Le apparizioni di Casanova Staffora

( Pavia )

  Autobiografia di Angela Volpini  

Sono nata il 3 giugno del 1940, in una famiglia di contadini, a Casanova Staffora, un ridente paesino dell’Oltrepo’ pavese, immerso nei boschi, attraversato da un torrente, dove vivo tuttora. In questo ambiente contadino, anche noi bambini dovevamo contribuire all’economia domestica, accompagnando mattina e sera le mucche al pascolo.

All’età di sette anni, il 4 giugno del 1947, mi trovavo con dei miei coetanei a pascolare le mucche nei pascoli del Bocco, una località distante circa mezz’ora dal paese. Ero seduta sull’erba a confezionare dei mazzetti di fiori quando all’improvviso sentii una persona prendermi sotto le braccia da dietro e sollevarmi come per prendermi in braccio. Mi girai, convinta di trovarmi viso a viso con mia zia, ed invece mi trovai di fronte un volto di donna bellissimo, dolcissimo e sconosciuto.

Fu quella la prima di 80 apparizioni di Maria che si ripeterono ogni 4 del mese, salvo due interruzioni, fino al 4 giugno del 1956. Da quel giorno fu sconvolta non solo la mia, ma anche la vita della mia famiglia. Nel ‘49, in terza elementare, fui costretta ad abbandonare la scuola per due motivi: perché contestavo il modo con il quale veniva insegnata la storia e per i pellegrini che troppo spesso facevano irruzione in classe durante la lezione. Mentre lasciavo l’edificio della scuola mi ripromisi (e lo dissi) di tornare in quello stesso luogo per insegnare agli uomini a vivere il messaggio riscoprendo il loro valore di "persona".   

Dopo dodici anni quella profezia si avverò:  la scuola divenne la sede del Centro di Nova Cana.

Nel mese di settembre del 1957, con un decreto il vescovo acconsentì alla costruzione sul luogo delle apparizioni di una  Chiesa del Bocco potendo contare sulle offerte raccolte dai fedeli che volevano un edificio per il culto dedicato alle apparizioni.

Al fine di poter godere di una maggiore libertà nei dibattiti e nelle iniziative, e per incoraggiare anche i non credenti a partecipare agli incontri, ritenni opportuno operare una separazione nei due luoghi di incontro:

  • la chiesa al Bocco, adibita al culto (sotto la giurisdizione del vescovo tramite il parroco, anche se gestito da me) e agli incontri propriamente religiosi;
  • il Centro di Nova Cana in paese adibito alla ricerca su Persona e Comunità.

Nel nuovo clima di dialogo ecumenico, che poneva la persona umana al centro, come valore in sé, e come fine la ricerca della comunicazione per la costruzione della comunità, Nova Cana divenne così il naturale approdo delle speranze del dissenso cattolico e politico del ’68. Divenne altresì il punto di riferimento per individui e gruppi della più diversa estrazione che però si riconoscevano nel messaggio di Nova Cana.

Nova Cana diede impulso al sorgere di iniziative che avevano come scopo la valorizzazione dei soggetti economici che operavano sul territorio in condizioni di storica emarginazione. Grazie alla carica di autostima che si riusciva ad indurre nei soggetti coinvolti, solitari contadini furono trasformati in moderni imprenditori sociali. Ad esempio, sorsero cooperative per l’allevamento del bestiame e cooperative per la produzione di prodotti agricoli.

Fino a quel momento la mia idea era di non sposarmi, per potermi dedicare a tempo pieno alla missione che mi ero data. In quello stesso periodo però conobbi Giovanni, un giovane che non solo condivideva i miei ideali, ma li metteva in pratica. Perciò, quando mi chiese di sposarci, lo ritenni naturale. Quando comunicai tale decisione all’assemblea, fui sorpresa e amareggiata di trovare molti amici contrari alla mia decisione. Il matrimonio avvenne nel novembre 71.

Nel 75 divenni madre di Alexander, che di fatto, crebbe in una famiglia allargata. Ho cercato, e credo di esservi riuscita, di dimostrare a me stessa e agli altri che era possibile conciliare gli impegni di famiglia con le attività proprie di Nova Cana.

Ho pubblicato nel 1984 il mio primo libro "Resurrezione di Dio". In questo, e nel successivo del 1990 "La Madonna accanto a noi" ho cercato di comunicare la mia esperienza mistica, "inventando" un linguaggio nuovo, tale da rendere intellegibile una esperienza di per sé stessa "incomunicabile".

Dovendo parlare di Dio e dell’uomo, ho dovuto di necessità ricorrere al linguaggio religioso consacrato dalla tradizione, (quello laico non possiede il concetto di infinito, e quindi neppure i termini per esprimerlo).

In questo sforzo ho dovuto piegare alla mia visione i termini che ho trovato, conferendo ad essi un significato molto più pregnante; talvolta, addirittura, ho dovuto creare termini nuovi, come "auto-creazione".

Nel 1997, per celebrare il cinquantesimo anniversario della prima apparizione, è uscito un nuovo libro "Dove posarono i suoi piedi". Si tratta di una rassegna storica dei principali avvenimenti inerenti le apparizioni e di una antologia dei messaggi. Un’enfasi particolare viene data ai messaggi cosiddetti "riservati".

Ogni tanto vengo chiamata a partecipare con mie relazioni a convegni (in particolare ogni anno presso le Isole Canarie). Ma la mia attività "pedagogica" continua soprattutto negli incontri mensili che ogni anno si svolgono presso il Centro di Nova Cana.

Angela Volpini  

IL SITO DEL MOVIMENTO " NOVA CANA "

ALTRE APPARIZIONI MARIANE

***