Poco
tempo dopo mi ammalai. La cara Madre Superiora mi mandò, assieme ad
altre due suore, a passare le vacanze a Skolimòv, un po' fuori
Varsavia. In quel tempo domandai al Signore Gesù:"Per chi ancora
devo pregare?". Gesù mi rispose che la notte seguente m'avrebbe
fatto conoscere per chi dovevo pregare. Vidi l'Angelo Custode, che mi
ordinò di seguirlo. In un momento mi trovai in un luogo nebbioso,
invaso dal fuoco e, in esso, una folla enorme di anime sofferenti.
Queste anime pregano con grande fervore, ma senza efficacia per se
stesse: soltanto noi le possiamo aiutare. Le fiamme che bruciavano loro,
non mi toccavano. Il mio Angelo Custode non mi abbandonò un solo
istante. E chiesi a quelle anime quale fosse il loro maggiore tormento.
Ed unanimemente mi risposero che il loro maggior tormento è l'ardente
desiderio di Dio. Scorsi la Madonna che visitava le anime del
purgatorio. Le anime chiamano Maria "Stella del Mare". Ella
reca loro refrigerio. Avrei voluto parlare più a lungo con loro, ma il
mio Angelo Custode mi fece cenno d'uscire. Ed uscimmo dalla porta di
quella prigione di dolore. Udii nel mio intimo una voce che disse:
"La Mia Misericordia non vuole questo, ma lo esige la giustizia". Da allora sono in rapporti più stretti con le anime sofferenti del purgatorio. Dal "Diario di Santa Faustina Kowalska", quaderno I°, pag.11 Libreria Editrice Vaticana |