Il Corriere della Sera
23.5.2003
Il Papa: varare la legge
sulla fecondazione
Appello del Pontefice:
«Il
rispetto della vita comincia dai nascituri, l’aborto mette in pericolo
la pace nel mondo»
- Ancora
una volta parole forti contro l’aborto quelle pronunciate ieri da
Giovanni Paolo II per incoraggiare l’azione del Movimento per la
vita che celebrava il suo quarto di secolo di battaglie, da quando
scese in campo dopo la legalizzazione dell’aborto in Italia, il 22
maggio del 1978. Il Pontefice ha proposto un sillogismo audace: se
è vero che «non c’è pace autentica senza rispetto della vita,
specie se innocente e indifesa qual è quella dei bambini non ancora
nati», così «nessuna azione per la pace può essere efficace se
non ci si oppone con la stessa forza agli attacchi contro la vita in
ogni sua fase, dal suo sorgere sino al naturale tramonto». Si
ispirava ad una dichiarazione di madre Teresa di Calcutta che, nel
ricevere il premio Nobel, affermò: «Se accettiamo che una madre
possa sopprimere il frutto del suo seno, che cosa ci resta?
L’aborto è il principio che mette in pericolo la pace nel mondo».
Quindi, per il Papa, il Movimento di Carlo Casini è «anche un
autentico Movimento per la pace» ed ha chiesto ai suoi volontari di
«operare incessantemente perché tutti, credenti e non credenti,
comprendano che la tutela della vita umana fin dal concepimento è
condizione necessaria per costruire un futuro degno dell’uomo».
Ed ha accusato le madri animate dal pur «lodevole desiderio di
avere un figlio» di «superare talora frontiere invalicabili».
Ha usato il termine di «premeditazione», come per un omicidio,
nella distruzione di ovuli che per la Chiesa sono già embrioni non
appena fecondati: «Embrioni generati in soprannumero, selezionati,
congelati, vengono sottoposti a sperimentazione distruttiva e
destinati alla morte con decisione premeditata». Papa Wojtyla ha
colto l’occasione per auspicare che «si concluda rapidamente
l’iter legislativo in corso», e che «si tenga conto del
principio che tra i desideri degli adulti e i diritti dei bambini
ogni decisione va misurata sull’interesse dei secondo». Come
sollecita il Movimento per la vita, la legge dovrà difendere «i
diritti del bambino non ancora nato, anche se concepito con
metodiche artificiali di per sé moralmente inaccettabili».
Giovanni Paolo II ha poi lanciato un appello alle donne invitandole
a difendere «l’alleanza tra la donna e la vita». Alle donne ha
anche chiesto di farsi promotrici di un «nuovo femminismo», un
femminismo che, «senza cadere nella tentazione di rincorrere
modelli "maschilisti", sappia riconoscere ed esprimere il
vero genio femminile in tutte le manifestazioni della convivenza
civile, operando per il superamento di ogni forma di
discriminazione, di violenza e di sfruttamento».
-
- Bruno
Bartoloni
INDIETRO |