Montefalco,
Perugia, 1268 - Montefalco, 17 agosto 1308
Nacque a
Montefalco (PG) intorno all’anno 1268 e lì trascorse
tutta al sua vita. A sei anni entrò nell’eremo in cui
viveva sua sorella Giovanna.e dove nel 1291, dopo la morte
di questa, Chiara venne eletta superiora, ufficio che
conservò fino alla morte. Nella sua vita si comportò
sempre in modo esemplare. Raccomandava vivamente alle
consorelle spirito di sacrificio e impegno personale nella
realizzazione di una solida vita spirituale. Godette di
scienza infusa e difese vivamente la fede. Si distinse per
l’amore alla passione di Cristo, ed ebbe molto a cuore
la devozione alla Croce. Negli ultimi anni affermava
insistentemente di avere impressa nel suo cuore la Croce
del Signore e, dopo la sua morte, le consorelle volendo
provare il senso delle sue parole,. avendole estratto il
cuore, vi trovarono impressi i segni della Passione. Il
suo corpo riposa nella chiesa delle monache agostiniane di
Montefalco.
Etimologia:
Chiara = trasparente, illustre, dal latino
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Seconda
figlia di Damiano e di Giacoma, Chiara nacque a Montefalco,
in provincia di Perugia, nel 1268. Presa d'amor divino,
fin dall'età di quattro anni mostrò una così forte
inclinazione all'esercizio della preghiera da trascorrere
intere ore immersa nell'orazione, ritirata nei luoghi più
riposti della casa paterna. Sin da allora ella ebbe anche
una profonda devozione per la Passione di Nostro Signore e
ia sola vista di un Crocifisso era per lei come un monito
di continua mortificazione, a cui si abbandonava
volentieri infliggendo al corpo innocente le più dure
macerazioni con dolorosi cilizi, tanto che sembrava quasi
incredibile che una bimba di sei anni potesse avere non già
il pensiero, ma la forza di sopportarne il tormento.
Consacratasi interamente a Dio, Chiara volle seguire
l'esempio della sorella Giovanna, chiedendo di entrare nel
locale reclusorio, dove fu accolta nel 1275. La santità
della piccola e le elette virtù di Giovanna fecero
accorrere nel reclusorio di Montefalco sempre nuove
aspiranti, per cui ben presto si dovette intraprendere la
costruzione di uno più grande, che, cominciata nel 1282,
si protrasse per otto anni tra opposizioni, contrasti e
difficoltà di varia natura. A causa delle ristrettezze
finanziarie, per qualche tempo durante i lavori Chiara fu
incaricata anche di andare alla questua. Nel 1290, allorché
il nuovo reclusorio fu terminato, si pensò che sarebbe
stato più opportuno fosse eretto in monastero, affinché
la comunità potesse entrare a far parte di qualche
religione approvata. Giovanna ne interessò il vescovo
Gerardo Artesino, che, con decreto del 10 giugno 1290,
riconobbe la nuova famiglia religiosa, dando ad essa la
regola di s. Agostino e autorizzando in pari tempo
l'accettazione di novizie. Il novello monastero fu
chiamato "della Croce", su proposta della stessa
Giovanna, che ne venne subito eletta badessa.
Alla morte della sorella (22 novembre 1291), Chiara fu
chiamata immediatamente a succederle nella carica, contro
la sua volontà e nonostante la giovane età. Durante il
suo governo, che esercitò sempre con illuminata fermezza,
seppe tenere sempre vivo nella comunità, con la parola e
con l'esempio, un gran desiderio di perfezione. Ebbe da
Dio singolari grazie mistiche, come visioni ed estasi, e
doni soprannaturali che profuse dentro e fuori il
monastero, venendo,- inoltre, favorita dal Signore col
dono della scienza infusa, per cui poté offrire dotte
soluzioni alle più ardue questioni propostele da teologi,
filosofi e letterati. Alla sua pronta azione, si deve poi
la scoperta e l'eliminazione, tra la fine del 1306 e gli
inizi del 1307, di una setta eretica chiamata dello
"Spirito di libertà", che andava diffondendo
per tutta l'Umbria errori quietistici.
Tanta era la fama di sé e delle sue virtù suscitata in
vita da Chiara che subito dopo la morte, avvenuta nel
suo monastero della Croce in Montefalco il 17 agosto 1308,
fu venerata come santa.
Una tradizione leggendaria, fondata su una accesa pietà e
su una ingenua nozione dell'anatomia, riferisce che nel
cuore di Chiara, di eccezionali dimensioni, si credette di
scorgere i simboli della Passione: il Crocifisso, il
flagello, la colonna, la corona di spine, i tre chiodi e
la lancia, la canna con la spugna. Inoltre nella
cistifellea della santa si sarebbero riconosciuti tre
globi di uguali dimensioni, peso e colore, disposti in
forma di triangolo, come un simbolo della S.ma Trinità.
Erano trascorsi solo dieci mesi dalla morte di Chiara,
quando il vescovo di Spoleto, Pietro Paolo Trinci, ordinò
il 18 giugno 1309 di iniziare il processo informativo
sulla sua vita e sulle virtù; poiché, però, avvenivano
sempre nuovi miracoli e aumentava la devozione per la pia
suora di Montefalco, molti fecero viva istanza presso la
S. Sede per la canonizzazione di Chiara; procuratore della
causa fu Berengario di S. Africano, che a tal fine si recò
nel 1316 ad Avignone da Giovanni XXII, il quale deputò il
cardinale Napoleone Orsini, legato a Perugia, a informarsi
e riferire. Il nuovo processo, cominciato il 6 settembre
1318 e dal quale sarebbe dipesa certamente la
canonizzazione di Chiara, per cause del tutto esterne non
poté tuttavia aver seguito. Fu solo nel 1624 che Urbano
VIII concesse, dapprima all'Ordine (14 agosto), poi alla
diocesi di Spoleto (28 sett.), di recitare l'Ufficio e la
Messa con preghiera propria in onore di Chiara, il cui
nome Clemente X fece inserire, il 19 apr. 1673, nel
Martirologio Romano. Nel 1736, Clemente XII ordinò la
ripresa della causa e l'anno seguente la S. Congregazione
dei Riti approvò il culto ab immemorabili; nel 1738, fu
istruito il nuovo processo apostolico sulle virtù e i
miracoli, ratificato dalla S. Congregazione dei Riti il 17
settembre 1743. In tal modo si poteva procedere
all'approvazione delle virtù eroiche, che si ebbe,
tuttavia, solo un secolo più tardi, dopo un ulteriore
processo apostolico, incominciato il 22 ottobre 1850,
conclusosi il 21 novembre 1851 e approvato dalla S.
Congregazione dei Riti il 25 settembre 1852; solo 1'8
dicembre 1881, però, la beata Chiara da Montefalco fu
solennemente canonizzata da Leone XIII.
Il 17 agosto si commemora la santa, mentre il 30 ottobre
si celebra la festa "Impressio Crucifixi in corde s.
Clarae".
Autore:
Nicolo' Del Re
Tratto
dal sito: www.santiebeati.it
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