640. La discesa dello Spirito Santo. Fine
del ciclo messianico. 27 aprile 1947 Non ci sono voci e rumori nella casa del Cenacolo. Non c'è presenza di discepoli, almeno io non sento nulla che mi autorizzi a dire che in altri ambienti della casa siano raccolte delle persone. Ci sono soltanto la presenza e le voci dei Dodici e di Maria Ss., raccolti nella sala della Cena. Sembra
più ampia la stanza, perché le suppellettili, messe diversamente,
lasciano libero tutto il centro della stanza e anche due delle pareti.
Contro la terza è spinto il tavolone usato per la Cena, e fra esso e il
muro, e anche ai due dei lati più stretti del tavolo, sono messi i
sedili-lettucci usati nella Cena e lo sgabello usato da Gesù per la
lavanda dei piedi. Però non sono, questi lettucci, messi verticalmente
alla tavola, come per la Cena, ma parallelamente, di modo che gli apostoli
possono stare seduti senza occuparli tutti, pur lasciando un sedile,
l'unico messo verticale rispetto alla tavola, tutto per la Vergine
benedetta, che è al centro della tavola, al posto che nella Cena occupava
Gesù. La tavola è nuda di tovaglie e stoviglie, nude le credenze,
denudati i muri dei loro ornamenti. Solo il lampadario arde al centro, ma
con la sola fiamma centrale accesa; l'altro giro di fiammelle che fanno da
corolla al bizzarro lampadario sono spente. Le finestre sono chiuse e
sbarrate dalla pesante sbarra di ferro che le traversa. Ma un raggio di
sole si infiltra baldanzoso da un forellino e scende come un ago lungo e
sottile sino al pavimento, dove mette un occhiolino di sole. La Vergine,
seduta sola sul suo sedile, ha ai lati, sui lettucci, Pietro e Giovanni:
alla destra Pietro, alla sinistra Giovanni. Mattia, il novello apostolo,
è tra Giacomo d'Alfeo e il Taddeo. Davanti a Lei, la Madonna ha un cofano
largo e basso di legno scuro, chiuso. Maria è vestita di azzurro cupo. Ha
sui capelli il velo bianco e sopra questo il lembo del suo manto. Gli
altri sono tutti a capo scoperto. Maria legge lentamente a voce alta. Ma,
per la poca luce che giunge sin là, io credo che più che leggere Ella
ripeta a memoria le parole scritte sul rotolo che Ella tiene spiegato. Gli
altri la seguono in silenzio, meditando. Ogni tanto rispondono se ne è il
caso. Maria ha il viso trasfigurato da un sorriso estatico. Chissà cosa
vede di così capace da accenderle gli occhi, come due stelle chiare, e da
arrossarle le guance d'avorio, come se su Lei si riflettesse una fiamma
rosata? É veramente la mistica Rosa... Gli apostoli si sporgono in
avanti, stando un poco per sbieco, per vederla in viso mentre così
dolcemente sorride e legge, e pare la sua voce un canto d'angelo. E Pietro
se ne commuove tanto che due lucciconi gli cascano dagli occhi e per un
sentiero di rughe, incise ai lati del suo naso, scendono a perdersi nel
cespuglio della barba brizzolata. Ma Giovanni riflette il sorriso
verginale e si accende come Lei di amore, mentre segue col suo sguardo ciò
che la Vergine legge sul rotolo e, quando le porge un nuovo rotolo, la
guarda e le sorride. La lettura è finita. Cessa la voce di Maria. Cessa
il fruscio delle pergamene svolte e avvolte. Maria si raccoglie in
orazione segreta, congiungendo le mani sul petto e appoggiando il capo
contro il cofano. Gli apostoli la imitano... Un rombo fortissimo e
armonico, che ha del vento e dell'arpa, che ha del canto umano e della
voce di un organo perfetto, risuona improvviso nel silenzio del mattino.
