Islam, ebraismo e cristianesimo:

Le tre religioni monoteistiche

Spesso sentiamo parlare, o leggiamo, in articoli redatti da cronisti esperti di queste tematiche, delle tre grandi religioni che adorano un Dio unico: la religione ebraica, quella islamica e quella cristiana. Ancora più spesso si parla di questo monoteismo, sbandierato come fosse una grande verità, quasi fosse il legante, l'elemento cementante di queste tre religioni. Il monoteismo viene così presentato come la base di partenza per poter improntare un discorso ecumenico tra questi tre mondi: un punto di partenza per un civile e rispettoso avvicinamento, se non culturale, almeno spirituale. Dai programmi televisivi alle trasmissioni radiofoniche, dagli articoli sui quotidiani ai settimanali più svariati quando si parla di queste tre religioni, e di questi tempi se ne parla sempre più spesso, la frase ricorrente e ridondante è sempre questa: "Le tre religioni monoteistiche nate dallo stesso Dio...".

Eppure, a mio avviso, in questo discorso c'è qualcosa che non quadra...

Che esse abbiano qualcosa in comune è un dato storico di fatto, ma a parte questo mi sembra che le divergenze siano ben chiare e che ci siano veramente pochi elementi in comune. Si parte da Abramo ma... dove si giunge? Gli ebrei aspettano da oltre due millenni l'arrivo del Messia predetto dai profeti dell'Antico Testamento; nel corso di questi venti secoli hanno iniziato a modificare il loro atteggiamento rispetto a questo evento che, per loro, non avendo riconosciuto Gesù, non è ancora avvenuto. Cosa hanno fatto allora? Hanno spostato la questione su di un piano più generale, iniziando a proporre il messianismo come se il Messia che aspettavano fosse in realtà qualcosa che si deve adempiere sul piano generale dell'umanità. Non un uomo, ma una realizzazione dei piani di Dio ad un livello universale. D'altro canto come potrebbero, oggi, riuscire ancora a far quadrare i conti di oltre 300 passi messianici se non spostassero la questione su di un piano completamente diverso? Quasi simbolico? Per gli ebrei dei tempi di Gesù se un uomo si proclamava Dio era, come ben sappiamo, reo di morte: e oggi? Per quanto ne so nulla è cambiato a riguardo. Anche oggi se un uomo si dovesse proclamare figlio di Dio, almeno in teoria, per la legge ebraica, sarebbe condannato a morte.

Duemila anni sono trascorsi e questo popolo, che ha dato i natali a Gesù Cristo, ci considera semplicemente degli adoratori di un bestemmiatore.  

Dall'altra parte abbiamo il mondo musulmano che preme alle nostre porte. L' Islam.... questa fede così estranea a noi e sulla quale conosciamo veramente poco. Chi era Maometto? Chissà quanti cristiani conoscono almeno i tratti principali della vita di questo profeta... poco anch'io. Mi sono documentato, giusto per avere almeno un'idea, ed ho "scoperto" questo profeta islamico: almeno quindici mogli accertate, un numero di figli non definiti, una storia di guerre e di dominazioni che... in soli quindici anni era riuscito a sottomettere la penisola arabica alla sua nuova dottrina. Siamo nel sesto secolo dopo Cristo. Una dottrina che pescava nel giudeo-cristianesimo ma di cui aveva solo pallide idee, una conoscenza molto approssimata... così in brevissimo tempo quei paesi una volta cristiani sono divenuti musulmani. La cosiddetta Terrasanta, nata sei secoli prima di Maometto, quanti cristiani conta oggi? Basta questo per comprendere la situazione...

Ma si dice e si ripete che i musulmani hanno radici in comune con noi! E allora? Ci aiuta questo? Non credo visto e considerato che per il profeta Maometto, e quindi per tutti i musulmani del mondo, Gesù Cristo non era Dio e non era figlio di Dio. Per i musulmani Gesù Cristo era un uomo giusto, un gran profeta (ma sempre inferiore a Maometto!) e per questo motivo è impossibile che sia potuto morire in quel modo atroce come invece i cristiani ribadiscono da due millenni. Cosa accadde quindi? Semplice: al posto di Gesù venne mandato un altro uomo a morire in croce....

