Santa Faustina
attaccata da satana
21
marzo 1935
Dopo la santa
messa mi sentivo completamente immersa in Dio ed avevo presente
ogni Suo sguardo che giungeva fino al profondo del mio cuore.
Verso mezzogiorno entrai un momento in cappella e la potenza
della grazia colpì di nuovo il mio cuore. Mentre me ne
stavo assorta, satana prese un vaso di fiori e lo scagliò
rabbiosamente a terra con tutte le forze. Notai tutto il suo
accanimento e la sua invidia. Nella cappella non c'era nessuno,
quindi mi alzai da dove stavo pregando e raccolsi i pezzi del
vaso rotto e trapiantai il fiore e volevo rimetterlo al posto
alla svelta, prima che entrasse qualcuno in cappella. Ma non ci
riuscii, dato che entrarono subito la Madre Superiora, la suora
sacrestana ed alcune altre suore. La Madre Superiora si
meravigliò che avessi spostato qualche cosa sul piccolo altare
e fatto cadere il vaso.
La suora
sacrestana mostrò il suo malcontento ed io m'impegnai a non
dare spiegazioni e a non giustificarmi. Verso sera però mi
sentii molto affaticata e non potei fare l'Ora santa e chiesi il
permesso alla Madre Superiora di andare a riposarmi prima del
solito. Appena mi misi a letto, mi addormentai subito, ma verso
le undici satana diede uno scossone al mio letto. Mi svegliai
immediatamente e cominciai tranquillamente a pregare il mio
Angelo Custode. All'improvviso vidi le anime che stanno espiando
in purgatorio. Il loro aspetto era come un'ombra e fra loro vidi
molti demoni. Uno cercò di infastidirmi, gettandosi sul mio
letto e sui miei piedi sotto forma di gatto ed era molto
pesante, direi alcuni pud (Il
"pud" è una misura di peso russa che equivale a 16
Kg)
Continuai per
tutto il tempo a recitare il rosario. Sul fare del mattino
quelle figure se ne andarono e potei prendere sonno.
La mattina, quando
arrivai in cappella, sentii nell'anima questa voce:"Sei
unita a Me e non aver paura di nulla. ma sappi questo, figlia
Mia, che satana ti odia. Benché odi ogni anima, egli arde di un
odio particolare contro di te, perché hai sottratto molte anime
al suo dominio".
Dal
"Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.173
INDIETRO |