Dalla
Rivista FEDE e CULTURA:
L'ESPERIENZA
DI UN PRETE ESORCISTA
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"A
proposito di demonio, le frasi fatte e gli slogan faciloni
sono sempre gli stessi: "E' roba da medioevo".
"Ma che sono queste cretinate?". "A queste cose
io non ci ho mai creduto". E con poche frasi insulse ci
si libera del problema. La vastità del fenomeno della magia e
dell'occulto in Italia, ormai è un'affermazione condivisa da
tutti.
(cfr.
Raul Salvucci, Indicazioni pastorali di un esorcista, Ed.
Ancona Milano, 1995, pp 15-22).
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Padre
Cipriano esiste un'associazione internazionale esorcisti o almeno
un'associazione Italiana?
Esiste un'associazione
internazionale che comprende anche esorcisti italiani che
costituiscono la maggior parte, mentre gli esorcisti esteri sono molto
pochi. Questo fa già capire che la pastorale esorcistica non è molto
curata all'estero, in Italia ci arrangiamo meglio.
Ho letto che ci sono addirittura
delle nazioni nelle quali non ci sono esorcisti. Le risulta questo? In
una rivista è riferito che ci sono delle nazioni prive d'esorcisti,
come la Germania, la Svizzera, l'Austria, la Spagna e il Portogallo.
Le risulta?
Si, almeno nei nostri convegni
da queste nazioni non ne vengono mai e questo fa pensare che non ve ne
siano. Da altre informazioni risulterebbe che in queste nazioni e
nella stessa America, così grande, ci sono solo uno o due preti
esorcisti.
Perché è nata questa
associazione internazionale esorcisti?
Ci siamo dati una specie
d'ordine interno: stabilire chi dovesse dare delle direttive, chi
dovesse seguirle, come seguirle, che tipo di direttive usare, ecc.
Fare in modo che tutti gli esorcisti seguano la stessa prassi.
Quali sono le finalità e le
caratteristiche? Quali incontri organizza questa associazione
internazionale?
Si tratta d'incontri annuali: un
anno sono a livello nazionale, l'anno dopo a livello internazionale.
Il tema dell'incontro è darci un ordine per quanto
riguarda il modo con cui si svolgono gli esorcismi, istruirci
ancora meglio sulla realtà degli esorcismi: esorcismi nella storia,
esorcismi secondo il Vangelo, ecc. Gli incontri hanno lo scopo
d'aggiornamento ma anche di coordinamento. Più di una volta ho
insistito per un tipo di scuola, un corso per esorcisti, perché
imparare la storia degli esorcismi (nella Chiesa ortodossa, tra i
protestanti, nella Chiesa Cattolica) è una bella cosa, però chi
viene nominato dal Vescovo esorcista deve sapere cosa deve fare oggi,
deve avere in mano, uno strumento facile ed efficace da usare oggi.
Padre Cipriano Lei è
esorcista da 48 anni?
Si quasi 50 !
La pratica esorcistica deve
entrare nell'ordinaria programmazione pastorale?
La cura dei disturbati dal
maligno, dei cosiddetti "ossessi" deve diventare una prassi
pastorale. Nel Documento CEI, "La Chiesa Italiana e le
prospettive del paese" (23/10/1981), la Chiesa italiana ha fatto
la scelta di mettersi al fianco dei poveri e degli emarginati. Perché
le persone colpite da forme d'occultismo, vengono di fatto emarginate,
trascurate, derise, abbandonate a se stesse oppure lasciate in balia
di ciarlatani ed imbroglioni, di un esercito di speculatori e di
sciacalli dell'occulto ? Perché non c'è chi li cura con amore e più
attenzione ?
Ogni sacerdote, perché il
sacerdote ha già un certo grado di potere esorcistico, però Lei è
stato nominato esorcista dal Vescovo e ci sono dei sacerdoti che
scoprono di avere grandi attitudini e capacità in questo campo. Lei
pensa che essere esorcista è una vocazione?
Ci vuole sicuramente una certa
inclinazione per questo tipo di lavoro: nessuno si può autoinvestire,
e se qualcuno intraprende questo apostolato con leggerezza ed
incompetenza intraprende una battaglia perduta in partenza. Questo
tipo d'apostolato impegna tutta una preparazione spirituale del
sacerdote, una preparazione culturale, implica l'obbedienza al proprio
Vescovo, l'obbedienza alle leggi della Chiesa; nessuno può fare
esorcismi a casaccio, solo perché ha letto qualche libro, è
incuriosito da qualcosa, oppure perché ha letto qualche articolo,
ecc. E' assurdo fare esorcismi senza essere autorizzati dal proprio
Vescovo. Ricevuto il mandato dal Vescovo si può agire solo nella sua
diocesi.
Nella Nota della Conferenza
Episcopale Toscana "A proposito di magia e demonologia", si
legge che: "Alcuni segni che possono fare pensare alla presenza
demoniaca sono: forza fisica abnorme, comunicazione attraverso lingue
ignote, conoscenza di cose lontane o segrete, atmosfera malsana
(spinta al peccato, ecc.) avversione alle realtà religiose". C'è
anche qualche altro segno?
