Le
apparizioni di Zaro e la tragedia di New York
Quello che vi
vogliamo proporre è un caso che recentemente ha guadagnato l'attenzione
della stampa nazionale. Si tratta di una visione che la Madonna avrebbe
mostrato a Simona P., una delle
veggenti delle apparizioni di Zaro (Ischia), nella quale la Madre di Dio
si dice abbia profetizzato il crollo delle Torri Gemelle a New York,
avvenuto nel settembre del 2001. Il condizionale in questi casi
ovviamente è d'obbligo. Teniamo a precisare che su queste apparizioni
non abbiamo a disposizione che poche informazioni, la maggior parte
delle quali riportate dai giornali che se ne sono occupati di recente.
Pare comunque che i veggenti siano seguiti da un direttore spirituale e
i messaggi (alcuni di questi li potrete trovare nel sito il cui link è
stato inserito in fondo a questa pagina) non sembrano contenere niente
di "sospetto", e per altro sembrerebbero abbastanza in linea
con quelli delle principali apparizioni mariane del 20° secolo.
Tuttavia, come sempre facciamo in casi come questo, non possiamo che
invitarvi alla prudenza in attesa che la Chiesa si pronunci.
Come avrete modo di leggere, in alcuni messaggi si parla esplicitamente
di catastrofi e di castighi. Non bisogna dimenticare che molte profezie
sono condizionali, qualsiasi castigo e qualsiasi calamità naturale può
essere evitata, o quanto meno attenuata, con la preghiera. Anche la
veggente nell'intervista che abbiamo pubblicato, evita qualsiasi tono
catastrofico o apocalittico invitando anzi a pregare e a mettersi nelle
mani di Dio: "la Madonna ripete sempre
che con le preghiere possiamo cambiare le cose" - sottolinea
Simona.
L'11
settembre in una profezia della Madonna
La tragedia delle Torri
Gemelle di New York era stata annunciata già otto anni fa da una
profezia divina: la Madonna apparve a tre ragazzine in un bosco a Forio
Ischia, e fece vedere a una di loro, Simona, i grattacieli di Manhattan
in fiamme. La testimonianza della ragazza apparve su "Epoca"
l'anno successivo: "Ho visto dei grattacieli che venivano giù; poi
ho visto la Statua della Libertà in frantumi e ho capito che doveva
essere New York". Le apparizioni della Madonna a Ischia sarebbero
iniziate l'8 ottobre 1994, quando due bambine di 9 e 11 anni, che erano
andare a fare una passeggiata nel bosco di Zaro, riferirono di aver
visto la Vergine sostenendo che la Madonna le aveva invitate a pregare
"per l'umanità in pericolo". Da allora la radura è diventata
meta di incessanti pellegrinaggi. E tra i tanti ragazzi che andavano nel
bosco per assistere all'apparizione della Madonna c'erano anche tre
amiche, Simona, Antonella e Restituta, tutte sedicenni.
Proprio a Simona la Madonna sarebbe apparsa all'improvviso, facendole
vedere l'attacco all'America con 7 anni di anticipo. La sua
testimonianza venne raccolta da Federica Raimondi, giornalista inviata
sul posto da "Epoca": "Simona - scrive la giornalista sul
numero dell'8 ottobre 1995 - ci racconta di una vita normalissima, la
scuola, le amiche, il fidanzatino. Ha incominciato a frequentare il
gruppo (dei ragazzi che quotidianamente frequentavano il bosco, ndr)
dieci mesi fa. A Natale ha sentito la voce della Madonna, e da maggio la
vede anche. Ha ricevuto - dice - il dono di lingue, cioè sa pregare in
tedesco, in inglese e in aramaico, senza averli mai conosciuti. Il padre
conferma tutto".
A Ischia la profezia, dopo lo scalpore provocato inizialmente, era stata
dimenticata. E' stato il quotidiano locale "Il Golfo" a
recuperare in archivio la storia delle visioni di Simona: messaggi,
quelli affidati alla ragazza dalla Vergine, con contenuto catastrofico.
E talmente chiari [...] da far sospettare che si trattasse solo di
isteria collettiva. Se la ragazza abbia visto davvero la Madonna,
nessuno lo sa con certezza. Resta il fatto che quella profezia formulata
con anni di anticipo è quantomeno sconvolgente.
