I tintori chieresi hanno un Santo patrono: è San Benedetto che, a parte il nome, non ha nulla a che vedere col monaco che inventò la regola dell'Ora et labora. Del San Benedetto di cui parliamo non si hanno informazioni precise. Le sue reliquie (c'è anche un vaso con tracce del sangue) sono conservate nella chiesa di San Bernardino (a sua volta patrono dei tessitori e dei lanaioli), in piazza Cavour: a confermarne l'autenticità c'è un documento d'archivio, il decreto di erezione della "Pia società di San Benedetto martire", datato 5 maggio 1847. Le reliquie furono donate dal sacerdote chierese don Francesco Calosso alla Confraternita del Ss. Nome di Gesù: la loro provenienza è ignota, ma il fatto che siano qualificate come appartenenti a un martire fa pensare che potrebbero provenire da qualche catacomba romana. Il San Benedetto chierese si unisce così alla folta schiera di Santi patroni delle attività connesse alla tessitura: Genoveffa (tappezzieri), Sebastiano e Gregorio Magno (passamanai), Biagio (cardatori di lana), Barnaba ed Eustachio (tessitori), Anna (merlettaie), San Luigi IX di Francia e San Luca (ricamatrici), Caterina d'Alessandria (filatrici). Notizie tratte dal sito www.fondazionetessilchieri.com |