Esiste il diavolo?
Chi
è il grande nemico dell’uomo e che cosa sappiamo di lui? Il diavolo
esiste veramente o sono tutte fantasie create ad arte da noi stessi per
mettere una sorta di ordine mentale ai nostri eterni dubbi? Da una parte
il male e dall’altra il bene, da una parte il bianco e dall’altra il
nero, da una parte la Luce e dall’altra le tenebre.
In
questo modo tutto sembra avere una sua collocazione all’interno del
nostro circoscritto e poco conosciuto mondo; così facendo possiamo
trovare uno spazio sicuro incasellandoci a nostra volta in questo schema
binario.
Questo
non è sicuramente un male, anzi. Anche perché chi si professa ateo
spesso non trova uno spazio mentale e spirituale che lo inquadri
all’interno del creato; così facendo essi percorrono la loro strada
giurando di non credere in Dio e nel diavolo per poi finire nel credere
in tutto. O
peggio: non credono in Dio, perché così gli conviene, ma poi credono
fermamente al diavolo facendosi spesso inconsapevolmente suoi servi.
Gli
atei vivono la loro esistenza in un purgatorio mentale quotidiano. Ma
non è poi tanto di loro che mi preme parlare quanto dell’eterno
nemico che ci sovrasta e che spesso non conosciamo abbastanza da poterlo
combattere. Nella
Genesi satana è presentato come un serpente che tenta Eva e la induce a
peccare contro Dio infrangendo un Suo ben preciso ordine: non mangiare
il frutto dell’albero del Bene e del Male. Quale astuzia utilizza
satana per tentare Eva? Come può un essere perfetto come la prima donna
creata da Dio cadere così facilmente in errore? La risposta è molto
semplice e nello stesso tempo terribilmente reale: perché egli possiede
un duplice artiglio che si biforca come la tipica lingua dei serpenti.
La sua lingua.
Il
primo artiglio gli è dato dalla sua natura che è pur sempre divina
nonostante sia poi divenuta diabolica. Questo significa che egli è
infinitamente superiore a qualsiasi altro essere umano e da qui il suo
infinito potere sulla natura umana. Questo essere nato come angelo è
stato creato all’inizio dei tempi, quando l’uomo non era ancora che
un germe nella mente di Dio. La sua attuale sapienza perversa è
conoscitrice di tutti i segreti del Creato. Il secondo artiglio, che è
una conseguenza del primo, è che egli conosce ogni nostra debolezza
perché ha assistito alla nascita dell'uomo nel paradiso terrestre. Lucifero era l’angelo più bello creato da Dio. In un mondo spirituale la bellezza non si misura in parametri umani ma prettamente spirituali. Questo significa che egli era la perfezione dal punto di vista spirituale delle creature angeliche. Ma in questa perfezione, naturalmente libera di agire all’interno della libertà donata da Dio a tutte le creature, egli non si accontentò di glorificare il Creatore e di rendergli eterna gloria insieme agli altri spiriti angelici. In lui nacque un sentimento di orgoglio e di compiacimento che col tempo mutò in autocompiacimento per la propria bellezza spirituale. Lentamente, ma inesorabilmente, mise da parte l’adorazione a Dio per adorare se stesso perché ciò era per lui più gratificante. Ma non si fermò lì, egli andò oltre. In questo suo compiacimento nato dall’orgoglio di essere il più perfetto si aggiunse e coltivò il tremendo pensiero di farsi adorare. Dall’orgoglio all’invidia il passo fu breve, ma poi dall’invidia all’odio fu assolutamente impercettibile. La rottura con il Creatore, unico Dio perfetto da adorare era avvenuta. Il Signore non permise che una Sua creatura, nata dal Suo Amore, si ponesse al di sopra di Lui. E
fu battaglia. Una battaglia spirituale ma pur sempre battaglia. Dura e
cruenta come tutte le battaglie. Il cielo tremò perché da una parte
Dio chiamò a sé gli spiriti figli del suo Amore con l’Amore e
dall’altra Lucifero attirò a sé tutti coloro che furono contaminati
dal suo odio con l’invidia.
