Apparizione
del Monte Carpegna
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Dopo l'anno 1000 -
Parco
Naturale Regionale Sasso Simone e Simoncello
Montecopiolo
- Regione Marche |
MONTECOPIOLO
La cima del Monte
Carpegna, (1415m s.l.m.) da sempre è dedicata al culto della Madonna
per la presenza di un antico santuario. La leggenda narra di un
intervento miracoloso della Vergine che si presentò a dei pastorelli;
dopo quest’apparizione venne ritrovata sul monte un’immagine della
Madonna, appesa ad un faggio (da qui il nome di Beata Vergine del
Faggio). Per devozione l’immagine venne trasportata giù in paese, ma
l’indomani essa si trovava nuovamente sul monte appesa al faggio. Per
la popolazione era evidente il desiderio della Vergine di dedicarle un
santuario sul Monte Carpegna.
Si ha
notizia della presenza di quest’edificio per il culto mariano già nei
primi anni del Duecento (1205), quando vennero fatti dei lasciti in
favore della chiesa di Santa Maria sul Monte Carpegna. Il fatto che
addirittura la piccola chiesa fosse interessata da lasciti e che fosse
tenuta da un rettore sono testimonianza dell’importanza che questa
chiesa, dipendente dall’abbazia del Mutino, aveva all’epoca.
La chiesa duecentesca senza dubbio doveva avere caratteristiche ben
diverse dall’attuale, innanzitutto per le sue dimensioni: mentre
l’attuale eremo è dotato, oltre che ovviamente della chiesa e di un
massiccio campanile, anche di un romitorio, l’antica chiesa consisteva
semplicemente in una celletta, unico e modesto edificio mariano. Per
questo motivo l’eremo era anche chiamato Santa Maria della Cella.
In diversi Atti e Visite pastorali è citata la chiesa della Beata
Vergine del Faggio non solo per dei lasciti ma anche per delle
ristrutturazioni da questi finanziate. Ma la ristrutturazione più
consistente risale al secondo dopoguerra: in quest’occasione vennero
ampliati i vecchi locali, venne costruito un portico per l’accesso
separato all’eremo, venne costruito un nuovo campanile nel luogo
altrimenti occupato dall’antica celletta; questa sfortunata decisione
ha inevitabilmente portato alla completa distruzione dell’antico
originario edificio del XIII° secolo. Da quel momento l’eremo non ha
più cambiato il suo aspetto, anche i recenti lavori di consolidamento e
ristrutturazione sono stati pensati nel totale rispetto delle
preesistenze.
Antica pressoché come la celletta deve essere la statua lignea della
Madonna, visto che già nel 1578 si parla della necessità di restaurare
la statua e l’ancona che la incorniciava riparandole ed indorandole
nuovamente, rovinate ormai dal tempo per la loro antica datazione.
Purtroppo oggi la statua della Madonna, recentemente restaurata, è
mancante del Bambino: la statuetta lignea originale venne sostituita da
una figura in cartapesta giudicata ormai non ristrutturabile dai tecnici
incaricati.
Tratto dal
sito
www.parcosimone.org
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