Sono i segni usuali.
In questa nota, a partire dalla
prefazione del Card. Silvio Piovanelli, si ribadisce spesso che
l'attività dell'esorcista è un'applicazione della Signoria di
Cristo. L'esorcista, rende presente e prolunga l'assoluta Signoria di
Cristo nella Sua vittoria sulle potenze delle tenebre. La Nota prima
parte dell'esistenza della magia, dalla sua diffusione, dalla gravità
del fenomeno della magia e dello spiritismo, poi ripropone il
giudizio dottrinale della Chiesa, quindi parla delle varie forme della
magia, dalla possessione diabolica, soffermandosi sui problemi
specifici del "maleficio" e della possessione diabolica e
infine indica il senso e le condizioni dell'intervento della
Chiesa. Nel contesto della magia nera tutti sanno che viene praticato
il maleficio. Tutti sanno che esistono sette magiche, pratiche
esoteriche, riti vudù, magia nera. Anche in televisione, in
trasmissioni su questo tema, hanno fatto vedere i rituali, le
pratiche, i simboli, le riunioni, le bambole piene di spilli, ecc. Il
mercato di maghi, fattucchiere, occultisti, l'industria del magico
fattura miliardi ed ha clienti numerosi. Verso questi argomenti si
nota però una prevenzione strana. Si può e si deve discutere
sull'efficacia concreta di queste pratiche di magia nera, ma non
si può discutere sul fatto che ci siano persone che tentano di fare
del male agli altri, attraverso pratiche occulte. S. Tommaso d'Aquino,
annovera il maleficio (una forma particolare di magia nera finalizzata
a nuocere al prossimo) tra i peccati mortali ) (S. Th..11-11, q.76,
q.3) spiega che cos'è e ne indica anche le caratteristiche. Il
Catechismo della Chiesa Cattolica parla di pratiche magiche che si
accompagnano all'intenzione di nuocere agli altri (n.2117). Il Rituale
degli esorcismi della Chiesa Cattolica ne parla da sempre e contiene
preghiere specifiche per affrontare questi casi. Anche la Chiesa greco
ortodossa ha una preghiera specifica per questo tipo di liberazione.
Perchè allora tutte queste difficoltà, perchè tante perplessità?
Perchè questa freddezza nei riguardi dell'azione straordinaria del
maligno? Eppure nel Vangelo si parla dell'azione del demonio e di Gesù
stesso che fa molti esorcismi. Quindi la Chiesa non fa altro che
prolungare ed attualizzare quello che faceva Gesù. Perchè invece,
oggi, c'è tutta questa prevenzione? Non sarà forse conseguenza della
generale crisi che abbiamo attraversato?
Noi abbiamo avuto una scia di
teologi che si sono avventurati in troppe negazioni. Quando Gesù
scaccia i demoni, dicono che si tratta solo di un modo di dire
dell'evangelista per mettere in evidenza la potenza di Cristo! Se
Cristo è potente, contro chi sarebbe potente? Non è logico dover
quindi concepire anche l'avversario? In un convegno di sacerdoti, dopo
che ebbi esposto i passi del Vangelo dove Gesù scaccia i demoni, un
sacerdote chiese la parola e mi apostrofò dicendo:" Si, lei ha
citato il Vangelo ma non l'ha interpretato bene. Il Vangelo è
un'espressione continua di parabole. Sono tutte parabole. Gesù ha
sempre insegnato per parabole". Questa convinzione è proprio
deviante, se non eretica. Quando Gesù vuole usare una parabola, il
Vangelo lo dice chiaramente. "Gesù riferì loro questa
parabola" (Mt13,3.24,31.33,51; 21,33; 22,1-14). Mentre il Vangelo
distingue nettamente fatti storici realmente accaduti (Ma2,1; 3,1-12),
le guarigioni (Mt 8,1-16; 9,1-8; 12,9-14) gli insegnamenti (Mt 5,1-48;
10,5-32; 11,1) i rimproveri (Mt 11,20-24; 23,13-30) gli esorcismi ( Mt
8,28-34; 9,32-34; 17,14-21);, distinguendoli dalle guarigioni (Mt
4,24). Quando scaccia i demoni non si tratta di una parabola, ma di
una realtà. Non ha combattuto un fantasma, ma una realtà, altrimenti
si sarebbe trattato di una farsa. Tanti santi hanno combattuto col
demonio ( si pensi a Padre Pio), tanti santi sono stati tentati dal
demonio, si pensi anche alle esperienze in tal senso dei Padri del
Deserto, tanti santi hanno operato esorcismi; allora sarebbero stati
tutti falsi, tutti nevrotici? Come si fa a non credere? Qualche altro
teologo o biblista afferma:" Gesù con la sua risurrezione ha
vinto tutto, ha vinto anche il demonio". Si ha vinto ma questa
vittoria si deve applicare e deve essere incarnata nella vita di
ognuno di noi e l'azione del demonio non è stata completamente
annullata. Il demonio non è stato distrutto. Il Vangelo dice che il
demonio esiste e che ha tentato persino Cristo. Gesù ci ha dato le
armi, anche a noi, per vincerlo. Il demonio può ancora tentarci,
tutti possiamo essere tentati, come dimostra la preghiera contro il
maligno che Gesù stesso ci ha insegnato, nel Padre nostro. Fino al
Vaticano II al termine della messa si diceva la preghiera a S. Michele
Arcangelo, il piccolo esorcismo composto da Papa Leone XIII e si
leggeva il Prologo del Vangelo di S. Giovanni proprio in chiave
liberatoria.
