17.1.1938.

Oggi fin dalla mattina la mia anima si trova nelle tenebre. Non riesco ad elevarmi fino a Gesù, mi sento quasi abbandonata da Lui. Non mi rivolgerò alle creature per ottenere luce, poiché so che esse non possono illuminarmi, se Gesù intende mantenermi nelle tenebre. Mi sottometto alla Sua santa volontà e soffro, ma la lotta assume un aspetto sempre maggiore.

Durante i vespri ho voluto unirmi con la preghiera alle consorelle. Quando mi sono trasferita col pensiero in cappella, il mio spirito è sprofondato in tenebre ancora più fitte. Sentivo disgusto per ogni cosa.

All'improvviso sento la voce di satana: «Guarda come è tutto contraddittorio ciò che ti dà Gesù: ti ordina di fondare un convento e ti manda la malattia; ti ordina di interessarti della festa della Misericordia ed una festa del genere il mondo non la vuole. Perché preghi per questa festa? Questa festa è così inopportuna».

L'anima mia tace e prega con un atto della volontà, senza entrare in colloquio con lo spirito delle tenebre. Tuttavia s'impadronisce di me un disgusto così strano della vita, che debbo fare un grande sforzo della volontà per poterla accettare... E sento di nuovo le parole del tentatore: «Domani, dopo la santa Comunione, chiedi di morire. Dio ti ascolterà. Infatti ti ha ascoltato tante volte e ti ha dato quello che Gli avevi chiesto».

Taccio e prego con un atto della volontà, anzi mi sottometto a Dio, pregandoLo interiormente che non mi abbandoni in questo momento. Sono già le undici di sera, tutte le suore dormono ormai nelle loro celle, solo la mia anima combatte e con grande impegno.

Il tentatore mi dice ancora: « Perché t'interessano le altre anime? Tu devi pregare solo per te stessa. I peccatori si convertiranno senza le tue preghiere. Vedo che soffri molto in questo momento, ti do un consiglio dal quale dipenderà la tua felicità: non parlare mai della divina Misericordia, e specialmente non incitare i peccatori alla fiducia nella divina Misericordia, poiché a loro spetta una giusta punizione.

 La seconda cosa è la più importante, non parlare di quello che avviene nella tua anima coi confessori e specialmente a quel Padre straordinario e a quel prete di Wilno. Io li conosco, so chi sono, perciò voglio metterti in guardia da loro. Guarda che per essere una buona suora è sufficiente vivere come tutte le altre. Perché esporti a tante difficoltà? ».

Io continuo a tacere e con un atto della volontà persevero tutta in Dio, sebbene mi sfugga dal cuore un lamento. Il tentatore finalmente se ne andò e io sfinita mi addormentai immediatamente. La mattina, subito dopo la santa Comunione, entrai nella mia cella e, cadendo in ginocchio, rinnovai l'atto di sottomissione in tutto alla santissima volontà di Dio. Ti prego, Gesù, dammi la forza per lottare, avvenga di me secondo la Tua SS.ma volontà. La mia anima si è innamorata della Tua SS.ma volontà.

In quel momento vidi Gesù che mi disse: «Sono contento di quello che fai e continua a stare tranquilla se fai sempre tutto quello che è in tuo potere per quest'opera della Misericordia.

Abbi la massima sincerità col confessore.

Satana, dalla tentazione che ti ha teso, non ha avuto alcun profitto, poiché non ti sei messa a conversare con lui. Continua così.

Oggi Mi hai reso un grande onore lottando così fedelmente. Perseveri e si rafforzi il tuo cuore nella convinzione che Io sono sempre con te, anche se nel momento della lotta tu non Mi senti...».

 Dal "Diario" di S.Faustina Kowalska, ed.LEV, pag.498

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