DAMMI SIGNORE, UN’ALA DI RISERVA

 

Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita,

ho letto da qualche parte

che gli uomini sono angeli con un’ala soltanto:

possono volare solo rimanendo abbracciati.

A volte, nei momenti di confidenza,

oso pensare, Signore,

che anche Tu abbi un’ala soltanto,

l’altra la tieni nascosta,

forse per farmi capire

che Tu non vuoi volare senza me,

per questo mi hai dato la vita:

 perché io fossi tuo compagno di volo.

 

Insegnami allora, a librarmi con Te,

perché vivere non è trascinare la vita,

non è strapparla, non è rosicchiarla,

vivere è abbandonarsi come un gabbiano

all’ebbrezza del vento.

Vivere è assaporare l’avventura della libertà

vivere è stendere l’ala, l’unica ala

con fiducia di chi sa di avere nel volo

un partner grande come Te.

 

Ma non basta saper volare con Te, Signore

Tu mi hai dato il compito

di abbracciare anche il fratello

e aiutarlo a volare.

Ti chiedo perdono, perciò,

per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi.

Non farmi più passare indifferente

vicino al fratello che è rimasto

con l’ala, l’unica ala

inesorabilmente impigliata nella rete

della miseria e della solitudine

e si è ormai persuaso

di non essere più degno di volare con te,

soprattutto per questo fratello sfortunato,

dammi, o Signore un’ala di riserva.

 

                                             Don Tonino Bello