E non è finita, perché la Madonna, a Simona, affidò anche un'altra
visione: "Ho visto un'isola e un vulcano che eruttava, la gente
cercare di scappare ma non ci riusciva e l'isola veniva inghiottita dal
mare". A quale isola si riferiva?
Fonti: TG5
(notizia) e CNN
Italia
"In
un mio articolo un riferimento all'11 settembre? E' sconvolgente!"
A
quelle parole non aveva più pensato. Le aveva dimenticate, come tante
altre ascoltate in anni di attività giornalistica dai più diversi
interlocutori. Così, quando ieri mattina ha trovato quel messaggio
nella segreteria telefonica, Federica Raimondi, giornalista napoletana,
non ha pensato che la richiesta di contattare al più presto la
Redazione de "Il Golfo" potesse essere messa in relazione a
quel servizio, realizzato nell'autunno del '95 a Ischia e pubblicato,
con tanto di richiamo in prima pagina - "Ischia come Medjugorie"
- su "Epoca". Un articolo che, al di là dei particolari e al
contrario di tanti altri scritti negli anni, è rimasto ben impresso
nella sua mente, insieme alle strane sensazioni che le aveva suscitato
allora.
"Una specie di premonizione dell'attentato alle Torri Gemelle nel
mio articolo? Non ci avevo mai pensato. Ma davvero?" Federica
Raimondi non nasconde la sorpresa per quella che è una rivelazione
anche per lei, com'è stato per tanti nostri lettori domenica scorsa. Ma
lo stupore lascia subito spazio ai ricordi. E dopo essere rimasta in
silenzio per qualche istante, la nostra interlocutrice, gentile e
disponibile fin dalle prime battute, comincia una ricostruzione a voce
alta dell'origine e del contenuto dell'articolo ritornato d'attualità
sul nostro Giornale. "Ora che mi ci fa pensare - dice - ricordo
qualcosa a proposito dei grattacieli che mi disse quella ragazzina. Ma
non l'ho mai collegato a quanto è successo l'11 settembre. Non è che
me lo può leggere?" Leggiamo quelle poche righe che, a posteriori,
assumono davvero un significato e un valore impensabili all'epoca in cui
furono scritte. "Mamma mia! - commenta - Risentire ora certe parole
è sconvolgente. Mi vengono i brividi...Certo, si tratta di una
descrizione incredibile. Ricordavo molto vagamente quelle frasi, al
contrario della mia visita nel bosco e dei colloqui che ebbi con i
ragazzini, che sono rimasti ben vivi nella mia memoria".
E dire che quando aveva deciso di venire a Ischia per verificare cosa
accadesse nel bosco di Zaro, la Raimondi non sapeva neppure se avrebbe
trovato qualcosa di interessante e se ne sarebbe uscito un articolo.
Tanto che non si fece accompagnare neppure da un fotografo. "Erano
stati i miei genitori - racconta - che erano appena stati in vacanza a
Ischia, ad accennarmi a questa strana situazione di cui si parlava tanto
sull'isola. E del fatto che tanta gente si recasse nel bosco per pregare
e per ascoltare le rivelazioni di un gruppo di ragazzini che sostenevano
di vedere la Madonna. Sinceramente, quando decisi di andare a vedere di
persona di cosa si trattasse, ero piuttosto scettica, pensavo che nella
migliore delle ipotesi fosse un caso di suggestione collettiva. Ma poi,
sul posto, l'impressione fu molto diversa".
Man mano che descrive quell'esperienza, in modo sempre meno generico e
sempre più prodigo dei particolari che le stanno tornando alla memoria
mentre parla, la giornalista sottolinea l'atteggiamento dei piccoli
veggenti e l'idea che si fece di loro e dei fenomeni di cui erano
protagonisti. "Ricordo perfettamente la scena - spiega - I ragazzi
muovevano velocemente le palpebre con lo sguardo fisso nel vuoto. Anche
quella ragazzina, Simona, era come estranea in quel momento alla realtà
che aveva intorno. Lo sguardo fisso mi impressionò. Non c'era movimento
che attirasse l'attenzione di quegli occhi: anche se vi avessimo
avvicinato una fiammella, non se ne sarebbero accorti. E già questo mi
convinse che i ragazzi non fossero dei simulatori, al massimo forse si
suggestionavano a vicenda, ma erano sinceri".
