Il
Santuario di Belmonte (Valperga Canavese - To)
Caratteristiche
Alto sulla
collina, a 727 metri di quota, ben visibile da tutto il territorio
circostante, il Santuario di Belmonte è da un millennio uno dei fari
della fede cristiana in Canavese.
La sua
bianca sagoma spicca isolata alla sommità del caratteristico monte il
cui granito rossastro, già ben visibile lungo la strada da Prascorsano,
e le vaste distese di sabbia rosata del versante settentrionale, le
"sabbionere", contribuiscono a creare intorno al complesso
religioso uno scenario altamente suggestivo. Dal 1991 tutta l'altura,
ripartita tra i comuni di Valperga, che ne ha la parte maggiore,
Prascorsano, Pertusio e Cuorgné, è stata dichiarata Riserva Naturale
della Regione Piemonte che ha posto vincoli ambientali, architettonici
ed archeologici.
Cenni Storici
Le vicende
di Belmonte e del suo Santuario sono sempre strettamente collegate a
quelle della storia alto-canavesana. Le tracce più antiche del
popolamento di quest'altura risalgono al primo millennio A.C., quando
gruppi di agricoltori-allevatori vennero ab abitare tra le rocce del
versante meridionale in un villaggio di cui si sono trovati abbondanti
resti materiali, attualmente esposti nel Museo Archeologico di Cuorgné.
Anche i
romani, che proprio ai piedi del monte, a san Ponzo, avevano uno dei
loro principali insediamenti, hanno lasciato tracce archeologiche, ma è
soprattutto nel periodo barbarico che Belmonte assume notevole
importanza per la posizione strategica: un villaggio-fortezza, cinto da
tre ordini di mura, ne corona la cima, ad affermare la presenza
longobarda nell'Alto Canavese.
Abbondantissimi
ed unici i reperti, specie metallici, tornati alla luce, mentre una
fibula a croce cristiana testimonia l'avvento della fede. Lentamente le
tenebre della storia si rischiarano, cominciano ad emergere figure e
personaggi: tra tutti quello di Arduino, le cui vicende ancora in parte
leggendarie si intrecciano con quelle di Belmonte.
Nel
1016, verso la fine della vita, a lui, sarebbe apparsa miracolosamente
la Madonna a restituirgli la malferma salute in cambio della
costruzione di una chiesa a Belmonte, cosa puntualmente eseguita già
sei giorni dopo con l'assistenza del nipote Guglielmo da Volpiano, abate
di Fruttuaria. Anche i più antichi documenti ci confermano che già
nell'undicesimo secolo vi era una cella benedettina, dipendente dal
monastero femminile di San Tommaso di Busano, sotto la giurisdizione e
tutela di quello di San Benigno di Fruttuaria.
Sorgono in
quest'epoca le prime costruzioni nella posizione dell'attuale convento. E'
nuovamente la Madonna ad apparire miracolosamente nel 1326 a Guido
vescovo di Asti, figura di prim'ordine nella storia canavesana per
la sua opera di pacificazione tra i signori feudali; per suo
interessamento il monastero venne dotato di beni e vi si stabilirono
nobili fanciulle di origine astigiana.
Nel 1477
l'abbazia di Fruttuaria, da cui sempre dipendeva Belmonte venne eretta
in commenda; il monastero ne risentì negativamente e le Benedettine,
quasi abbandonate a se stesse, rimasero prive di aiuti religiosi e
temporali. Nel 1602, a seguito dei decreti del Concilio di Trento che
proibivano i conventi femminili fuori dalle mura cittadine, le
Benedettine furono costrette a lasciare Belmonte: era loro intenzione di
portare con sé anche la statua miracolosa, ma un'improvvisa oscurità
lasciò intendere l'intenzione della Madonna di rimanere a Belmonte. Il
loro posto venne preso dai Frati Minori di san Francesco.
Nei secoli
questi ampliarono gradualmente il convento, ricostruirono totalmente la
chiesa (1620) rendendola sempre più ricca di opere d'arte, più ampia e
più bella, cinsero la sommità del monte con le cappelle della Via
Crucis (1712) e, quel che è più importante, ne fecero il centro
spirituale delle terre canavesane. Il convento fu soppresso sotto la
rivoluzione francese; si tentò anche di distruggere la statua della
Madonna, portata per dileggio a Valperga, ma una serie di eventi
eccezionali impedì che l'opera venisse portata a compimento. Anche gli
edifici vennero messi all'asta nel 1805 ma vennero personalmente
acquistati dall'abate Giacomo Valperga di Masino che li riconsegnò ai
francescani. Nuovamente soppresso nel 1866 con la legge Ricasoli, venne
subito rivendicato come proprietà privata e riaperto già nel 1872,
divendendo meta di pellegrinaggi e di un flusso continuo di fedeli.
I frati
non vi restarono isolati ma parteciparono alla vita delle popolazioni,
oltre che con l'esercizio del sacerdozio, con l'aiuto, il consiglio e
l'ospitalità concessa sempre a chi la richiedeva. Trovarono così asilo
nel loro convento tutti i perseguitati nei momenti difficili della
nostra storia. Capitoli importanti nella vita del Santuario sono quelli
delle cerimonie delle incoronazioni solenni della Madonna: il
primo è del 1788 ed in tale occasione il Capitolo Vaticano, vagliate le
prove tastimoniali dei miracoli, riconobbe ufficialmente le virtù
soprannaturali della statua ivi custodita. Cent'anni dopo,
l'incoronazione vide la chiesa interamente rinnovata: ampliato ed
abbellito l'interno con affreschi di notevole valore artistico sugli
episodi più importanti della vita del Santuario, ricostruita
interamente la facciata. Risale a quello stesso periodo la costruzione
dei piloni con i misteri del Rosario lungo la tradizionale via pedonale
da Valperga, mentre sono di epoca più recente il monumento alle Penne
Mozze canavesane e la statua di san Francesco sul punto più alto della
collina con le braccia innalzate al cielo a cantare le lodi di Dio e
chiedere grazie per gli abitanti delle terre sottostanti.
|
Santuario
di Belmonte - Frati Francescani
10087
Valperga Canavese (To) - tel.0124/617204
Sono
disponibili volumi sul Santuario e la rivista trimestrale
"L'Eco del Santuario di Belmonte"
***
|
Altre
apparizioni mariane
*** |