Si avvicina, sempre più armonico e più forte, ed empie delle sue
vibrazioni la Terra, le propaga e imprime alla casa, alle pareti, alle
suppellettili. La fiamma del lampadario, sino allora immobile nella pace
della stanza chiusa, palpita come se un vento l'investisse, e le catenelle
della lumiera tintinnano vibrando sotto l'onda di suono soprannaturale che
le investe. Gli apostoli alzano il capo sbigottiti e, come quel fragore
bellissimo, in cui sono tutte le note più belle che Dio abbia dato ai
Cieli e alla Terra, si fa sempre più vicino, alcuni si alzano pronti a
fuggire, altri si rannicchiano al suolo coprendosi il capo con le mani e
il manto, o battendosi il petto domandando perdono al Signore, altri
ancora si stringono a Maria, troppo spaventati per conservare quel ritegno
verso la Purissima che hanno sempre. Solo Giovanni non si spaventa, perché
vede la pace luminosa di gioia che si accentua sul volto di Maria, che
alza il capo sorridendo ad una cosa nota a Lei sola e che poi scivola in
ginocchio aprendo le braccia, e le due ali azzurre del suo manto così
aperto si stendono su Pietro e Giovanni, che l'hanno imitata
inginocchiandosi. Ma tutto ciò, che io ho tenuto minuti a descrivere, si
è fatto in men di un minuto. E poi ecco la Luce, il Fuoco, lo Spirito
Santo, entrare, con un ultimo fragore melodico, in forma di globo
lucentissimo, ardentissimo, nella stanza chiusa, senza che porta o
finestra sia mossa, e rimanere librato per un attimo sul capo di Maria, a
un tre palmi dalla sua testa, che ora è scoperta, perché Maria, vedendo
il Fuoco Paraclito, ha alzato le braccia come per invocarlo e gettato
indietro il capo con un grido di gioia, con un sorriso d'amore senza
confini. E dopo quell'attimo in cui tutto il Fuoco dello Spirito Santo,
tutto l'Amore è raccolto sulla sua Sposa, il Globo Ss. si scinde in
tredici fiamme canore e lucentissime, di una luce che nessun paragone
terreno può descrivere, e scende a baciare la fronte di ogni apostolo. Ma
la fiamma che scende su Maria non è una lingua di fiamma dritta sulla
fronte che bacia, ma è una corona che abbraccia e cinge come un serto il
capo verginale, incoronando Regina la Figlia, la Madre, la Sposa di Dio,
l'incorruttibile Vergine, la Tutta Bella, l'eterna Amata e l'eterna
Fanciulla che nulla cosa può avvilire e in nulla, Colei che il dolore
aveva invecchiata ma che è risorta nella gioia della Risurrezione, avendo
in comune col Figlio un accentuarsi di bellezza e di freschezza di carni,
di sguardi, di vitalità... avendone già un anticipo della bellezza del
suo glorioso Corpo assunto al Cielo ad essere il fiore del Paradiso. Lo
Spirito Santo rutila le sue fiamme intorno al capo dell'Amata. Quali
parole le dirà? Mistero! Il viso benedetto è trasfigurato di gioia
soprannaturale e ride del sorriso dei Serafini, mentre delle lacrime beate
sembrano diamanti giù per le gote della Benedetta, percosse come sono
dalla luce dello Spirito Santo. Il Fuoco rimane così per qualche tempo...
E poi dilegua... Della sua discesa resta a ricordo una fragranza che
nessun terrestre fiore può sprigionare... Il profumo del Paradiso... Gli
apostoli tornano in loro stessi... Maria resta nella sua estasi. Soltanto
si raccoglie le braccia sul petto, chiude gli occhi, abbassa il capo...
Continua il suo colloquio con Dio... insensibile a tutto... Nessuno osa
turbarla. Giovanni, accennandola, dice: «É l'Altare. E sulla sua gloria
si è posata la Gloria del Signore...». «Sì. Non turbiamo la sua gioia.
Ma andiamo a predicare il Signore e siano manifeste le sue opere e le sue
parole fra i popoli», dice Pietro con soprannaturale impulsività. «Andiamo!
Andiamo! Lo Spirito di Dio arde in me», dice Giacomo d'Alfeo. «E ci
sprona ad agire. Tutti. Andiamo ad evangelizzare le genti». Escono, come
fossero spinti o attratti da un vento o da una forza gagliarda... Tratto dall"Evangelo di Maria Valtorta |