Apparizione di Monsummano Terme (PT)
9 giugno 1573
Maria SS.
della Fontenuova
10 giugno 1602 - miracolo del pianto
7 luglio 1602 - miracolo della fonte |
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MARIA,
MADRE DI MISERICORDIA
Monsummano Terme, città natale del poeta
Giuseppe Giusti, è una cittadina amena ed importante della provincia di
Pistoia, a due chilometri dalla rinomata Montecatini Terme, stazione
idro-minerale e climatica estivo-autunnale. Le sue origini sono molto
antiche. Il primo nucleo di abitanti si stabilisce sul colle vicino,
dove ancora si ammirano i resti dell’antico castello, perché la valle
altro non è che una palude acquitrinosa e malsana. I contadini a
gruppi, dalle colline dove abitano, scendono a coltivare i pochi campi
contesi faticosamente alle macchie boscose ed agli acquitrini, ed a sera
ritornano sulle alture. Nel 1500, ad opera dei Signori di Firenze, si
intraprende l’opera di bonifica della pianura; sorgono quindi i primi
nuclei abitati e le strade che li collegano. Lungo le strade vengono
costruite delle “Margini” o Tabernacoli dove sono venerate immagini
sacre, specialmente di Maria SS. con il piccolo Gesù in braccio.
Una di queste si trova nella località
chiamata “Pozzo vecchio” o “Renatico”; vi è dipinta una devota
immagine di Maria che tiene sulle ginocchia Gesù Bambino, circondata da
quattro santi, riconosciuti comunemente come San Nicolao, San Marco, San
Sebastiano e San Rocco. L’affresco viene fatto risalire al secolo XIV,
cioè tra il 1327 e il 1348, collegato alla grande pestilenza descritta
dal Boccaccio, ma più verosimilmente è opera di un pittore del 1500,
buon conoscitore dell’anatomia. Ai piedi di questa Immagine sostano in
preghiera i contadini che scendono al piano per i loro lavori, e alla
sera prima di risalire al castello.
La tradizione racconta che una
pastorella, di nome Jacopina Mariotti, il 9 giugno 1573, si ferma a
pregare davanti all’Immagine della Madonna, come è solita fare ogni
giorno, e dimentica di vigilare il gregge. Quando si alza per tornare a
casa, non trova più le sue pecore; piangendo ritorna ai piedi di Maria
e chiede con fiducia di poterle ritrovare.
Alzando
gli occhi pieni di lacrime, Jacopina vede l’Immagine animarsi:
la
Madonna muove gli occhi e stendendo il braccio le indica dove si
è radunato il gregge. Aggiunge pure di recarsi al castello e di
dire al rettore della Chiesa di San Nicolao di costruire una
chiesa lì dove si trova il Tabernacolo. |
La notizia del fatto si diffonde con
rapidità, i devoti accorrono numerosi da ogni parte, tanto che le
autorità comunali e religiose decidono di costruire sul luogo una
piccola cappella. Ogni anno, il 9 giugno, la popolazione di Monsummano
viene in devota processione alla “Madonna del pianto” e la devozione
popolare va crescendo.
I “Ricordi” inediti di Don Simone Casciani, rettore della chiesa di
San Nicolao, scritti di proprio pugno dall’11 maggio 1602 al 30 maggio
1604, ci tramandano altri fatti prodigiosi. Come ogni anno il 9 giugno
1602, la comunità di Monsummano si reca in processione alla “Madonna
del pianto” venerata “per essersi più tempo (cioè anni
prima) se mostrata miracolosa in tal giorno (il 9 giugno 1573)
”. “Il giorno seguente che noi vi eravamo andati in pricissione
(sic!), che fu il lunedì alli dieci di Giugno,” –
racconta Don Casciani – una ragazza “inginocchiatasi avanti a
detta Madonna sentì nel tabernacolo di detta Madonna ammodo di uno
pianto d’uno bambino, et detta fanciulla volendosi chiarire, cominciò
a rizzarsi per meglio vedere, et drento (= dentro) non vide
niente et girando dreto (= dietro) a detto tabernacolo ancora non
vide dintorno né sul tetto cosa alcuna...”.(1)
Spaventata la ragazza corre a casa e Don Casciani ha modo di
interrogarla e di certificare quanto detto.
Nel “Ricordo” del 7 luglio 1602 Don
Casciani ci informa di un altro prodigio: «Addì 7 di luglio 1602».
«Ricordo come questa mattina quando si diceva la Messa alla Vergine
Maria di piano apparve costì dintorno a detta Madonna di verso Monte
Summano in un pezzo di terra che è dell’opera della Chiesa di San
Nicholò di Monte Summano una polla d’acqua buona et in quantità, et
subbito se ne cominciò a bere et era veramente di quella bontà et
freschezza che rispetto al tempo et luogho pareva essere; et io Simone
Chasciani Rettore della Chiesa di San Nicholò sopradetto ne ho bevuta
per divotione et tutto il resto del popolo. – Per memoria». (1)
Da allora l’Immagine di Maria è
chiamata «Madonna della Fonte Nuova».
Questo titolo appare nei documenti del marzo 1603 e quindi in tutti gli
altri dal 9 aprile 1604. Questi “Ricordi” di Don Casciani sono
importanti perché confermano che la “Madonna del piano” è venerata
da tempo per essersi mostrata miracolosa in quel giorno, cioè il 9
giugno 1573. Da questa manifestazione, e dagli altri avvenimenti
prodigiosi, sono iniziati il concorso di popolo, i pellegrinaggi e
quindi la costruzione del Santuario, del quale è posta la prima pietra
il 30 dicembre 1602. Una lapide, collocata sulla facciata del Santuario,
ricorda l’avvenimento con questa scritta in latino: “Cosimo (II)
primogenito, per comando di Ferdinando (I) e di Cristina, Granduchi di
Toscana, pose la prima pietra del tempio da erigersi alla Vergine Madre
di Dio, il 30 dicembre dell’anno del Signore 1602”. (1)
La Chiesa, a croce latina circondata parzialmente da un loggiato, è
edificata in breve tempo; terminata nel 1605 la costruzione, negli anni
seguenti sono eseguiti il pavimento, gli altari marmorei, il soffitto a
cassettoni in legno dorato, ornato di tre tele a soggetto mariano, il
coro in legno, l’organo e le restanti suppellettili sacre. La Chiesa e
l’Altare maggiore sono consacrati il 30 aprile 1616 da Mons. Pietro
Giovan Battista Puccini, vescovo di Montepulciano. Il 25 agosto del 1782
l’Immagine della Madonna della Fonte Nuova viene solennemente
incoronata con la preziosa corona donata già nel 1608 da Cosimo II
de’ Medici, e con decreto del Papa Paolo VI, il 25 agosto del 1963 è
dichiarata Patrona della Diocesi di Pescia. |
Don Mario Morra
Tratto dalla rivista
del santuario "Maria Ausiliatrice", voluto da Don Bosco. N°
06/2004
(1) Carlo Natali,
Il santuario di Maria SS. Della Fontenuova, Patrona della Diocesi di
Pescia (Monsummano Terme 1963).
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