Il santuario della Madonna dei Miracoli, in Casalbordino, trae la sua origine dall'apparizione della Beata Vergine Maria a un fedele di Pollutri di nome Alessandro Muzio, avvenuta l'11 giugno 1576. La documentazione dell'avvenimento è conservata nell'archivio parrocchiale di Pollutri. Nel pomeriggio del 10 giugno 1576, Solennità di Pentecoste, una tempesta si era scatenata su tutto il territorio di Casalbordino, procurando danni irreparabili a tutta l'agricoltura. Il giorno dopo, Alessandro si avviò mesto e rassegnato al Pian del Lago, dove aveva una coltivazione di grano, per constatare la rovina. Giunto al luogo dove ora sorge il santuario, udì suonare a Casalbordino la campana che annunziava l'elevazione della S. Messa e, subito interrompendo la recita del rosario si inginocchiò in adorazione con animo penitente. Contemporaneamente apparve la Vergine avvolta in una luce vivissima. Se fu grande lo stupore del veggente, più materna non poteva essere la Madonna: gli affidò il pressante messaggio, quale richiamo del cielo da riferire al suo parroco, sul dovere della Santificazione della Festa. Inoltre lo rassicurò che il su campo non aveva subito alcun danno. Riconosciuta l'autenticità dell'apparizione, fu subito eretta una piccola cappella a ricordo
dell'avvenimento, al quale fecero seguito pellegrinaggi e numerosi miracoli tali da fare invocare
Maria SS. come Madre dei Miracoli.
Non avendo il santuario fin dall'epoca dell'apparizione della Vergine una stabile assistenza
spirituale, si provvide ad affidarlo nel 1925 ai monaci benedettini, iniziando la costruzione del
monastero attiguo. L’11 giugno il santuario è meta di pellegrinaggi che giungono dall’Abruzzo, dal Molise e dalla Puglia. Oggi non vi si pratica più, almeno non con l’antica intensità, le forme della devozione popolare che colpirono l’immaginazione di Gabriele d’Annunzio e Francesco Paolo Michetti, tanto che il primo le definì barbariche nelle pagine del Trionfo della morte e il secondo le ritrasse nel grande quadro degli Storpi. Però ancora oggi, alcuni pellegrini, specie per impetrare o ringraziare per un beneficio, lasciano i propri ex-voto nella ricca stipe del santuario, così come ancora alcuni si stendono nelle cappelle laterali. Notizie tratte dal sito della regione Abruzzo |