Una sensazione rafforzata proprio dall'incontro e dal colloquio con
Simona: "Con lei c'erano anche i genitori, mi pare che il padre
lavorasse in albergo. Che ascoltavano stupiti come me quanto lei
raccontava. Simona era molto emozionata e riusciva a trasmettere questo
stato d'animo anche a chi le stava incontro. E tra le cose che mi disse
e che poi ho scritto c'era anche quella visione dei grattacieli, di cui
avevo dimenticato i particolari. Comunque, la ragazza mi parve
assolutamente sincera".
Secondo lei, insomma, si trattava davvero di visioni? "Non saprei
esattamente come definirle. Per chi ha fede, si tratta di visioni, altri
potrebbero definirli dei fenomeni paranormali. Ma personalmente, sono
convinta che non vi fosse simulazione".
Di quel servizio, la Raimondi ricorda distintamente anche un non troppo
felice approccio con il parroco. "Subito dopo aver parlato con i
ragazzi - dice - telefonai al parroco, che mi rispose in modo molto
brusco. Ebbi addirittura la sensazione che volesse chiudere il telefono.
Mi accusò di essere in cerca di facili scoop, disse che i ragazzi
dovevano pensare a cose più adatte alla loro età e che la stampa
voleva fare del sensazionalismo su questa vicenda. E comunque la chiesa
era molto cauta, non si pronunciava sulle visioni dei ragazzi".
Poi, arriva un altro particolare, testimoniato dalla data della
pubblicazione dell'articolo, ma che l'autrice rammenta solo ora. Un
particolare che rende ancora più inquietante la rivelazione sui
grattacieli di New York: "Il "pezzo" è del '95, vero? Mi
pare che fosse proprio settembre, forse la metà di settembre. E'
incredibile! Qualche giorno dopo di me andò anche il fotografo di
"Epoca", che prima era molto perplesso, pieno di dubbi su
questa storia. Ma anche lui, al ritorno, mi confermò di essere rimasto
molto colpito. E comunque, per quello che aveva visto, era d'accordo con
me: quei ragazzi non mentivano. Anche se non sapevamo come giudicare
quanto era accaduto pure sotto i nostri occhi".
A distanza di sette anni, tornata all'improvviso d'attualità questa
storia, la Raimondi è curiosa di sapere come sia finita. E ci riempie
di domande: "Che fine hanno fatto i ragazzi? Le visioni continuano?
E la gente si riunisce ancora nel bosco di Zaro?" Poi, prima dei
saluti di rito, Federica Raimondi ripete ancora quelle due parole, che
non solo per lei rappresentano il naturale commento alla visione del
crollo di grattacieli newyorkesi avuta da una ragazzina sedicenne, ben
sette anni prima che le Torri Gemelle "venissero giù" in
diretta televisiva davanti a qualche miliardo di telespettatori:
"E' sconvolgente!" Già...
Da un articolo de
"Il Golfo",
di Isabella Marino
- 1-10-2002
"L'11
settembre è stata la conferma di ciò che la Mamma ci aveva
annunciato"
Il primo obiettivo,
appena lette le agenzie, è stato di riuscire a trovare quella Simona P.
che sette anni fa aveva raccontato la visione premonitrice di quanto
sarebbe accaduto alle Twin Towers di New York.
[...] ieri pomeriggio abbiamo trovato il modo di contattare Simona
(continueremo, per quanto ci riguarda, a citarla con il solo nome di
battesimo), siamo stati incerti fino all'ultimo trillo del telefono
dell'esito di quel nostro tentativo. Del resto, delicato era l'argomento
e delicate erano le circostanze, per cui avremmo potuto anche incorrere
in un secco rifiuto da parte dell'ex ragazzina ormai donna. Un rischio
sempre in agguato ad ogni intervista, ma stavolta forse più concreto di
altre. Come testimoniano, d'altronde, i rifiuti in cui sono incorsi in
questi giorni i colleghi di altre testate da parte di altri protagonisti
di questa vicenda.
