pregando nella cripta udimmo una donna, che si
trovava lì prima di noi, scoppiare in un pianto a dirotto. Le
domandammo preoccupati che cosa le era successo e lei, sempre
singhiozzando ed appoggiandosi al marito, rispose che da anni
soffriva ad una gamba e nonostante ripetute operazioni non
riusciva ad utilizzare l'arto malato. Ma lì, nel santuario,
improvvisamente era guarita e mentre lo raccontava continuava a
camminare piangendo di gioia. Noi chiamammo il parroco a cui
raccontammo l'accaduto che subito scese a parlare con la signora e
suo marito i quali, poi, vennero a pranzo assieme a noi.
A
distanza di un anno mentre mi trovavo in una località balneare
all'estero con mia moglie conoscemmo un gruppo di bergamaschi che
abitavano ad Albino. Ovviamente il discorso cadde sul santuario
della Madonna della Gamba ed alcuni ci raccontarono che il
sagrista, di cui fecero il nome, qualche anno prima aveva
assistito ad una scena commovente al punto che quando la
raccontava si commuoveva ancora. Una mamma era solita portare il
figlio in carrozzella, perchè paralizzato agli arti inferiori,
davanti alla Madonna situata nella cripta del Santuario. Il
sagrista se la ricordava bene in quanto notava le difficoltà
della mamma a far scendere dalle scale la carrozzella. Un giorno,
mentre stava controllando la chiesa, vide il bambino alzarsi
improvvisamente in piedi e mettersi a camminare, suscitando la
commozione della madre,. La Madonna aveva premiato la fede della
mamma e l'aveva guarito testimoniando la promessa di Gesù: "Chiedete
e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto;
perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa
sarà aperto. Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà
una pietra? O se gli chiede un pesce, darà una serpe?
Se
voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri
figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose
buone a quelli che gliele domandano!" (Mt. 7,7 seg.)
Notizie
tratte dal sito
www.genitoricattolici.org |
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