Quando
Dio vide quali spiriti erano rimasti a Lui fedeli prese la decisione di
lasciar degradare gli angeli, infedeli e corrotti da Lucifero, nell’inferno
da loro stessi creato.
Insieme a Lucifero, quindi, furono scaraventati giù dal cielo i suoi
seguaci corrotti dal primo ed ormai non più recuperabili. Non
più capaci di amare e sorretti da eterno odio contro il Creatore questi
esseri, che conoscono il loro eterno destino, furono allontanati per
sempre dalla Luce di Dio. Cos’è
l’inferno? Dove si trova? Quanti sono gli angeli decaduti che
chiamiamo diavoli? L’inferno è un luogo creato dai demoni stessi dove non esiste
Amore e dove ogni cosa è sorretta dall’odio. La Luce di Dio non
penetra in questo luogo perché Egli, nella sua onniscienza, ha potuto
vedere nell’animo di questi esseri angelici e comprendere che si erano
dati completamente a Lucifero e niente e nessuno, liberamente, li
avrebbe più potuti far tornare angeli di Luce. Dove si trovi questo
luogo è una di quelle domande che, se avessero una risposta immediata,
non ci avvicinerebbero e non ci allontanerebbero di un singolo
millimetro da Dio. Non ci è dato sapere per Sua volontà ma possiamo
pensare, logicamente parlando, che non è un luogo materiale bensì
anch’esso spirituale. Gli angeli decaduti sono pur sempre spiriti e
quindi ogni loro luogo non può e non potrà essere diversamente che
spirituale. Questo significa che dovunque essi si trovino la loro sorte
è di non sentire l’Amore di Dio, questo è l’inferno. Nella
dimensione spirituale dove spazio e tempo non dipendono più dalle leggi
fisiche che conosciamo ogni luogo è tutti i luoghi possibili e per
sempre. Tranne che nel paradiso. Queste sono due realtà spirituali
incompatibili e non intersecanti tra di loro. Facendo un esempio terreno
non possono esserci nello stesso istante, normalmente, sia il sole sia
le tenebre. Ma alla domanda di quanti angeli decaduti esistono
nell’inferno cosa possiamo dire? Rispondo con quello che Padre Pio,
uno dei più grandi mistici dell’umanità, un giorno disse ad una sua
figlia spirituale: ”Se noi potessimo vedere i diavoli e questi si
facessero piccoli come dei moscerini noi non potremmo più vedere la
luce del sole perché essa ne sarebbe oscurata!”. La grande sapienza
mistica di Padre Pio, che gli derivava dalle sue profonde conoscenze del
divino, ci permette di comprendere quanto sia alto il numero di questi
esseri. Più di ogni nostra umana cognizione.
Possiamo
con profonda umiltà affermare che Dio nella creazione non si è
risparmiato, non ha fatto economia. Nella mente di Dio il processo di
creazione è stato dettato da leggi che vanno al di là di ogni nostra
più pallida immaginazione e non possono essere ricondotte e valutate
con la nostra percezione sensoriale. Questo per ricordare che il numero
di questi esseri demoniaci è per noi infinito mentre per Dio no.
Discorso ugualmente valido per quanto riguarda gli esseri angelici i
quali sono più numerosi di tutti gli uomini mai nati su questa terra e
che mai nasceranno sino alla fine del mondo. Per noi, semplici esseri
umani, non possono essere numerati. I
diavoli, di cui Lucifero è il capo, sconfitti e decaduti vennero così
definitivamente allontanati dalla Luce di Dio. Essi odiano la Luce e
tutto ciò che essa produce perché gli ricorda quando erano nella Luce.