Padre Cipriano, ho qui un
resoconto un po' desolante fatto da una rivista sulla situazione
esorcistica. Glielo leggo e poi lei mi dice che ne pensa, se è
d'accordo, oppure intende correggere qualcosa. "Nella formazione
dei sacerdoti non c'è nulla che riguarda questo tema. Non è questa
una conseguenza della debolezza teologica di certe posizioni che
circolano nella Chiesa da circa 20-30 anni? Una buona quantità del
clero non crede più agli esorcismi. Ci sono nazioni completamente
prive d'esorcisti come la Germania, l'Austria, la Svizzera, la Spagna
e il Portogallo. Una carenza spaventosa. Prima che uscisse questo
Nuovo Rituale, l'episcopato tedesco ha scritto una lettera al
Cardinale Ratzinger in cui affermava che non occorreva un nuovo
Rituale, perché non si dovevano più fare gli esorcismi. Le edizioni
Piemme hanno pubblicato il libro scritto dal più noto esorcista
francese. Isidoro Froc, dal titolo "Gli esorcisti, chi sono e
cosa fanno", scritto per incarico della Conferenza episcopale
francese. L'autore ha più volte ribadito alla televisione francese di
non avere mai fatto esorcismi e che mai li farà. Su un centinaio
d'esorcisti francesi solo cinque credono all'esistenza del demonio,
tutti gli altri mandano, chi si rivolge a loro, dagli psichiatri. Ci
sono tantissimi vescovi e cardinali che appena nominati in una diocesi
hanno tolto a tutti gli esorcisti la facoltà di esercitare. Ci sono
Vescovi che sostengono apertamente: "Io non ci credo. sono cose
del passato".
Su questa situazione c'è stata, purtroppo l'influenza perniciosissima
di certi biblisti. Il rituale esorcistico va corretto, non rifatto.
Questa mentalità che è da buttare via tutto quello che c'era nel
passato e bisogna rifare tutto daccapo è segno della crisi che
attraversa alcuni settori del mondo cattolico "Intervista a
Padre Gabriele Amorth, 30 giorni, giugno 2001, n.6., p.31-33).
Oggi sembra che l'atteggiamento della Chiesa di fronte all'opera di
satana nel mondo, sia quello del pudore: si vergogna di ammettere
questa realtà. Dagli anni Cinquanta in poi la religiosità
tradizionale in Italia ha subito un pauroso crollo con infinite
emorragie da ogni parte: nel clero, nel costume, nella pratica
religiosa, nella forza delle strutture. C'è uno sforzo generoso,
specialmente da parte dell'episcopato, di recuperare le perdite
cercando di migliorare l'immagine della Chiesa con una presentazione,
del suo messaggio e della sua vita, più moderna ed aggiornata: si
direbbe che si sta facendo un abitino nuovo per presentarsi alla
società d'oggi. /.../
Dover ammettere che satana opera ancora oggi nella comunità dei
credenti, come ha detto ripetutamente anche l'attuale Pontefice, dover
ammettere che bisognerebbe nominare qualche esorcista, a qualcuno
sembra che è come buttare una macchia nera da medioevo retrivo su un
vestito bianco e pulito. Una macchia scura su un vestito moderno. Ci
si è voluti dare a tutti i costi un'immagine di modernità secondo i
pregiudizi di moda: questo vestito moderno non ammette macchie
oscure o presunte tali. I Vescovi che accettano di nominare esorcisti,
lo fanno con precise condizioni, che espongo con delicata ironia:
1) l'esorcista rimanga e operi discretamente nascosto dietro un sicuro
paravento;
2) sia gratificato dalla diffidenza e, in qualche caso, dal disprezzo
dei confratelli, cosicché non comprometta la categoria;
3) a chi, a lungo, con impegno, ha fatto l'esorcista, sia vietato,
anche se capace, l'accesso a posti di un certo rilievo. Perché il
metterlo in un posto importante, renderebbe più vistosa la macchia
oscura sul vestito moderno" (Raul Salvucci, Indicazioni pastorali
di un esorcista. Editrice Ancora, Milano, 1995, pp. 33-34).
Confermo sostanzialmente
quest'esposizione fatta da Padre Amorth e da Padre Raul Salvucci.
Molti sacerdoti non credono più a questa realtà attestata dal
Vangelo, ribadita da Magistero della Chiesa e testimoniata nella vita
di tutti i santi e sante della Chiesa.
A
cura di Don Guglielmo Fichera
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