Possiamo avere anche Abramo per padre, ma a quanto pare questo non aiuta nessuno. Da tredici secoli il muezzin di ogni minareto islamico del mondo, grida cinque volte al giorno la sua protesta a questo "scandalo": Dio è l'altissimo, Dio è l'inaccessibile, Dio è l'unico". Non basta... Proprio sulla spianata dove sorgeva il tempio di Gerusalemme, davanti al Monte degli Ulivi, c'è la moschea detta di Omar, una delle più sacre per i musulmani. Lungo la cupola c'è un'iscrizione, sapete cosa c'è scritto? C'è scritto:"Gesù non è altro che il figlio di Maria, uomo tra gli uomini". Giusto per ammonire i cristiani (quei pochi rimasti) della loro illusione.

Ma si parla di integrazione e di integralismo... con quali prospettive?

Per l'Islam tutti coloro che non aderiscono alla dottrina profetata da Maometto sono detti infedeli e quindi, con le buone o con le cattive, destinati ad essere convertiti. Noi infedeli siamo, per loro, persone che non hanno Dio come unico riferimento... il loro Dio. Quell'idea almeno che si sono fatti di Dio. Leggendo un articolo di un giornalista andato a Cipro in questi giorni, per tastare la situazione prima del referendum riguardo l'adesione dell'isola all'Europa Unita, un capo musulmano molto in vista ha detto: "L'Europa Unita è solo un club di stati cristiani...!". Tremenda riflessione... ma coerente con il loro pensiero. Pensiero che noi occidentali, ma soprattutto noi europei, ancora non abbiamo ben compreso. Stiamo uscendo da uno stato di dormizione nel quale pensavamo che il "problema islamico" fosse relegato a quella parte di mondo; un problema che non ci avrebbe mai toccato sino a quando non abbiamo visto la strage in Spagna. Perché proprio la Spagna? Perché la Spagna, ho scoperto poi, era stata dominata per oltre cinque secoli dai musulmani... e per il mondo musulmano la Spagna è sempre stata vista come "la provincia perduta". E l'Europa come il continente da conquistare. Siamo tutti ignoranti di storia. E siamo ancora più ignoranti di religione...al contrario di loro. Pensiamo solo al fatto che anche il musulmano più ignorante conosce a menadito il Corano, mentre moltissimi cristiani dotti non hanno mai letto una sola volta il Vangelo.

In fondo, chi ci dice che non diventeremo, un giorno più o meno lontano, una colonia islamica? Le basi già ci sono: una scristianizzazione generale, un'apostasia silenziosa, un'indifferenza quasi totale verso una morale ed un'etica cristiana. Tutto questo è perfettamente compreso dal mondo musulmano, da coloro che si affacciano nel nostro paese per mille motivi diversi, per fame e per lavoro, e si accorgono in brevissimo tempo che qui, in occidente, Dio non esiste. O meglio... che Dio non è considerato per nulla. Quale terreno migliore, quale substrato culturale più adatto di questo, per una mentalità come quella islamica? Mentalità islamica che preme contro i confini del nostro mondo cristiano e che si accorge di questa debolezza strutturale, di questa inadeguatezza morale e sociale, di questo vergognarsi delle radici cristiane dell'Europa stessa? Solo la voce del Papa, e pochissimi altri, che si battono per cambiare le coscienze...! Milioni di persone senza Dio da una parte... e milioni di persone che adorano Dio dall'altra. Non discutiamo tanto sulle devianze, evidenti a tutti, di questo amore islamico per Dio; discutiamo invece proprio su questo concetto che essi hanno di Dio. Il musulmano non scinde la vita civile da quella religiosa, non gli è consentito di farlo. Secoli di retaggio culturale in questo senso hanno condotto intere società a vivere secondo i dettami del Corano senza potersi permettere, e spesso senza assolutamente volerlo, di opporvisi. La legge coranica per questa civiltà è il motore stesso della vita, senza la cui forza nulla avrebbe senso perché tutto gira attorno alle parole scritte secoli addietro da Maometto. Vita e morte. Peccato e virtù. Bene e male. Concetti che hanno una definizione ed una dimensione completamente diversa dalla nostra. Un mio amico musulmano si è recato alla Mecca un mese fa per rendere omaggio a Dio,  e mentre si trovava lì è accaduto, come sappiamo tutti, che molte persone sono morte schiacciate dalla ressa. Quando l'ho incontrato al suo ritorno gli ho fatto notare che non si dovrebbe andare in certi luoghi così pericolosi, soprattutto quando si è responsabili di un figlio nato da poco. La risposta è stata: "Tanto dobbiamo morire tutti, se morivo alla Mecca andavo in paradiso subito!". Abbiamo concetti completamente opposti riguardo alla vita ed alla morte.

