L'angelo Gabriele si presenta a Zaccaria
Quando ancora Maria era all'oscuro di tutti gli avvenimenti che di lì a poco le sarebbero accaduti un angelo del Signore andò a far visita a Zaccaria. Costui era un sacerdote ed aveva per moglie una donna di nome Elisabetta ma non avevano figli perché lei era sterile ed inoltre erano già piuttosto avanti con l'età.
Un giorno, mentre Zaccaria prestava servizio nel tempio gli toccò in sorte di fare l'offerta dell' incenso. Essa consisteva nel portare l'incenso offerto nel "Santo", la parte più segreta del tempio, mentre tutto il popolo pregava al di fuori. Ad un certo punto gli apparve un angelo del Signore alla destra dell'altare dell'incenso. Zaccaria nel vederlo si spaventò ma l'angelo gli disse :"Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d' Israele al Signore loro Dio. Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto. "
Zaccaria si stupì di tale messaggio perché sapeva bene che Elisabetta era sterile ed inoltre erano anche anziani e rispose all'angelo esponendogli questi timori ma l' angelo disse: "Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annunzio. Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo. "
Intanto il popolo che aspettava fuori stava iniziando a preoccuparsi perché non vedevano più uscire il sacerdote. Quando Zaccaria finalmente uscì cercò di far capire quello che era accaduto ma non poteva perché era diventato muto e poteva solo gesticolare l'accaduto. Poco tempo dopo Elisabetta capì di essere in attesa di un figlio e per cinque mesi stette nascosta alla vista del popolo.
L'angelo Gabriele si presenta a Maria
Quando Elisabetta era ormai al sesto mese di gravidanza l'angelo Gabriele si presentò, in una città della Galilea chiamata Nazareth, ad una vergine. Questa vergine si chiamava Maria ed era promessa sposa di un uomo chiamato Giuseppe. Entrando nella sua casa l'angelo disse:" Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te". Maria, ascoltando queste parole e vedendo l'angelo si spaventò domandandosi quale fosse il senso di quelle parole. Ma l'angelo le disse :"Non temere, Maria,perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine".
Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo". Le rispose l'angelo : "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile : nulla è impossibile a Dio ". Allora Maria disse :"Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei.
Maria in visita da Elisabetta
Dopo l'annuncio dell'angelo Maria si mise in viaggio verso la montagna per raggiungere una città di nome Giuda dove vivevano Zaccaria ed Elisabetta. Quando vi giunse andò in cerca della loro casa e nel momento in cui vi entrò salutò Elisabetta ; in quel momento Elisabetta sentì il bambino sussultarle nel grembo e, piena di Spirito Santo, esclamò :"Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell' adempimento delle parole del Signore."
Il "Magnificat"
Allora, a queste parole, Maria disse:
" L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l' Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre. "
Maria rimase da Elisabetta circa tre mesi e poi tornò a casa sua.
Nascita di Giovanni
Giunsero, quindi, i giorno del parto per Elisabetta la quale partorì un figlio. Tutti i vicini ed i parenti alla notizia si felicitarono con lei ringraziando il Signore per quell' atto di misericordia che le aveva concesso. Secondo la legge del tempo all' ottavo giorno, dopo la nascita di un bimbo maschio, lo si doveva circoncidere; quando alla casa di Zaccaria arrivarono le persone preposte a questo atto dissero che avrebbero chiamato il bimbo con il nome di suo padre. Ma Elisabetta intervenne dicendo che lo si sarebbe chiamato Giovanni. A quelle parole rimasero tutti stupiti perché nella sua famiglia non c' era nessuno con tale nome e dargli il nome di Giovanni non avrebbe avuto senso.
A questo punto iniziarono a domandare a Zaccaria, con dei cenni, come voleva che si chiamasse suo figlio. Egli fece capire di volere una tavoletta per scrivere il nome del figlio e quando gliela diedero scrisse: "Giovanni è il suo nome". Ci fu chiaramente lo stupore generale, ma in quel momento a Zaccaria gli si sciolse la lingua ed iniziò a nuovamente a parlare benedicendo Dio.
Tutti capirono che era accaduto qualcosa di soprannaturale e la notizia si sparse per tutta la regione montuosa della Giudea. Tutti si ponevano la stessa domanda nel proprio cuore:" Chi sarà mai questo bambino?"
Il Signore stava semplicemente preparando i suoi piani.
Il "Benedictus"
Zaccaria fu pieno di Spirito Santo e profetò dicendo:
" Benedetto il Signore Dio di Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva promesso per bocca dei suoi santi profeti d' un tempo: salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati, grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace."
Giovanni cresceva e si fortificava nello spirito, egli visse in regioni deserte sino al giorno della sua manifestazione in Israele.
La nascita di Gesù
In quei giorni, un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. All' epoca era governatore della Siria Quirinio. Tutti andavano a farsi registrare nella città più vicina. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazareth in Galilea salì in Giudea nella città di Davide chiamata Betlemme per farsi registrare insieme a Maria sua sposa, che era in attesa di partorire. Accadde che mentre si trovavano a Betlemme si compirono per lei i giorni del parto. Diede così alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia perché non avevano altro luogo dove andare e per loro non c'era posto nell'albergo.
I pastori in visita da Gesù
In quella regione c'erano dei pastori che di notte vegliavano il loro gregge per paura dei ladri. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi si spaventarono, ma l'angelo disse loro:"Non temete, ecco, vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia". E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: " Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama ". Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: " Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere ". Andarono dunque senza indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il Bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose serbandole nel suo cuore.
I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.
Quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.
Gesù è presentato al tempio
Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israel; lo Spirito Santo che era su di lui, gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio:
" Ora lascia, o signore, che il tuo servo
vada in pace secondo la tua parola;
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele."
Le profezie di Simeone ed Anna
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano su di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: "Egli è quì per la rovina e la resurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima". C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova ed ora aveva 84 anni. non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
La vita nascosta di Gesù a Nazareth
Quando ebbero tutto compiuto secondo la Legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazareth. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.
Gesù dodicenne al tempio
I suoi Genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni vi salirono di nuovo secondo l'usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo gesù rimase a Gerusalemme senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: " Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo." Ed egli rispose: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio? ". Ma essi non compresero le sue parole.
Partì dunque con loro e tornò a Nazareth e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.