Ma l’odio da cui sono ferocemente divorati non gli consente di
rimpiangere tanto ciò che hanno perduto quanto ciò che non potranno
mai più essere. Di conseguenza si comprende il motivo del loro
scatenarsi verso tutto ciò che è figlio della Luce: al primo posto
l’uomo. Nel
momento in cui Dio creò l’uomo a satana si accese un’ulteriore luce
di perfidia nell’animo. Si sarebbe vendicato di Dio danneggiando
l’uomo sua creatura perfetta. Si sarebbe rifatto dell’eterna
condanna sua e dei suoi seguaci con quell’essere così fragile eppure
così meraviglioso che Dio aveva chiamato “uomo”. Il Signore a
questa sua creatura dette una casa, il paradiso terrestre, ed un solo
comando. Satana non potendo portare via la loro casa portò via
l’autorità di quel comando. Si avvicinò alla donna, compagna
dell’uomo, e la convinse con l’inganno a mangiare del frutto
proibito. Come fece a convincere Eva, la prima donna? Utilizzando
quell’artiglio che in lui aveva messo salde radici all’inizio dei
tempi: l’orgoglio. Sapeva bene che utilizzando la tentazione
dell’orgoglio personale avrebbe avuto possibilità di ingannare la
donna. Satana gli annunciò che sarebbe divenuta, se ne avesse mangiato,
come Dio. Eva pensò che anche lei aveva diritto a sapere tutto sul bene
e sul male, fu invidiosa di Dio che invece queste cose le conosceva.
Nacque così anche in lei l’invidia: la diretta figlia
dell’orgoglio. Un istante dopo si generò l’odio: la diretta figlia
dell’invidia. Odiò Dio nonostante l’avesse amata e creata, posta in
un paradiso terrestre, accanto ad un uomo come Adamo, perché costretta
a non poter divenire come Lui per la mancata conoscenza del bene e del
male. Ecco l’inganno tentatore. L’inganno che ti porta a credere di
poterti innalzare per poi cadere ancora più in basso dove il serpente
vuole. Eva mangiò ed il serpente ebbe un guizzo di crudele
soddisfazione: era riuscito a macchiare con la sua lordura la purezza di
Eva. Rise soddisfatto e tutto il paradiso, sia celeste sia terrestre,
tremò. Tutte le cose create ebbero un sussulto: la materia tutta dal
mondo minerale a quello animale passando per il mondo spirituale comprese
quale atroce delitto era stato compiuto ai danni di Dio.
La
risata satanica echeggiò stridula mentre Eva, lentamente, si rese conto
del suo tremendo peccato. Ma non potendo tornare più indietro tentò a
sua volta Adamo. Il male si era propagato infestando la creatura di Dio
come un contagio che avanza senza rimedi.
Anche
Adamo cadde percorrendo le stesse tappe, le tre tappe che portano
all’inferno: orgoglio, invidia, odio. Oggi
come ieri nulla è mutato sotto il cielo. Satana ed i suoi angeli di
tenebre continuano nella loro eterna corsa per strappare anime a Dio e
condurle alla perdizione. Gesù,
riguardo a questo essere infernale, diceva: ”Egli è stato omicida
fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è
verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è
menzognero e padre della menzogna”. (Gv
8,44)
Queste
verità espresse per bocca del Figlio di Dio sono espressive per
comprendere meglio chi sia effettivamente satana. In lui non vi è verità
perché egli è il padre della menzogna. La menzogna, lo dice Gesù, è
sempre figlia sua, perché egli ne è il padre. Non esistono menzogne
grandi o piccole con le quali, soprattutto nei confronti di queste
ultime, possiamo fare compromessi perché portati a credere che siano
irrilevanti.
Chi
utilizza la menzogna lo fa perché, in quel momento, è vittima di
“colui che è stato omicida fin da principio”. In ogni menzogna
naviga l’odio che conduce all’invidia che lo ha provocato e che
porta all’orgoglio da cui l’invidia è scaturita.
Schiacciando
il proprio orgoglio si uccide la menzogna perché senza la vena putrida
dell’orgoglio non si potrà mai giungere all’odio. Questa
prima verità, rivelataci da Gesù, è da confrontare e meditare con la
verità rivelataci da satana stesso. Qualcuno potrebbe obiettare che se
satana è mentitore da lui non possono pervenire delle verità. Questo
è vero nei nostri confronti, semplici creature, ma non nei confronti
del Figlio di Dio creatore dell’universo. Di fronte alla santità di
Gesù anche satana è costretto ad affermare la verità senza poter
mentire. Non può offuscare con le sue tenebre la Luce, con le sue
menzogne la Verità. Così, di fronte a Gesù durante le tentazioni nel
deserto, egli disse: ”Ti darò tutta questa potenza e la gloria di
questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi
voglio. Se ti prostri dinanzi a me, tutto sarà tuo”. (Lc
3,6) Ritorna
prepotentemente l’eterno desiderio di farsi adorare al posto di Dio,
desiderio che era stata la causa della sua dannazione. Quello che egli
vuole è di farsi adorare, di farsi come Dio e quindi scalzarlo dal
posto centrale che Dio occupa nella vita del creato.