"Sono io Simona - risponde però una voce giovane e squillante -
Non c'è problema, mi chieda cosa le interessa sapere e cercherò di
risponderle". La disponibilità appena dichiarata la nostra
interlocutrice la dimostra nei fatti, non sottraendosi a nessuno degli
interrogativi che le poniamo e, anzi, colloquiando con una spigliatezza
e giovialità che, senza conoscerla, ce la fa immaginare come una
ragazza aperta e simpatica, per nulla turbata dall'offensiva mediatica
che si è scatenata in questi ultimi giorni sulla storia sua e degli
altri ragazzi di Zaro. Che, peraltro, è come se fossero presenti anche
loro e partecipassero alla nostra conversazione telefonica, visto che
Simona ne parla di continuo, come se stessero tutti accanto a lei,
utilizzando quasi sempre i verbi alla prima persona plurale.
La prima domanda è fin troppo scontata. Quando ha assistito al disastro
dell'11 settembre, che effetto le ha fatto ricordare la visione che
aveva svelato sei anni prima?
"Lì per lì nulla, a dire il vero. Non ci ho pensato subito. Anche
perché l'11 settembre le torri sono state colpite dai due aerei e poi
sono crollate, mentre nella mia visione gli aerei non c'erano. Poi, però,
parlandone con gli altri abbiamo notato il legame che c'era fra le due
situazioni e ne siamo rimasti colpiti".
- Quando parla degli altri a chi si riferisce. Ai suoi familiari o agli
altri ragazzi del gruppo?
"Naturalmente agli altri ragazzi che frequentano Zaro con me. Ne
abbiamo parlato subito insieme".
- Anche loro videro allora, nel '94, quello che vide lei e che poi finì
sul giornale?
"No, quella visione in particolare l'avemmo solo io e un'altra
ragazza del gruppo, Antonella".
- Vi apparvero due situazioni identiche, oppure le due immagini
differivano per qualche particolare?
"No, vedemmo la stessa cosa".
- Lei disse nel '95 di essere rimasta molto turbata da quella visione,
che effetto le ha fatto assistere alle scene del disastro di New York
l'11 settembre?
"Certo, mi ha fatto effetto, come a tutti. Ma, come le ho detto,
non ho messo subito in relazione quelle immagini con la mia visione.
Poi, quando abbiamo capito la somiglianza fra le due situazioni, ci
siamo detti: "La mamma ci aveva dato un'indicazione giusta. E'
stata per noi una conferma di quanto la Madonna ci aveva svelato".
- Come la ricorda, quella visione - possiamo chiamarla cosi? - a
distanza di anni?
"La ricordo perfettamente, nitida in tutti i particolari, che
all'epoca mi colpirono davvero molto".
- Lei aveva visto il nostro giornale di domenica? Cosa ha pensato quando
ha letto che era stata individuato il legame tra l'attacco alle torri e
ciò che le aveva raccontato tanto tempo prima?
"Sì, ho visto il giornale. Sinceramente, ho pensato solo che fosse
stata ritirata fuori una situazione già vissuta anni fa, nel '95. Non
posso dire di esserne rimasta particolarmente turbata".
- A proposito del '95, ricorda quell'intervista?
"Veramente, non sono sicura che si sia trattato di una intervista.
Allora, quando ci incontravamo nel bosco, raccontavamo le nostre visioni
e i messaggi che ci affidava la Madonna a tutti i presenti. E
rispondevamo a chiunque ci facesse delle domande. Credo che la
giornalista sia venuta ad assistere ad uno dei nostri incontri di
preghiera e abbia parlato con noi, chiedendoci anche delle cose come
tanti".
- Nell'articolo del '95 si parlava anche di un'altra visione di un
vulcano che eruttava e di un'isola che scompariva. Se ne ricorda?
"Sì, me la ricordo bene. Naturalmente, spero che quella visione
non si avveri".
- Ha mai pensato che quell'isola potrebbe essere Ischia?
"Assolutamente no, non mi è venuto mai in mente. E poi la Madonna
ripete sempre, questo voglio dirlo, che con le preghiere possiamo
cambiare le cose".
- Frequentate ancora il bosco di Zaro?
"Certo, che lo frequentiamo. Andiamo a pregare regolarmente, ogni
mercoledì, sabato e domenica. E l'8 e il 26 di ogni mese. L'8 perché
è il giorno della prima apparizione e il 26 per la lettura dei
messaggi. Recitiamo il Santo Rosario tutti insieme e a volte la Madonna
ci appare".
- Dunque le apparizioni continuano e la Madonna vi affida anche nuovi
messaggi
"Sì, la vediamo ancora e riceviamo anche dei messaggi che
consegniamo al nostro parroco e che poi leggiamo il 26 di ogni mese.
