Maria beata fra tutte le donne (11,27)

Nel Vangelo di Luca leggiamo (Lc 11,27) che mentre Gesù predicava una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: " Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!". Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano".

Perché mai Gesù risponde in questo modo? Perché Gesù di fronte alla folla non concede a sua madre il giusto onore che dovrebbe invece avere?

Una donna qualunque si rende conto dell'importanza di "quel ventre e di quel seno" e Gesù invece, con una risposta netta e secca, mette immediatamente, almeno in apparenza,  in secondo piano la madre: perché?

Per dare una risposta a questa domanda dobbiamo pensare al momento dell'annunciazione, quando l'angelo del Signore si presentò a Maria per annunziarle, qualora lo avesse accettato, la nascita di Gesù. In quel momento Maria ebbe modo, nella libertà donata da Dio a tutte le sue creature, di scegliere. Maria ascoltò l’annuncio angelico e poi disse "sì": questa fu la sua scelta. Maria da quel momento ascoltò ed osservò la parola di Dio e più d’ogni altra creatura di questa terra si sottomise in tutto al volere di Dio, camminando sempre al suo cospetto.

A questo proposito dobbiamo puntualizzare che la madre di Gesù, dal primo istante della sua vita, camminò sempre accanto al Signore. Maria, essendo concepita immacolata per disegno divino, fu portata ad avere nettamente impressa nella propria anima la consapevolezza, riguardo al bene ed al male, che altrimenti non avrebbe avuto. La sua aumentata sensibilità spirituale la portava a cogliere aspetti che agli altri uomini erano celati: Maria non essendo contaminata dal peccato originario era enormemente avvantaggiata nel discernimento spirituale tra il bene ed il male.

Ma questo vantaggio non deve portare in errore, non deve condurre ad un’affrettata visione superficiale della condizione terrena di Maria. La sua immacolata concezione non deve essere vista semplicemente come una dote spirituale gratuita, come un regalo divino concessole per renderla superiore all’uomo comunemente corrotto dal male del peccato originario. Pensare questo porterebbe ad invidiare spiritualmente Maria per la sua condizione superiore e se questo dovesse avvenire sarebbe solo un crudele e subdolo inganno; perché se Maria aveva questo vantaggio rispetto a tutti gli altri uomini aveva indubbiamente anche, come rovescio della medaglia, lo svantaggio di una sensibilità non comune. Il fatto stesso di essere concepita senza il fardello gravoso del peccato originario la portava ad avvertire il peccato altrui in maniera più spiccata di chi nel peccato ci nasce per diritto. Questo significa che la vita di Maria nel mondo è stata un travaglio continuo perché continua era la sua sofferenza interiore nel recepire il male, sotto ogni forma esso fosse stato celato, amplificato a dismisura dai suoi sensi spirituali non corrotti dal male.

Maria non aveva “filtri naturali” che la isolassero dal male, non aveva la macchia spirituale del peccato originario che invece ogni uomo possiede per volere divino dall’istante del peccato originario. Tutto il genere umano era ed è ottenebrato nel discernimento del bene e del male a causa della nostra imperfezione spirituale: per noi è molto più difficile comprendere e sentire, con i sensi della coscienza, la presenza del peccato nella vita quotidiana. Se Maria aveva quella che possiamo considerare una marcia in più aveva però anche un fardello in più; si doveva necessariamente confrontare, giorno dopo giorno, con la sofferenza causatale da questa sua più spiccata sensibilità spirituale la quale le faceva pervenire nell’animo ogni minimo pensiero altrui rivolto al male. Non dimentichiamo mai che Maria soffriva in maniera enormemente maggiore d’ogni altro essere umano nell’esperienza del male quotidiano sia diretto che indiretto.

Gesù, molti anni dopo l'evento dell’annunciazione, dicendo alla folla: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano", vuole proprio indicare Maria com’esempio da seguire perché lei è stata l'unica a non dubitare neanche per un solo istante della potenza del Signore. Gesù vuole che non si veneri il "ventre ed il seno" della Madre in modo automatico, povero e vuoto. Egli vuole che della propria Madre si guardi all’esempio che ella ci ha lasciato: un esempio di vita.

Non guardiamo a Maria senza meditare sulla sua vita perché altrimenti non si potranno mai cogliere gli insegnamenti che Lei, con la sua vita e con la sua sofferenza, ha voluto insegnarci per condurci a Gesù.

Avviciniamoci ogni giorno a Maria accompagnandola sulle strade che Lei ha percorso, così facendo Maria stessa ci aiuterà ad ascoltare e ad osservare, come diceva Gesù,  la parola di Dio.