Lettera di una mamma ad una futura mamma

Non ho mai creduto in Dio, mi ritenevo troppo intelligente per credere ai santi, alla Madonna, alla Chiesa cattolica che ritenevo fosse un organo di potere e di repressione.

 Sono cresciuta nell'ateismo che proviene dalla fede nel comunismo, nel progresso e nella sinistra. Il divorzio e l'aborto erano una libertà duramente conquistata e inalienabile. Ritenevo giusto convivere prima del matrimonio, cosa che facevo mentre cercavo di laurearmi e così diventare qualcuno nella società. Poi un giorno è successo l'imprevisto: ero incinta. Il mondo intero mi è crollato addosso, tutti i miei piani andavano a farsi benedire, fra poco la mia pancia sarebbe cresciuta e tutto il mondo avrebbe saputo che aspettavo un bambino da qualcuno che non era neanche mio marito: la tentazione di abortire c'era, in poco tempo avrei potuto sbarazzarmi di tutto questo e tornare alla mia vita.

 Però il mio ragazzo desiderava ardentemente aver quel figlio e formare una famiglia ed io ho capito che non sarebbe stato giusto privarlo di questo e, soprattutto, che non ero in diritto di negare ad un bambino (fra l'altro mio figlio)di nascere. Così ho deciso di essere coraggiosa e di andare avanti con la gravidanza. Però c'era ancora un problema: i miei genitori. L' ho detto subito a mia madre che è stata contenta, più tardi (poco prima del mio matrimonio) a mio padre, che per fortuna non si è dispiaciuto troppo. Anzi quando è nato il bambino ha detto che se il mio ragazzo non l'avesse accettato, e mi avesse abbandonata, si sarebbe preoccupato lui di crescere suo nipote: in fondo pensavo peggio.

Così, con questo piccolo passo, Dio ha avuto compassione di me e mi ha attirata verso di Lui, fino a quando non mi sono convertita, battezzato i miei due bambini, cresimata e finalmente sposata in chiesa: tutti questi eventi sono accaduti per caso in date care alla Madonna, chissà...

 

Non mi sono più laureata, faccio tanti sacrifici per i miei figli e la mia famiglia, ma credo di essere più felice di prima e soprattutto meno egoista e migliore. Poi Dio mi da tanta gioia anche a dispetto di tutte le situazioni più difficili: basta avere fiducia. Per cui ti dico, cara futura mamma, non rinunciare a questo dono di Dio, ricordati che Lui ci conosce e ci tesse già nel grembo di nostra madre e quando un giorno guarderai tuo figlio, quel capolavoro divino, ringrazierai Dio per non avere abortito. Gesù dice: "Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia la troverà".(Matteo 10,39).

 Coraggio. Sinceramente, un'amica. 

 

03/03/2002

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