Eppure... avevamo detto all'inizio... che i mass-media ci definiscono "le tre religioni monoteistiche derivanti da Abramo!". Ripeto la domanda iniziale: e con ciò? Dopo aver saputo questa ovvietà cosa cambia? Ci serve saperlo? Ci aiuta in qualche modo? Serve a far vivere serenamente i popoli? Serve alla pace? Ecco... se servisse alla pace nel mondo allora proporrei di scriverlo, da domani, su tutti i muri del mondo... ma non servirebbe assolutamente a nulla. Se dall'altra parte, qualsiasi persona ci sia dall'altra parte, considera Gesù Cristo o un bestemmiatore oppure un profeta di medio raggio... si farà sempre poca strada verso la pace dei popoli.

Quale potrebbe essere la chiave di volta di tutto questo complesso di vicende che interessano la nostra vita? Una sola: che il mondo accetti Gesù Cristo per quello che Egli è, cioè il vero ed unico Figlio di Dio! Qualcuno potrebbe pensare che è stata scoperta l'acqua calda... ma questa acqua calda, fra poco tempo, in un orizzonte temporale di pochi anni, potrebbe diventare molto bollente. Potrebbe scottare addirittura, diventando ustionante. Questa acqua dovrà per forza essere al centro del mondo se il mondo vorrà ritrovare la pace; ma come potrà essere possibile se nessuno, di questo mondo che cerca la pace, accetta Gesù Cristo? Semplice: accadranno fatti talmente unici che l'umanità non potrà fare a meno di accettare Gesù Cristo come unico Salvatore dell'umanità.

Gli anni futuri che si prospettano sull'orizzonte cristiano saranno anni che metteranno alla dura prova sia la Chiesa, e per Chiesa intendo l'intera comunità dei fedeli, che l'intera umanità.

Maria di Nazareth, Madre di Gesù Cristo e Madre dell'umanità, sta preparando questi tempi futuri nel Suo solito stile: in silenzio. Nel silenzio dei cuori agisce e proietta luci per risvegliare le coscienze assopite dal grande ingannatore e per preparare le anime alle prove che verranno e che si concluderanno con un "tempo di primavera", cioè di pace tra i popoli. Per giungere a questo tempo di primavera, oltre all'indiscusso aiuto che ogni cristiano apporterà con la propria testimonianza al piano messo in atto dalla Madonna, dovrà esservi per ovvi motivi un catalizzatore che faccia accendere i riflettori sull'unica vera fonte di salvezza: la Croce. Il simbolo della croce... oggi bistrattato, rinnegato, ridicolizzato, odiato, contrastato, rigettato, calpestato... diverrà chiaro a tutte le genti e a tutte le nazioni. Diverrà chiaro in primis ai nostri fratelli ebrei e musulmani, coloro che più di tutti hanno rifiutato la Croce.

Ogni giorno che abbiamo è un giorno di grazia in più: utilizziamolo nel migliore dei modi! Quando giungerà il tempo di Medjugorje non ci sarà più tempo per prepararsi, il tempo è oggi, adesso. La Madonna ci ha ricordato che le vicende riguardanti  i dieci segreti di Medjugorje saranno talmente veloci da non permettere più a nessuno di convertirsi, tutto accadrà molto velocemente. Sarà troppo tardi.

Preghiamo perché la Santa Croce di Cristo finalmente risplenda sulle tenebre dell'umanità inquieta.

- Anno del Signore 2004 -


Per ulteriori approfondimenti sull'argomento consiglio la lettura del libro:

"Ipotesi su Gesù", di Vittorio Messori.



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