Delle apparizioni e delle visioni parliamo e ci confidiamo solo con don
Franco".
- Lui come valuta le vostre visioni?
"Lui non ha mai dato giudizi. Non lo ha mai fatto in questi anni.
Ci ha sempre ripetuto: 'Se son rose fioriranno'. Con lui c'è un
rapporto molto sereno".
- Avete avuto altre visioni come quelle di cui si è parlato?
"Sì, qualcosa c'è stato, ma non ne possiamo ancora parlare".
- Lei e gli altri ora siete cresciuti, siete donne e uomini adulti. Cosa
è cambiato da quando avete cominciato a frequentare il bosco di Zaro?
"Per noi non è cambiato nulla, perché la fede non può cambiare.
O meglio, può solo crescere ed è quello che ci è accaduto in questi
anni".
- Il vostro gruppo è rimasto quello di allora?
"No, qualcuno non c'è più. Ma in maggioranza continuiamo a
pregare insieme e a frequentarci. A restare uniti".
- Posso chiederle di cosa si occupa?
"Sono una casalinga. Faccio la mamma - e ride - ho due bambini e
sono molto serena".
Da un articolo de
"Il Golfo",
di Isabella Marino
- 2-10-2002
PRESUNTE
APPARIZIONI A FORÌO D’ISCHIA
E PROFEZIA DEL CROLLO DELLE ‘TORRI GEMELLE’
Sull’onda
del clamore suscitato dalla ‘rievocazione’ giornalistica della
presunta profezia del crollo delle Twin Towers di Manhattan, abbattute
l’11 settembre dello scorso anno dai terroristi di Al Qaeda, abbiamo
chiesto al Parroco dei ‘veggenti’ di raccontarci come stanno
esattamente le cose.Il Parroco dei ‘veggenti’, don Franco Patalano,
uomo di grande prudenza e di vero spirito pastorale, ci dice come i
primi due ‘veggenti’ (un ragazzo e una ragazza) si fossero inoltrati
in un bosco, in località Zaro di Forìo d’Ischia, nel pomeriggio
dell’8 ottobre 1994, recitando il Rosario insieme a due loro compagni
(un altro ragazzo e un’altra ragazza); e come, ad un tratto, avrebbero
visto la Madonna, ricevendone dei messaggi… Dopo un iniziale e
comprensibile fanatismo, tutto pareva rientrare nel dimenticatoio,
grazie anche alla prudenza del Clero locale che invitava a non dare
frettolosamente credito a quanto ‘raccontato’ dai due presunti
veggenti. Intanto, però, altri ragazzi si aggiungevano ai primi
quattro, recandosi regolarmente nel boschetto delle ‘visioni’.
Finisce che i primi quattro si ritirano dalla ‘processione’, mentre
altre quattro ragazze (Simona Patalano e Simona Impagliazzi, Antonella
Ferrantino ed Angela) insistono, affermando di avere ancora visioni e di
ricevere messaggi.
Poiché
la ‘storia’ continua, don Franco Patalano, nell’ottobre 1995,
impone alle nuove ‘veggenti’ di riferire esclusivamente a lui il
contenuto di tali ‘messaggi’, anche allo scopo di non creare inutile
confusione. Lui, poi, fa come una sintesi di tutto, registrando
l’accaduto.
Simona Patalano ed Angela sarebbero le due ‘veggenti’ che hanno
visto grattacieli e la famosa Statua della Libertà di New York
cadere a terra. Ripresa nell’ottobre 1995 da Federica Raimondi, una
giornalista del settimanale Epoca, la notizia passò come
inosservata, fino a quando – pochi giorni dopo l’anniversario del
tragico evento dell’11 settembre - il quotidiano locale Il Golfo
non ripropone il servizio di Epoca, scatenando l’interesse di
giornali e televisioni.
Attualmente
– è sempre il Parroco don Franco a informarcene –, insieme a
qualche partecipazione privata di culto, continuerebbero sia le visioni
che i messaggi: delle prime si sa che la Madonna talvolta
apparirebbe come la Vergine di Lourdes, altre volte come la Madonna
di Fatima; dei secondi non si divulga niente, anche per non creare
falsi allarmismi, sempreché le apparizioni siano vere.
Notizie tratte dal sito www.spaulus.it
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