Satana
sapeva che Gesù era venuto per rimediare all’errore di Eva e tentò
di strappare questa carta dalle mani di Dio. Ma non ci riuscì. Gesù
non si prostrò, il Figlio di quel Dio che lo aveva condannato ad essere
dannato non si era piegato. Aveva combattuto l’orgoglio con l’umiltà,
l’invidia con la carità e l’odio con l’amore. Era risalito da
quel dirupo in cui il peccato originario aveva gettato l’uomo. Il
furore di satana scosse nuovamente la terra che “era stata messa nelle
sue mani”. Questo significa che il mondo, cioè la materia, divenendo
corrotta era divenuta, per decisione di Dio, preda dei suoi artigli. A
Dio il cielo, a lui la terra.
“Ora
è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà
gettato fuori. Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me”.(Gv
12,31) La
grande potenza del maligno nasce da questa seconda verità: egli è il
principe di questo mondo. Lo tiene sotto il suo giogo e l’uomo, se non
guarda a Dio costantemente, si ritrova incatenato a satana senz'altra
via di fuga. Spesso inconsapevolmente. Perché il grande mentitore, il
grande ingannatore, è maestro nella malefica arte di confondere. La
verità, per contrapposizione, non è mai generatrice di confusione.
Satana
incatena le anime a lui con la falsità e chi accetta senza
discernimento ogni sua malia ne diviene succube facendo credere di
essere nella verità a chi invece vive nella menzogna.
Il
mondo è costantemente posseduto dalle sue false promesse e dai suoi
inganni fatali. Gesù è venuto per illuminarci nelle tenebre in cui
eravamo caduti, la sua Parola ha tolto vita alla menzogna ed ha portato
luce nell’oscurità delle anime.
Gesù
si è fatto strumento della verità sino all’estremo sacrificio della
vita. Elevandosi da terra, con la croce, ha attirato tutti a lui. Nel
giorno del Giudizio Universale alla croce di Cristo saranno legati gli
angeli infernali con le catene della Giustizia Eterna e saranno slegati
i portatori di Verità dalle catene del peccato originario. Ma
sino ad allora il mondo, sotto il dominio del padre della menzogna, non
riuscirà a vedere la Luce perché ingannato. Questo inganno si potrà
svelare soltanto chiedendo l’aiuto dello Spirito Santo che è Spirito
di Verità. “Ma il Consolatore, lo Spirito santo che il Padre manderà
nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò
che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà
il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia
timore. Avete udito che vi ho detto: vado e tornerò a voi; se mi
amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più
grande di me. Ve l’ ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando
avverrà voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché
viene il principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me, ma
bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il
Padre mi ha comandato. “ (Gv
14,26-31) Gesù
ribadisce che la potenza del principe di questo mondo nulla può contro
di Lui ma che ne permette l’avanzata per compiacere il Padre. Stare
con Gesù è l’unico modo per sconfiggere il grande nemico perché
Egli è quella Verità, quella Luce di cui satana ha timore perché ne
è stato giudicato. “Ora
io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non
me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò
andato, ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il
mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. Quanto al
peccato, perché non credono in me; quanto alla giustizia, perché vado
dal Padre e non mi vedrete più; quanto al giudizio, perché il principe
di questo mondo è stato giudicato”.(Gv
16,7-11). Il
maligno, stretto nel suo antro, soffia sul mondo nonostante abbia il
tempo contato dal giudizio di Cristo. Egli conosce bene quando questo
sarà e scatena la sua ira verso il creato. Le
armi a nostra disposizione sono quelle che Gesù stesso aveva
consigliato ai suoi apostoli: preghiera e digiuno. Con la preghiera e
con il digiuno si combatte la lingua biforcuta del maligno che tenta
continuamente di insinuarsi nelle debolezze umane di cui, come già
detto, conosce ogni aspetto recondito. *** |